E' morto da un mese l'uomo nel pozzo Vassallo scrisse: "Paga o mi uccidono,, di Giampaolo Pansa

E' morto da un mese l'uomo nel pozzo Vassallo scrisse: "Paga o mi uccidono,, Ansietà e timore in casa dell'impresario edile a Palermo E' morto da un mese l'uomo nel pozzo Vassallo scrisse: "Paga o mi uccidono,, L'ultima lettera, inviata al padre, conteneva il tragico ultimatum - Vi sono elementi prò e contro il riconoscimento del giovane nel corpo trovato a Bagherìa - C'è chi non esclude che il costruttore abbia pagato parte del riscatto (cinquecento milioni) - L'uccisione di Vincenzo Traina è stata un «ammonimento» della banda dei sequestri? (Dal nostro inviato speciale) Palermo. 19 ottobre. Adesso il macabro quiz si sposta su Finuzzu Vassallo, il figlio del « re dell'edilizia », rapito a Palermo l'8 di giugno. E' lui il morto del pozzo? Rifaccio il giro di ieri e scopro che il fronte dei « no » è assai meno compatto. Dice il questore Li Donni: « No, non è Vassallo; potete pubblicarlo tranquilli ». Alla Procura la risposta è già più incerta: «Probabilmente non è lui». Il nucleo investigativo dei carabinieri, invece, « non esclude che sia lui ». E la famiglia di Pino? Tace, nessuno si fa trovare. Ma gente vicina assicura che nei Vassallo « c ansietà e timore ». E chi stamane ha incontrato per pochi minuti il vecchio Francesco, l'orgoglioso carrettiere di Tommaso Natale divenuto miliardario, riferisce di avere visto « un uomo a pezzi, che si prepara al peggio ». E' un gioco spaventoso, che Palermo, città ormai nevrotica, affronta con sensibilità esasperata. E come in ogni gioco, ci sono tre serie di elementi. Quelli che fanno pensare: « Sì, il morto è lui ». Gli elementi opposti. Gli elementi incerti. Cominciamo dai primi, quelli « prò » Vassallo. «Il morto di Bagherìa — dice il perito settore, prof. Giaccone — aveva dai 20 ai 30 anni, era alto un metro e 66 o 67, è stato strozzato circa un mese fa ». Ora vediamo Pinuzzu: età 28 armi; altezza 1,65 o 66; ultime notizie mandate alla famiglia un mese fa. E notizie terribili. Se è vero quel che si dice, nell'ultimo biglietto Pino aveva scritto: « Papà, o paghi, o mi ammazzano ». E ora gli elementi contro l'ipotesi Vassallo. C'è la scatola di cerini scoperta nel calzino del morto, mentre la fa- miglia dice che Pino non fumava, o fumava pochissimo, e non usava cerini. Sul cadavere è stata trovata una pancera elastica « Gibaud ». Ma Pino, sostengono i parenti, non portava pancere. Obiezioni: il giovane è scomparso da quattro mesi, in prigionia avrebbe potuto cominciare a fumare e indossare indumenti che non aveva mai portato (pensiamo ad una cattività in una grotta o in una cantina). Poi gli elementi incerti. Possono essere quelli decisivi. Si dice che Pino Vassallo avesse, un tempo, ripprtato una frattura ad una tibia. Stamane il perito ha garantito di « non aver visto segni di fratture», ma, dal .resto del discorso, s'è capito che l'esame del cadavere non era ancora concluso. Altro elemento importante: 10 stato della dentatura. Ma, per ora, non si può dire nulla perché il dentista che aveva in cura Pino è in Spagna. Infine, si sta tentando di prendere un calco delle impronte digitali del morto per confrontarle con quelle del giovane Vassallo, raccolte dalla polizia dopo il sequestro. Non è impresa facile, per le condizioni della salma. 11 perito stamane ha prelevato due dita della mano sinistra e le ha immesse in una soluzione che fissi i tessuti molli: « Sapremo qualcosa fra un paio di giorni ». Al di là di questo, per ora non c'è altro. Inutile tentare un riconoscimento diretto su quel corpo che si dissolve: « Ammesso che qualcuno abbia il coraggio di proporlo, non si capirebbe nulla » assicura Giaccone. Inutile anche ■soffermarsi sui calzini, sullo slip e sulla fascia elastica di cui era vestito il morto di Bagherìa. Stamane, il sostituto procuratore della Repubblica Prinzivalli li ha mostrati alla moglie di Pino, Giuseppina Grasso. Ma i colori erano stati alterati dal processo di I decomposizione, e la donna no" ha riconosciuto niente. Una fitta nebbia, dunque, e basta. E, al centro, il dramma del vecchio Vassallo. O, , . TLfiS^SSL» 5^*5? 3 3^Sn 1 Quando gli presero il figlio, j reagì da uomo di schiena dura. Disse: « Non ho una lira, non posso pagare, ma sono a disposizione. Non ho mai j cfatto male a nessuno: perché cora dovrebbero far del male a Pino? ». Poi, si mormora, gli chiesero un riscatto astronomico: un miliardo. Risposta dell'anziano boss: « Se anche mi chiedessero soltanto cento milioni, io non li avrei, e possono pure mangiarselo 'a Pinuzzu!"». Ma, intanto, trattava. E dal miliardo i rapitori scesero a 500 milioni. Sono stati pagati, questi soldi? Ci sono due voci a Palermo. La prima: Vassallo ha svenduto quasi tutto il proprio patrimonio immobiliare smobilitando l'azienda, e finora ha versato 350 milioni. La seconda: Vassallo non ha ancora pagato nulla, sta raccogliendo il denaro. La storia della lettera con l'appello: « Papà, o paghi o mi ammazzano », sembrerebbe avva. lorars questa seconda ipotesi. Sarebbe questo l'ultimo dei messaggi di Pino (spesso scritti su una copia del « Giornale di Sicilia » acquistata in giornata). Risale a circa un mese fa. E,, dopo, il silenzio titmcpsfirmcsUn "silenzio "nero," reso ani j dacsche più disperato dall'assassinio di Enzo Traina, il giovans ucciso sabato notte nel tentativo di sequestro. Molti dicono: « Coloro che hanno cercato di prendere Traina, sono gli stessi che hanno rapito Vassallo ». Medesima la mano, stessa la tecnica, identiche le circostanze. Sarebbe una gang di 10-15 persone, insediata a Palermo e che agisce in Palermo. E nel tentativo di rapire Enzo, molti leggono la condanna di Pino: se hanno provato a fare un secondo sequestro, è perché o Vassallo non ha pagato o è ritenuto un limone spremuto, IIIIIIIIMIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII che non può dare più di quel che ha già dato, In entrambi i casi (riscatto non versato o versato solo in parte); quale fine poteva toccare a Pinuzzu, se non la morte? « Non si tiene sotto chiave un uomo mesi e mesi, per poi rilasciarlo. La sensibilità del sequestralo sì affina in modo terribile, i suoi ricordi divengono paurosamente precisi. Un testimone così deve morire ». Questo sosien^ono molti. » Giampaolo Pansa Palermo. L'impresario edile Francesco Vassallo (Farabola)

Luoghi citati: Palermo, Spagna