Occorre una politica comunitaria per sviluppare le regioni depresse

Occorre una politica comunitaria per sviluppare le regioni depresse Oggi a Lussemburgo riunione dei ministri della Cee Occorre una politica comunitaria per sviluppare le regioni depresse Presiederà la seduta il ministro del Bilancio Giolitti - La nostra delegazione sarà guidata dal ministro del Lavoro - Gli insediamenti industriali nelle aree in sviluppo (Nostro servizio particolare) 111 mi a. 19 ottobre. Il governo italiano attribuisce grande importanza alle decisioni che saranno prese domani a Bruxelles dal consiglio dei ministri del Mec. che discute la proposta della commissione di dar vita a una politica comunitaria per lo sviluppo delle regioni depresse. La presidenza, che spetta all'Italia, sarà tenuta dal ministro del bilancio Giolitti: la nostra delegazione sarà diretta dal ministro del Lavoro Donal-Cattin. Il punto di partenza di questa politica e molto lontano nel tempo: è nel preambolo e nell'art. 2 dei « trattati di I Roma » che istituirono la Cee. 1 Vi si afferma che spetta alla Comunità di «assicurare lo | sviluppo armoniit) riducendo le disparità tra le differenti ! regioni e il ritardo di quelle j meno favorite ». Si dovette però arrivare al settembre del 1970 perché, nella conferenza svoltasi a Bonn, il problema \ fosse posto in concreto. Lo fe ce Giolitti, con la relazione \ ùsullo « sviluppo delle regioni ! Lneriferiche rTEurona a r-redo- bmtolr^rxSr™ P ta h«,,» rit ?,,;-n ,u, nu.im lb'eve stanza ^ quella \n! li criunione. VII febbraio eli quo sfanno, la Comunità ha ap provato il terzo programma | Sdi sviluppo. j rIl programma economico adottalo dalla Comunità mi chiede che la politica agi ico- nla« sia artico aita con una po- litica regionale intesa a pro¬ muovere attività economica- "mente sane nelle regioni col- i pite dall'evoluzione agricola », ' oche occorre mobilitare le ri- j l.sorse già esistenti (Banca cu- "ropea per gli investimenti, tfondo sociale c sezione per | l'orientamento del fondo agri colo), infine che « occorre sol lecitare i flussi di capitale e le iniziative degli imprendilo- i ri a orientarsi maggiormente j verso le regioni in ritardo ». Sulla base di questi prin- cip; generali sono stute eia-. borale due proposte da parte della commissione del j Mec: stanziare un fondo di ; 5H milioni di unità di conto (all'incirca 30. miliardi) perì contribuire alla creazione di I ;;o.s(i di lavoro nelle regioni agricole in trasformazione (in pratica si concorrerebbe con i un milione per ogni nuovo posto di lavoro, cioè si agevolerebbe la creazione di 30 mila posti in 5 anni). Si tratta, come sostiene l'Italia, soltanto di un « prin-1 vipio ». perché, in pratica, la' misura è d'una estrema mo- j destia. Più importante è invece ritenuto lo stanziameli- i lo. anch'esso proposto e un-1 ch'esso chi approvare domani, di 50 milioni di unità di conto (30 miliardi di lire) come contributo aggiuntivo i ! Per 1(1 riduzione dei tassi di - o O 0 a , l n e interesse sui capitali neces sari a insediamenti industria li nelle zone depresse. Guest ultima misura puojarc scendere, in queste zone. il costo del denaro sino al 2-3 per cento. Le prime die- ci regioni in classifica per questo beneficio sono le no- ve regioni dell Italia mendio-nule e la Corsica. La I ran- ci da imo parte chiede f? q testi fondi siano ammutì- t ri, rZ' nì , 11 COntrf- \ »L ^llnJZ^nfce non di,diamente dalla1 'j iii \ commissione de Mec e che- i "ueste misure siano approva- à \ 'c »olo contemporaneamente all'adozione della seconda tappa del Mercato moneta- | rio europeo. Al contrario l'Ituliu ritiene che ulteriori ritardi, in questa politica, non siano più ammissibili. g. m. | 1 j

Persone citate: Cattin, Giolitti, Guest, Lavoro Donal

Luoghi citati: Bonn, Bruxelles, Corsica, Italia, Lussemburgo, Roma