Nessun aumento nei primi 9 mesi del prodotto nazionale in Italia
Nessun aumento nei primi 9 mesi del prodotto nazionale in Italia Secondo la nota congiunturale Iseo pubblicata ieri Nessun aumento nei primi 9 mesi del prodotto nazionale in Italia Dalla fine della guerra il nostro Paese non aveva conosciuto una così lunga interruzione del suo sviluppo economico - I consumi privati caratterizzati da una più cauta propensione alla spesa - Negativo l'andamento degli investimenti (Nostro servizio particolare) Roma, 12 ottobre. Dalla fine della guerra l'Italia non aveva ancora conosciuto una così lunga interruzione nel suo sviluppo economico, all'erma la nota mensile dell'Istituto per lo studio della congiuntura, pubblicata oggi. A prezzi costanti, cioè al netto della svalutazione interna della lira, il predotto nazionale lordo non ha segnato progressi, a tutta l'estate "71 (cioè nei primi nove mesi dell'anno), rispetto al già deludente 11)70; i consuini privati continuano ad essere caratterizzati da una più cauta propensione alla spesa, con notevoli differenze da settore a settore e frequenti sbalzi anche nello stesso settore (qualche spinta potrebbe venire dai prossimi aumenti delle pensioni); gl'investimenti presentano un andamento assai debole, sia nelle costruzioni. sia in attrezzature e mezzi di trasporto, mentre del tutto negativa rimane la propensione all'investimento in scorte. Anche il sostanziale mantenimento dei livelli di occupazione è in buona parte apparente, perché si registra contemporaneamente la riduzione degli orari medi di lavoro, in parte in applicazione dei nuovi contratti, in parte sempre maggiore per motivi economici, come dimostra il fortissimo aumento dei ricorsi alla Cassa integrazione guadagni e la flessione nel grado d'utilizzazione degli impianti. Quanto all'edilizia, infine, il rilancio è ancora da venire, né è pensabile una massiccia ed immediata sostituzione dell'iniziativa pubblica a quella privata, posto che la prima incideva solo per poco più del 5 per cento sul totale, al culmine del ciclo espansivo introdotto dalla legge ponte. Qualche effetto sostitutivo di sostegno potrebbe derivare dal lato delle costruzioni destinate ad attività economiche e dalle opere pubbliche e di pubblica utilità, dove i lavori eseguiti nel primo semestre dell'anno hanno superato del 12" o la corrispondente cifra del '70 e le opere iniziate mostrano un incremento del 13 per cento. A questo punto si tratta di sapere se la recessione ha toccato il fondo, o se l'esame della congiuntura porta a prevedere che il peggio deve ancora venire. L'Iseo distingue tra condizioni necessarie alla ripresa e un suo probabile verificarsi,. Alcuni degli ostacoli che nel 1970 si opponevano al conseguimento di più elevati ritmi produttivi possono considerarsi almeno ki parte attenuati, come il raggiungimento di un vasto numero di contratti integrativi aziendali, il - ricrearsi di una maggiore liquidità nel sistema, il progressivo adeguamento della organizzazione produttiva alle nuove situazioni, l'assorbimento già avvenuto di alcune specifiche scosse, l'avanzamento di alcune rifonne, in primo luogo quella tributaria. Rispetto all'anno scorso, afferma la nota, potrebbe dunque essersi determinato un maggiore spazio per il rilancio del sistema, ma il ricrearsi delle condizioni necessarie non significa l'automatico determinarsi delle condizioni sufficienti alla ripresa. In altre parole, si tratta di rimettere in moto il meccanismo produzione-reddito reale-domanda, frenato nella prima parte del 1970 dall'impossibilità di soddisfare l'espansione della domanda (dovuta agli aumenti salariali) a causa delle difficoltà di riorganizzare la produzione di fronte alle nuove situazioni e al clima di persistente conflittualità; quel mancato sviluppo ha provocato prima una flessione della domanda da settore a settore produttivo, poi una flessione della domanda finale, perché l'aumento dei livelli retributivi è stato accompagnato e seguito dalla diminuzione delle ore di lavoro. Perché la ripresa possa avviarsi e soprattutto consolidarsi, conclude l'Iseo, è indispensabile che l'azione di rilancio trovi adeguata risposta in tutti i centri di decisione. m. s.
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