Di nuovo arrestato dopo la superperizia l'uomo che uccise il rivale con un pugno

Di nuovo arrestato dopo la superperizia l'uomo che uccise il rivale con un pugno Il mortale litigio fra ubriachi un anno fa a Moncalieri Di nuovo arrestato dopo la superperizia l'uomo che uccise il rivale con un pugno Il primo accertamento non aveva trovato un nesso tra il pugno e la morte - Altro episodio: il marchese del Carretto arrestato 15 mesi dopo la rapina dei gioielli alla nonna Ammazzò chi lo minacciava: 4 anni per eccesso in legittima difesa Giacomo Geroni, il pescatore arrestalo nel mese di luglio del '70 per omicidio preterintenzionale e poi rimesso in libertà per mancanza di indizi, è di nuovo in carcere da ieri con l'accusa di aver provocato la morto di Arnaldo Brian! 1, colpendolo con un pugno durante un litigio. La prima perizia necroscopica aveva accertato la « mancanza rigorosa di un nesso causale tra lesioni e decesso » stabilendo che 11 pensionato era morto per collasso cardiaco. Una superperizia richiesta dalla famiglia, ed eseguita, dai professori Clemente Puccini e Carlo Alvisi, afferma al contrario che la morte è dovuta alle percosse subite. I) litigio era avvenuto la sera del 10 luglio in un bar di Moncalieri, il « Cannon d'Oro», Giacomo Geroni, 40 anni, abitante in una baracca di via del Tiro a segno, aveva iniziato una discussione con Arnaldo Brianti, 67 anni abitante in piazza Failla con la moglie e due figli, tema: 11 valore del denaro. Il pensionato era per il risparmio, mentre il pescatore sosteneva l'assòluta mancanza di valore della moneta. Per provarlo, pochi minuti dopo, aveva regalato trecento lire ad uno zingaro che chiedeva l'elemosina, ricevendone in cambio dal Brianti una battuta ironica: « LI spendi bene I tuoi soldi ». Irritato per la frase Giacomo Geroni aveva colpito il pensionato mandandolo con un violento spintone a sbattere contro il muro. Arnaldo Brianti era morto i dopo alcuni giorni d'agonia. Il pescatore, difeso dall'avvocato Pf.rla, era stato scarcerato il 30 luglio, dopo il risultato della prima perizia. Ieri, esaminato il nuovo parere degli esperti, il giù- dice Caselli ha emesso il mandato di cattura: in serata Giacomo Ceroni è slato rinchiuso alle Nuove. * Ancora alla ribalta 11 marchese Fabrizio del Carretto, 30 anni, via della Consolata 1, Il giudice istruttore dott. Franco ieri sera ha emesso nei suoi confronti ordine di cattura per la rapina alla nonna, compiuta il 19 novembre scorso. Il marchese è stato sempre un giovane turbolento. I! 6 marzo dell'anno scorso a Roma rubò una pistola, poi telefonò alla polizia: « Ho ucciso un agente ». Intervenne la squadra mobile, ma non era vero. Rientrato a Torino un mese dopo, minacciò a mano armata un tassista, il 10 luglio fu arrestato perché, respinto da una ragazza, esplose alcuni colpi di pistola (nessun ferito). Il provvedimento preso ieri dalla magistratura si riferisce a un grave episodio accaduto nell'autunno del '70. Fabrizio del Carretto, che aveva trascorso qualche tempo in casa di cura perché sofferente d'esaurimento, una sera si presentò a casa della nonna, Adelaide di Genova di Pettinengo, 76 anni, via Lamarmora 41. Gli aprì la domestica, Adele Piccoli, di 45 anni. Secondo il racconto delle due donne, il giovane si impossessò di una valigetta con preziosi per 5 milioni. La nonna e !a domestica tentarono d'impedirglielo, ma furono minacciate con un pesante candelabro: « Lasciatemi andare o vi uccido con questo ». Scappò, rintracciato dalla polizia in un circolo di corso Francia, disse: « Non ricordo dove ho messo I gioielli, sono esaurito, ho mal di testa ». Aveva con sé la valigetta vuota. S'iniziarono le indagini, conclusasi ieri sera con l'emissione del mandato di cattura. Difensore del marchese è l'avv. Chiusano. * * Un operaio sardo, Giuseppe Sirigu, 47 anni, che uccise un compaesano, Francesco Ziri, sparandogli due colpi di pistola, è stato condannato in assise non per omicidio, ma per « eccesso colposo in legittima difesa ». Ha avuto 4 anni di reclusione e 7 mesi di arresto per la detenzione abusiva dell'arma. Poiché il reato di cui è stato riconosciuto colpevole non prevede più di un anno di detenzione preventiva, Sirigu presenterà subito istanza di scarcerazione e tra pochi giorni tornerà libero. Il p. m., con le attenuanti generiche e la provocazione, aveva chiesto, complessivamente, 9 anni e 9 mesi. E' un « caso limite ii che la corte d'assise (pres. Luzzatti, p. m. Giordano, cane. Santostefano) ha esaminato con particolare attenzione. La sera del 10 ottobre del¬ lo scorso anno, in un bar di via Asinarl di Bernezzo, Sirigu incontrò due « paesani », Francesco Ziri e suo cognato Giuseppe Filimi. « Ziri non l'avevo mal visto, mentre con Fumu. avevo parlalo due o tre volle. MI avvicinai c gli dissi: " Tu sci quel Fumu... ". Non mi lasciò finire. Spalleggiato da Ziri, cominciò a minacciarmi. Invitandomi a uscire, non certo con intenzioni amichevoli. Avevamo bevuto, tutti e tre. un po' più del solito ». Presidente — E' vero che; ad un certo punto, lei offri due calte e Fumu, con gesto chiaramente spregiativo, li rovesciò nel lavandino? Imputato — Questo particolare non me lo ricordo. So che mi hanno maltrattato e minacciato. « Se sei un uomo vieni fuori », mi hanno detto, e Ziri mi ha anche dato una 1 spinta. Appena usciti, mi misi a correre, per scappare, inseguilo da Ziri e, più lontano, da Fumu. Quest'ultimo urlava: ti Fermalo, che arrivo anch'io ». Era buio e c'era nebbia fitta. Ero terrorizzato: loro erano in due, più alti e più forti di me. Per allontanarli, estrassi la pistola e sparai due colpi. Ma quelli continuarono ad inseguirmi. «Anche se arrivi a casa ti prenderemo lo stesso», urlavano. Sparai ancora, senza mirare e senza fermarmi. MI correvano dietro come due belve. Il difensore, avv. Dal Fiume, ha chiaramente delineato le responsabilità: it Sirigu era incalzato da due energumeni: nemmeno con la fuga aveva speranza di salvarsi. Ha forse esagerato nel difendersi, ma non aveva altra scelta». Giacomo Geroni, arrestato

Luoghi citati: Moncalieri, Pettinengo, Roma, Torino