Perdonate il ministro Usa di Carlo Cavicchioli

Perdonate il ministro Usa L'APPELLO DI UN AMERICANO SUL "FIGARO 99 Perdonate il ministro Usa Una costosa inserzione pubblicitaria per confutare l'accusa del segretario alle Poste: francesi protetti da alte complicità vendono eroina agli Stati Uniti (Dal nostro corrispondente) Parigi, 22 ottobre. « Francesi, perdonate il ministro delle Poste degli Stati Uniti, Winton M. Blount, che non sa quel che si dice: o, almeno, non tenete conto delle sue dichiarazioni, poiché egli non parla a nome del popolo americano ». In questi termini, all'incirca, un cittadino privato di New York, il signor A. N. Spanel, verosimilmente ricco, residente al numero 888 della Settima Strada, si rivolge oggi ai lettori del Figaro parigino, con un comunicato personale pubblicato « a proprie spese e nell'interesse generale ». Il testo, intitolato « L'insulto rivoltante del signor Blount » sembrerebbe opera d'uno dei personaggi del circolo Pickwick dickensiano; occupa quasi un quarto di pagina e, stando alle tariffe inserzionistiche del giornale, è costato al promotore più di un milione e duecentomila lire. Qual è l'insopportabile ingiuria che ha scatenato l'indignazione del signor Spa¬ nel? Egli ci rivela nel suo annuncio a pagamento: «Winton M. Blount. ministro del le Poste e dei Telegrafi statunitensi, ha sollecitato il popolo americano a boicottare tutti i prodotti sfrancesi, al fine di costringere la Quinta Repubblica a stroncare l'importazione illecita negli Stati Uniti di eroina preparata in Francia ». Una simile iniziativa « meriterebbe soltanto il ridicolo, se non fosse insieme urtante e impudente »; se non fosse insomma, spiega il signor Spanel, «un insulto del peggior gusto verso i nostri alleati più antichi ed intimi nel consesso delle nazioni ». In effetti, aggiunge l'inserzione, « lo sbalorditivo appello del signor Blount al boicottaggio sottintende la convinzione die il governo di Parigi permetta o perfino incoraggi il deplorevole traffico ». Ciò è assurdo: «La verità è quella che il segretario americano di Stato, William Rogers. ha espresso di recente: la Francia ha "pienamente collaborato " con gli sforzi di Washington per contenere il flagello della droga ». Francesi, non ascoltate il signor Blount, confidate nel cittadino A. N. Spanel, dimenticate l'imprudente incitamento doppiamente nocivo in uria epoca in cui « grava sul mondo pure la minaccia di una guerra commerciale più ampia ». Il ministro delle Poste e dei Telegrafi, continua l'annuncio, « non è un portavoce del governo, non fa nemmeno parte del Gabinetto presidenziale ». Egli si è intrufolato in un campo totalmente estraneo al suo mandato ed alla sua giurisdizione « con arroganza e mancanza completa di ponderazione » ed è stato già sconfessato « dai più qualificati funzionari che hanno competenza in materia ». Diavolo d'un Blount: « Per la sua facinorosa intrusione, compiuta durante un discorso tenuto a Dallas, nel Texas, egli ha preso pretesto, dall'emissione di un francobollo sul quale figurava la scritta "Impedite l'abuso della dro¬ ga ", slogan che non dava all'oratore alcun titolo di esperto in politica estera o nei narcotici, così come l'emissione di un francobollo commemorativo degli astronauti non lo avrebbe trasformato in un'autorità in materia di voli interplanetari ». A. N. Span3l, così duro verso il suo ministro, assolve invece le autorità francesi da ogni sospetto di tiepidezza nella lotta contro il commercio di stupefacenti: « Il problema che si pone al governo ed alla polizia di Parigi è di colpire alla radice la preparazione dell'eroina: ma sfortunatamente è un genere di attività deplorevole che viene svolto in laboratori improvvisati nelle cucine e nelle stanze da bagno ». Pure le autorità americane, conclude l'inserzione, sono state parecchio inefficaci nel la guerra alla droga, e in definitiva non possono permettersi né di scagliare la prima pietra, né di minacciare boicottaggi ad altri Stati. Carlo Cavicchioli

Persone citate: Blount, William Rogers, Winton