L'ex sindaco Petrucci coinvolto nel caso Rimi di Liliana Madeo

L'ex sindaco Petrucci coinvolto nel caso Rimi L'assunzione del mafioso alla Regione Lazio L'ex sindaco Petrucci coinvolto nel caso Rimi Il presidente della Giunta regionale ha detto che è stato lui a raccomandargli Santiapichi - Il magistrato avrebbe fatto da anello di congiunzione tra il «boss» Frank Coppola e il presidente Mechelli per fare assumere Natale Rimi (Nostro servizio particolare) Roma, 13 ottobre. La Commissione parlamentare antimafia ha interrogato oggi assessori e funzionari della Regione Lazio per il « caso Rimi ». La riunione era ancora in eorso a I tarda sera e probabilmente riprenderà domani. L'inchie- 1 sta ha subito una svolta decisiva dopo le dichiarazioni del presidente della Regione, il democristiano Mechelli. Gerolamo Mechelli e stato interrogato ieri per 6-7 ! ore di seguito dall'Antimafia e dalla Commissione re- j gionale incaricata di accertare quale consistenza abbia nel Lazio la trama degli interessi c delle interferenze mafiose. Le dichiarazioni dell'esponente democristiano hanno coinvolto nella vicenda il segretario regionale della de, j Amerigo Petrucci, ex sindaco di Roma, sotto processo, in questi giorni, per lo scandalo all'Onmi; hanno fatto cadére j alcune « scuse » sostenute da Romolo Pietroni, il magistra-1 io distaccato presso l'Antima-1 ria e bruscamente allontanato dall'incarico alla fine di luglio per aver taciuto i suoi rapporti di amicizia con Italo Jalongo. « padrino » di Natale Rimi e consulente commerciale di Frank Coppola; hani.o posto in nuova luce, facendola emergere a ruolo, forse, decisivo la figura di Severino Santiapichi, protettore di Jalongo e protetto di Petrucci. già capo dell'ufficio legislativo della Regione. Mechelli ha ammesso che i suoi rapporti con Jalongo non sono stati limitati alla so... presentazione, avvenuta nel febbraio scorso, ma hanno avuto sviluppi in epoca successiva. « E' stato il segretario re- i gionale del mio partito, Pe-1 trucci, a raccomandarmi Santiapichi, ha dichiarato Mechelli, affermando che si trattava di un elemento di valore. Per questo l'ho assunto ». Il ma- ì gistrato, come è noto, fu l'anello di congiunzione fra Coppola e il presidente Mechelli per l'assunzione alla Regione Lazio del giovane « boss » Natale Rimi. Fu lui, come ha confermato nella sua deposizione il presidente Mechelli, che organizzò a Palermo il famoso pranzo con Jalongo e Ciancimino, ex sindaco della città « chiacchierato » per fatti di mafia; fu lui, ancora, che organizzò la cena a Morlupo del 25 giugno scorso, episodio rivelato, due giorni fa, con un improvviso ritorno di memoria dal vicepresidente della Regione Paolo Emilio Nistri, cui parteciparono, oltre a Jalongo, il capo di Gabinetto Vitellaro, l'altro ex funzionario della Regione coinvolto nel « caso Rimi », l'assessore provinciale Paris, il sindaco di Morlupo. Interrogato sulla mancata trasmissione del verbale della Giunta e delle lettere di dimissioni di Santiapichi al presidente del tribunale, Mechelli non ha saputo fornire una spiegazione. « Il mìo nuovo capo di Gabinetto può essersi sbagliato, specie con quel caldo », ha detto. Il presidente Mechelli ha precisato che, all'indomani dello scoppio del « caso » Rimi, ricevette nel suo ufficio Jalongo; era venuto a scusarsi per la « mastodontica grana » che gli aveva procurato ed era accompagnato da Romolo Pietroni, il magistrato che, a sua volta, aveva taciuto i rapporti di amicizia con il « padrino » del Rimi. Sono state così clamorosamente smentite le dichiarazioni di Pietroni, il quale aveva affermato di essere stato all'oscuro di tutto e di aver appreso dei rapporti Rimi-Jalongo soltanto al suo ritorno da una crociera di 40 giorni. La deposizione dell'assessore Gaibisso, seguita a quella di Mechelli, è durata due ore e mezzo: sui retroscena delle dimissioni di Santiapichi, che aveva rifiutato la conferma dell'incarico affermando che era difficile vivere nell'ambiente della Regione conservando « le mani pulite », sono state fornite notizie contrastanti con quelle presentate da Mechelli e, precedentemente, dal collega di Giunta Di Tiilio. Il 6 agosto, la Giunta regionale si riunì per adottare i « provvedimenti cautelativi » sollecitati dalla commissione d'inchiesta nei confronti dei due funzionari coinvolti nello scandalo Rimi: Vitellaro e Santiapichi. Di Tillio dichiarò alla commissione che. ad un ceno punto della riunione, si mise in contatto telefonico con Santiapichi per intorniarlo sull'andamento delle cose. Gaibisso ha. invece, rivelato che Sa'*'iapichi si trovava a podi .netri dalla stanza dove la Giunta era riunita. « A parlare con lui. a nome dell'Esecutivo, andammo Di Tillio ed io », egli ha detto. Mentre la Giunta era ancora riunita, il magistrato scrisse la famosa lettera in ctedrdshFrmtrminonCrrnfudvznpgutrlmv cui metteva sotto accusa l'in- tera gestione regionale. « I due assessori non ricevette-ro nessun mandato, ma an-darono a parlare con il consulente a titolo personale », ha invece sostenuto Mechelli. Liliana Madeo 4-

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