La Danimarca decide una tassa sull'import di Vittorio Zucconi

La Danimarca decide una tassa sull'import L'annuncio ai ministri degli esteri Cee La Danimarca decide una tassa sull'import Del 10 l'o, come quella americana - Copenaghen avrebbe dovuto firmare, con Londra, Dublino c Oslo, il trattato di adesione al Mec Immediato appello di Moro ai cinque colleglli, riuniti a Lussemburgo, per evitare ritorsioni - A fine novembre « super-Consiglio » dei Sei (Dal nostro invialo speciale) \ nLusscmburgo, 19 ottobre. Mentre i sei ministri degli Esteri della Comunità discutevano alla ricerca di un'intesa per il negoziato con gli Stati Uniti, l'ambasciatore danese ha annunciato al «Consiglio» che la Danimarca, prossima partner dei «Sei», ha introdotto da oggi una soprattassa del 10 0b su tutte le importazioni, seguendo l'esempio degli Stati Uniti. Tra due mesi e mezzo, Copenaghen avrebbe dovuto firmare, insieme con l'Inghilterra, l'Irlanda e la Norvegia, il trattato di adesione alla Cee, ma stasera, dopo l'inaspettato annuncio, tutto è rimesso in discussione. Moro, presidente di turno del Consiglio europeo, ha lanciato un appello ai suoi cinque colleghi «affinchè si affronti la situazione con calma c senza compiere gesti avventati». Si era subito parlato di adottare misure di ritorsione verso i danesi, ma il nostro ministro degli Esteri ha ricordato la necessità di «non rompere l'unità europea» mentre sono in corso i negoziati con gli Stati Uniti. Il rischio da evitare è soprattutto quello di creare un precedente pericoloso per chi sostiene la necessità di rispondere agli americani in via unilaterale ed opponendo protezionismo a protezionismo. «Dobbiamo comportarci con i danesi — ha detto ancora Moro — come con gli Stati Uniti, rispondendo uniti e cercando un negoziato globale, rispettoso delle esigenze di tutte le parli in causa». Esistevano già molti dubbi sulla volontà europeistica del nuovo premier danese, il socialdemocratico Otto Krag, e questa sua decisione (che è anche il primo atto di governo) sembra confermare i timori. Non a caso, proprio mentre la Norvegia sembra sempre meno attratta dalla Cee, che le imporrebbe di rivedere tutta la sua organizzazione agricola (fortemente protetta), anche la Danimarca compie un brusco scarto, anche se giustificato, secondo Copenaghen, da gravi difficoltà nella bilancia dei pagamenti. L'antica solidarietà scandinava sembra prevalere sulla vocazione europea di questi due Paesi. La notizia ha turbato una riunione che si stava svolgendo in modo mollo positivo. I «Sei» hanno infatti accettato di tenere, alla fine di novembre, il «super-Consiglio dei I ministri» chiesto dalla Coni- j missione. Ad esso parteciperanno i rappresentanti degli Esteri, delle Finanze e del Tesoro, dell'Agricoltura c del | Commercio Estero della «piccola Europa». E' la prima volta nella storia più che decennale della Cee che si riunisce uno «stato maggiore» di tale ampiezza. Il dibattito che si svolgerà a quella data (si parla del 27 novembre) sarà là piattaforma indispensabile per il «ver-lice» dei capi di Stato, a primavera. Se è vero, come ritiene la Commissione, che entro la l'ine dell'anno si dovrebbero raggiungere importanti accordi con gli america- rtnadirltrpcrucptcns ni, il «super-Gonsiglio» ne sa- rà la premessa, chiarendo sotto tutti gli aspetti le intenzioni della Comunità. Vittorio Zucconi

Persone citate: Moro