Barche da sogno e per tutti a Napoli

Barche da sogno e per tutti a Napoli Si inaugura oggi la grande rassegna meridionale della nautica Barche da sogno e per tutti a Napoli La mostra si apre tra incertezze e speranze - Tre scogli sulla rotta: i porticcioli, le tasse e la situazione economica - Le nostre aziende reagiscono con numerose novità - L'ammiraglia è il « Mirage Versilcraft » ( 13 metri, 50 milioni), l'imbarcazione più piccola il « Joe» (m 2,10, 99 mila lire) - Un cruiser da 100 l'ora e decine di modelli che non superano il mezzo milione (Dal nostro inviato speciale) Napoli, 22 ottobre. Due enormi e stupendi scafi, nel primo salone del Nauticsud, puntano verso il visitatore prue affilate e prezzi da circa sedici milioni. Sono i gioielli della Riva-Bertram: il rinnovato «Acquarama Special», in legno da 85 all'ora, e il nuovo Sportfisherman in plastica. Indicano la diversa tendenza nella tecnica di costruzione e soprattutto colpiscono per la linea tipicamente italiana. Di fronte alle fuoriserie dell'acqua sostano tutti, pensando inconsciamente all'Enalotto od ai pronostici calcistici, che potrebbero aprire la porta di quelle cabine lucidissime con un imprevisto colpo di fortuna. Marina Militare Per arrivare alle «barche di tutti » occorre attraversare lo stand della Marina militare, che accosta la poesia del veliero-scuola «Amerigo Vespucci» alla paurosa realtà di un sottomarino atomico, entrambi presentati in modelli estro mamente precisi. Poi, si entra nel vivo della mostra e si « respira » accanto ai battei li da cento-duecentomila lire che per vivacità di colori, inaffondabilità e facile manovra non sfigurano di. fronte ai colossi della nautica da diporto. Tra i modelli piccolissimi il più curioso è forse il «Joe», un 2.10 trasparente, della Vega. Con 99 mila lire esalte permette al rematore un sano esercizio fisico, dandogli oltre a tutto l'impressione di Camminare sulle acque. Lo sfondo in vetroresina non colorala si confonde infatti con il mare. Poiché l'arte del remo è riservata ormai a pochi sportivi, l'espositore si affretta ad aggiungere che è possiede applicarvi un fuoribordo « tascabile ». La Evinrude ha « enormemente » potenziato il suo minimotore portandolo da un cavallo e mezzo a ben due cavalli; peso sempre sui 9 chili. Uguale potenza concede la giapponese Yamaha. In entrambi i casi, non si superano le centomila lire per l'acquisto, restando ben lontani dalle grosse cilindrate che sfiorano i.due.-piilioni. Tornando sottóbórdo alle piccole imbarcazioni, un posto divertente occupano pure i rossi inosconi in plastica dell'Ippocampo (190.000, oppure 199.000 in versione prendisole con supporto per fuoribordo fino a 20 cavalli) e soprattutto il pedalò-prendisole della Fann. Questo originale mezzo consiste in due siluri di gomma lunglii un paio di metri, tenuti insieme da una intelaiatura di legno ed azionati a pedale da eliche laterali che ricordano vagamente i battelli a ruota del Mississippi. Il tutto si piega e si rinchiude in una valigia dalle dimensioni di 1 metro per 50 per 20. Dopodiché, sborsando 150.000 lire, il futuro navigante può caricare ti suo «mezzo» anche sul sedile di una Fiat 500 . Tra altre barche accessibili, si possono citare, dopo una forzatamente incompleta visita di vernissage, la inaffondabile « Cristina-Sci » della Sipla (105.000 lire) con possibilità di issarvi una vela, la «Pravada» (120.000). 10 « Yoghi » della Soldo (130 mila), il « Weekend » ancora della Sipla (189.000), il « Dingo » della Plastimare (165 mila), il trimarano « Pescaiolo » presentato da Cigala-Bertinetti di Torino (220.000), la rielaborata « Stellina » della Fiart (285.000), il 390 « Star Fly» della Tripesce (320.000 vele comprese). Il « Superze- fim(vadvmesldcedlpcpacsss firo » dell'Acquamarine (330 mila), la «Ciaula» dell'Eolo (390.000), ti «Delta» barca a vela per famiglia, attrezzata anche con remi e fuoribordo (398.000). Un posto a parte in campo velico occupano i vari « Optimist » (sulle 140-150.000 lire) e con quotazione lievemente superiore l'inglese « Mirror », la barca a vela più venduta del mondo. Viene offerta anche in scatole da costruzione, e, detto per inciso, ha una diffusione impressionante per l'Italia: quella esposta a Napoli è la numero 24.400. I prezzi indicati per questi come per gli altri scafi sono puramente indicativi, poiché alla vigilia pochi costruttori comunicano i loro listini Non si escludono alcuni colpi di scena dopo l'apertura, anche se la tendenza generalmente riconosciuta è di contenere entro i limiti dal 5 al 10 per cento gli aumenti rispetto all'anno scorso. Nella ampia rassegna del Nauticsud, le barche picce'" interessano direttamente una larga zona di visitatori, ma il nucleo centrale dell'esposizione riguarda scafi tra i cinque ed i sette metri, dal costo oscillante tra le 500-800 mila lire ed i cinque milioni. Le barche medie e super-medie, a Napoli, sono numerosissime. Più in evidenza quelle a motore, maggiormente richieste da un pubblico che ha di fronte alle coste isole incantate da raggiungere. Non mancano, però, anche le « vele ». In entrambi i settori si notano in spazi contenuti ampi « solarium », cabine di fortuna ed anche discreti cabinati. La torinese Azimut importa dall'Olanda i nuovi «Sea Star», solidi e confortevoli, dotali di motore Diesel ed a benzina. Il « Bonanza » è un interessante dayeruiser da tre milioni e 200 mila lire, la Lanavere, situata presso lo stand della Barka, sistema due persone in un semi-cabinato a vela lungo 5.10. che conserva anche aggressive doti di sportività, uso del trapezio compreso. Il nuovissimo 20 piedi della Chris Craft di Fiumicino, un sei metri in vetroresina, concede due posti in cabina. Sicurissimo, per l'abolizione dell'elica, è il V 600 della Cigala-Bertinetti, entrobordo azionalo da un Volvo Penta 130 HP e dall'idrogetto Castoldi. Il « Boston Whaler » del Marine Union centra la sua eleganza su un piccolo cassero marino con volante, capace di dare al pilota l'impressione di essere al timone di un 10 metri. E' lungo invece me- I tri 4,20 in tutto. Uguale rapporto rafftnatez- | za-costo-contenuto si nota nelle due versioni del « MeteorSipla ». quella con quattro cuccette deriva fìssa, e 21 me¬ tri quadrati di vela e quella sport, tutta afierta. deriva mobile zavorrata, particolarmente adatta alle scuole per velisti. La Soldo ha curato un «Supertempest » di lusso, 5,50 di lunghezza, 47 chilometri orari di velocità, né si possono dimenticare il « Prometeo » ed il « Mistral » della Tripesce, il primo recentemente modificato per accrescere le doti di abitabilità, il secondo dotato di carena ad ala di gabbiano. Gommoni e legno Numerosi i gommoni Zodiac, Pirelli e di altre ditte. Sono sempre più. solidi ed affini agli altri mezzi, come concezione e sicurezza in acqua. Sulle barricate delle costruzioni in legno, resiste Cornuti di Como con scafi aperti da 4 metri fino al cabinato 7,50 azionato da due Mercuri/. Il prestigio della mostra di Napoli, come del resto avviene per le altre esposizioni, si fonda sui grossi panfili e sulle novità. Il Nauticsud non è avaro in tal senso verso i visitatori, anche se lo Yara Ila offerto una mezza delusione rinunciando a fare arrivare il suo « 13,70 » da 25 tonnellate in ferrocemento, già provato in mare a Gaeta, ma non ancora ultimato in ogni particolare. In compenso, al porticciolo di Mergellina è atteso, sempre dello Yara, un gozzo sui sette metri, destinato a dimostrare la validità della formula ferro più cemento. Grande novità (molto ammirata) è invece il «Drago» che la Italcrafl definisce il cruiser più veloce del mondo. Questo cabinato a quat tro letti ha la forma affilala di un offshore e ne vanta la velocità, oltre 100 all'ora. In tre ore circa, può trasportare dalle coste laziali alla Sardegna gli indaffarati managers in vacanza. Altre barche nuove o profondamente rinnovate, sono l'« Apollo 33 superlusso » dei Cantieri Navali del Sole. E' lungo metri 10,90 dotato di ogni confort, costa 26 milioni Per l'esportazione In questa serie di scafi destinati in gran parte all'esportazione, si fanno notare il « Magnum Marino 8,30 » cabinato ed il « 16/50 » dei Baglìetto, l'Hermes (oltre 12 milioni) dei Cantieri Napoletani Fiart. il Camaro di Gagliotta (che presenta pure un «Budda » dal costo meno elevato), l'« M 16 » dei Cantieri Navali Roma, i potenti « Rio ». i «Corone!» della Scandìnavìan Boats, il « Weekender » della Soldo ed il « Nerobianco », elegantissimo 37' sport cruiser della San Marco. L'ammiraglia del Nauticsud è il « Mirage Versilcraft » ancorato a Mergellina, 50 milioni, oltre 13 metri di lunghezza. Poco meno costoso, ed altrettanto bello, è lo «Zarcos 13 M-Vip » presentato in forma del tutto inedita, con lo scafo finito a metà. La fiancata sinistra lucida di vernice giallo oro-nero è praticamente completa: l'altra parte, non ancora coperta, lascia vedere le strutture in legno, gli incastri delicati, la sistemazione di sostegni e di rinforzi necessari per questi fuoriclasse del mare. Dopo aver osservato tanti prodotti completamente rifiniti, è interessante dare una occhiata ad uno scafo in via di costruzione. Si capisce quanta intelligente capantà di lavoro richiedano queste barche che godono di riaffermato prestigio in tutto il mondo. p. b. e a o o i n i i o e a e e . o e o a n ao ae i o el oè (fittdiiceptsstrtacrl Napoli. Una vela sul mare per allontanarsi dalla città (Tel.) Napoli. Un esempio di scafo veloce: il « Rayor » versione Diesel