Saigon libera tremila prigionieri Hanoi dice: manovra impudente

Saigon libera tremila prigionieri Hanoi dice: manovra impudente La 134a conferenza di Parigi per la pace nel Vietnam Saigon libera tremila prigionieri Hanoi dice: manovra impudente I delegati comunisti insistono per il ritiro incondizionato degli americani (Dal nostro corrispondente) Parigi, 28 ottobre. La liberazione di tremila prigionieri di guerra da parte di Saigon (2938 già «elencati» più alcuni altri) è stata annunciata oggi ufficialmente dal rappresentante di quel governo alla riunione settimanale — la centotrentaquattresima — della conferenza sul Vietnam. Tale liberazione — ha precisato il sudvietnamita Nguyen Xuan Phong (che sostituiva il capo della delegazione, ammalato) avverrà in occasione dell'inve stitura del presidente Nguyen Van Thieu il 31 ottobre. Egli ha aggiunto che tutti i prigio nieri rimessi in libertà hanno espresso il desiderio di rima¬ nere nel Sud Vietnam invece di essere rimandati nel Nord. Poi, accennando all'ammissione della Cina Popolare fra le Nazioni Unite ed alla prossi ma visita del presidente Nixon a Pechino, ha consigliato ironicamente al delegato di Hanoi ed a quello del governo rivoluzionario provvisorio per il Sud Vietnam di non farsi eccessive illusioni in avvenire circa l'aiuto militare del governo di Mao Tse-tung per il proseguimento della guerra. Il capo della delegazione americana. William Porter, ha chiesto a quello di Hanoi di invitare il suo governo a seguire l'esempio di Saigon rimettendo a sua volta in liber- tà i prigionieri di guerra. Poi utilizzando ugualmente l'ironia, ha dichiarato che le continue diatribe dei delegati di Hanoi e del Vietcong contro la vietnamizzazìone del conflitto, voluta dal presidente Nixon. dimostrano il loro imbarazzo indicando altresì che il tentativo è sulla via del successo. In risposta, i delegati di Hanoi e del governo rivoluzionario provvisorio sudvietnamita hanno qualificato di «manovra impudente» la liberazione dei prigionieri nordvietnamiti, affermando che «serve a mascherare il carattere fascista del regime e delle sue prigioni che sono come gabbie da tigri». Circa la speranza di vietilamizzare il conflitto, essa dimostra, secondo toro, quanto sia «miope» e «cieco» il governo Nixon, poiché le forze di Saigon — sostengono — si trovano in una situazione particolarmente critica, e gli Stali Uniti, per trovare una via d'uscita, non hanno che una possibilità: rispondere «seriamente» alla proposta in sette punti fatta a suo tempo dal governo rivoluzionario provvisorio. Questa, come si. ricorderà, esige il ritiro incondizionato delle forze armate americane, senza contropartita. Loris Mannucci tice di Glassboro con l'ex presidente Johnson, Kossighin non trovò a Cuba nessun punto d'accordo, oggi egli sembra in procinto di ot-1 tenere alcune concessioni: allineamento dell'Avana a Mosca nei confronti dei cinesi, sia pure solo parziale; abbandono della politica rivoluzionaria « attiva » nel SudAmerica; miglioramento limitato dei rapporti con gli Usa. In cambio, la Russia è disposta ad aumentare di un terzo circa gli aiuti economici e l'assistenza tecnica a Cuba. Questo riscoperto calore dei contatti tra Mosca e L'Avana si riflette nell'enorme pubblicità di Castro alla visita di Kossighin. Il premier sovietico ha tenuto alcuni discorsi ad associazioni operaie, esaltando le « realizzazioni comuniste » in tutto il mondo. Castro lo ha ringraziato pubblicamente del contributo dato allo sviluppo dell'economia cubana. Le cronache della radio e dei giornali sono vaste e particolareggiate. Non si sa quando la visita si concluderà.