Gas che minacciano la nostra salute

Gas che minacciano la nostra salute Esperti di ogni parte d'Italia al convegno della Pro Natura Gas che minacciano la nostra salute Una importante relazione di tre tecnici: gli scarichi delle auto (ossido di carbonio e di azoto) sono notevolmente inferiori al limite di pericolosità; superano invece questo limite l'anidride solforosa e le polveri emesse dagli impianti di riscaldamento e dalle ciminiere delle industrie Donne dirigenti d'azienda a convegno per discutere i loro problemi Seconda giornata del congresso nazionale della Fédernatura alla Galleria d'arte moderna. Giuristi e amministratori hanno passato la mano ai tecnici, il problema della lotta agli inquinamenti dell'aria, dell'acqua e del suolo è entrato nella fase più viva. Che responsabilità ha l'auto nella contaminazione atmosferica? Le grandi industrie a partecipazione statale che collaborazione offrono agli enti locali per eliminare la degradazione ambientale? II primo tema è stato affrontato dal Gruppo ricerca e progettazione Fiat con una re¬ lazione dell'ìng. Vallauri, ing. Pollone e dottoressa IVIarciante, il secondo dal vicepresidente dell'Eni ing. Girotti. L'incidenza della polluzione atmosferica nella salute è un fatto qualitativamente dimostrato. «Ma all'incertezza riguardante il suo meccanismo di azione sulle funzioni vitali degli esseri umani — ha affermato l'ingegnere Vallauri — si aggiunge la carenza dt valutazioni quantitative dl tale effetto». La Fiat ha in corso da anni una serie di ricerche per ridurre gli inquinamenti. C'entri fissi (tra breve ci sarà anche una stazione mobile) misurano in tre tipiche zone torinesi la qualità dell'aria. Questi rilevamenti consentono alcune conclusioni sulla «responso- billtà relativa» dell'auto. L'indagi-e a ne è stata svolta scegliendo tre giorni rappresentativi: il mercoledì (lavorativo), il sabato (semilavorativo), la domenica (festivo). L'ingegner Vallauri ha detto: «Abbiamo voluto pesare il contributo all'Inquinamento dell'ossido dl carbonio e degli ossidi di azoto dell'automobile, rispetto a quello dell'anidride solforosa e dette polveri (che non sono dl origine automobilistica, ma derivano da impianti di riscaldamento e industriali). Il risultato è eloquente: soltanto l'ossido di carbonio e gli ossidi di azoto sono, per quasi tutto il periodo considerato, al disotto della soglia limite fissata dalla regolamentazione della California. Per l'anidride solforosa la soglia viene superata anche 6 volte e per le polveri dalle 3 alle Ci volte. Abbiamo scelto questo Stato perché la sua regolamentazione è la più rigida». «Non solo si accasa spesso l'auto di colpe che non ha — ha aggiunto l'ingegner Vallauri — ma si continua a Inquinare l'aria delle città con anidride solforosa violando lo spirito della legge, anche se formalmente se ne rispetta la lettera. Gli accertamenti che abbiamo eseguito a Torino non ammettono dubbi: sui diagrammi la continua caduta della curva dell'anidride solforosa al passaggio dal mesi freddi a quelli caldi conferma che tale inquinante non ha nulla che vedere con la emissione degli autoveicoli». «L'azione svolta dalla Fiat sulle proprie auto dopo il 'OR — ha concluso il relatore — ha assicurato una diminuzione delle emissioni da ossido dl carbonio e idrocarburi. Gtt sviluppi tecnici conseguiti fanno prevedere un progressivo miglioramento fino al 1985. purché si adotti dalla fine del '73 una riduzione del 20 per cento dei limiti Ece previsti dalle norme europee. L'applicazione di questi limiti a quasi tutti l modelli della produzione non solo è possibile, ma non comporterà aggravamento di costi. Se ci sarà un accordo in sede internazionale, l'industria automobilistica potrà nel frattempo approfondire gli studi e predisporre t mezz'. tecnici per ulteriori miglioramenti». In mattinata avevano svolto altre relazioni l'assessore alla Sanità della Regione Piemonte avvocato Armella e il vicepresidente dell'Eni ingegner Girotti; nel pomeriggio la dottoressa Viziale e il dottor Plcchioni, assessori all'istruzione del Comune e della Provincia. * * « Il cervello umano non ha sesso. La terra non appartiene agli uomini, bensì agli esseri umani: cioè uomini e donne senza discriminazioni a. L'affermazione è di madame Yvonne Folnant, presidente mondiale delle donne imprenditrici e dirigenti d'azienda, che ieri (nel suo 81» compleanno) ha aperto a Torino i lavori del Comitato mondiale dell'associazione, intervenendo poi al ricevimento del Comune a Palazzo Madama, dinamica e infaticabile.Sono 135 donne giunte da Francia, Belgio, Germania federale, Paesi Bassi, Inghilterra, Austria, Spagna e varie regioni italiane. Venute per discutere i loro problemi, festeggiano anche e soprattutto il decennale dell'Affida, l'associazione italiana affiliata al grande sodalizio intemazionale delle dirigenti, con sede centrale nella nostra città e presieduta da Aida Bertolotti Spadavecchia, costruttrice. La dott. Marice Laugeri dirige l'ufficio pubblicitario di una società torinese produttrice dl vermouth, è convinta della parità dei diritti con l'uomo, ma non ritiene sia un danno nascere donna: « Può anzi essere un vantaggio. Gli uomini in fondo ci ere- dono abbastanza stupide, perciò ci raccontano molte più cose. Cosi noi siamo sempre meglio informate. Non è neppure vero che sul lavoro la donna corra maggiori rischi morali: gli uomini cercano sempre di farsi avanti, si sa. Ma la donna che lavora è più intelligente e si difende meglio ». Claudia Matta, contitolare e vice-presidente di un'industria di materie plastiche, è sposata con tre figli. Come concilia i doveri professionali e di madre dl famiglia? «Con l'organizzazione, che supplisce alla scarsità di tempo. E anche con alcuni sacrifici personali, s'intende, cioè rinunziando a'qualche ora di sonno e a qualche divertimento ». Emilia Piccioli, d'origine svizzera, venne in Italia subito dopo dopo la guerra. Fondò a Milano la società di contabilità Oso, che dirige da 25 anni e oggi ha 40 dipendenti, 300 collabor.'ori e 5 filiali italiane (Roma, Torino. Genova, Brescia e Bologna). Contenta? n Molto. MI pare dl aver creato e portato avanti un piccolo, ma importante regno, costituito dalle impiegate che usano il mio sistema ». Renée Richard dirige a Biuxeiles una scuola internazionale per estetiste. Le sue allieve seguono un corso biennale dt materie non soltanto pratiche; studiano anche filosofia, pedagogia, igiene e medicina. Come mai ha scelto questa carriera? n Perché è tipicamente femminile. La mia più grande soddisfazione? Aiutare le ragazze a realizzare la loro personalità di donne e di lavoratrici. La nostra non è un'attività frivola, ci chiamano perfino negli ospedali psichiatrici, dove contribuiamo alla cura psicologica delle ricoverate depresse. I risultati sono sorprendenti ». * * Da domani, e sino a mercoledì 13 ottobre, si svolgerà alla « Fondazione Giovanni Agnelli » un seminario internazionale sul tema «Limiti e responsabilità dell'informazione nelle comunicazioni di massa », promosso in collaborazione con la « International association for Cultural Freedom ». Saranno presentate tre relazioni da parte di: James Halloran, direttore del Centro di comunicazioni di massa dell'Università di Leicester; Bernard Cazes, della redazione economica di « Le Monde » e membro dell'ufficio del Pian national; Harold Evans, direttore dei « Sunday Times ». All'origine del seminario sta la constatazione che le comunicazioni di massa esercitano una grande influenza sui comportamenti individuali e collettivi e che vi è, egualmente, un'altrettanto grande responsabilità di ordine morale, politico e culturale, collegata all'uso dell'informazione. Nelle tre giornate dei lavori, giornalisti e studiosi dl sociologia delle comunicazioni, provenienti da tutto il mondo, discuteranno su alcuni problemi fondamentali collegati alla stampa e alla televisione: obiettività dell'informazione e parametri di valutazione di questa, responsabilità dei mezzi dl comunicazione di massa come strumenti di formazione — in senso positivo e negativo — dell'opinione pubblica.