Si sono arrese nell'Argentina le due guarnigioni dei ribelli

Si sono arrese nell'Argentina le due guarnigioni dei ribelli Senza colpo ferire, all'avvicinarsi dei governativi Si sono arrese nell'Argentina le due guarnigioni dei ribelli La città di Azul occupata dalle truppe fedeli al Presidente Buenos Aires, 9 ottobre. Alle prime luci dell'alba e senza spargimento di sangue, la guarnigione ribelle di Azul, che ieri sera si era apertamente ribellata al presidente argentino Lanusse, dicendosi disposta a combattere sino alla line, si è arresa. I milleduecento uomini ai comando del colonnello Alejandro Garcia, hanno posto così la parola fine ad una rivolta che il Capo dello Stato argentino era deciso a stroncare con ogni mezzo. La resa del colonnello Gar- r eia, cui ha l'atto seguito quella del tenente colonnello Fernando Amadeo Baldrich, accorso in suo aiuto con una colonna di mezzi corazzati, è avvenuta pochi istanti dopo che le truppe governative, forti di diecimila uomini, di 46 carri armati e di novanta pezzi di artiglieria, erano entrate ad Azul, al comando del generale Joaquin Aguilar Pineilo, comandante del quinto corpo d'armata. Erano passate otto ore dal primo comunicato del colonnello Garcia, che con 1200 uomini ed una dozzina di carri armati aveva occupato Azul chiedendo le dimissioni di Lanusse, quando il presidente argentino si rivolgeva dai teleschermi al Paese. Un discorso breve ma fermo: «1 ribelli — ha esclamato Lanus se — saranno schiacciati con tutte le forze che potranno essere necessarie... Siamo dl fronte ad avventurieri irresponsabili, ai quali voglio dire che la mia decisione di indire nel Paese libere elezioni è irreversibile». Quasi contemporaneamente si è agito sul piano militare. Convogli militari venivano formati alle porte di Buenos Aires e venivano fatti convergere a tutta velocità nel cuore della notte verso Azul, la città della Pampa situata 240 chilometri a Sud della capitale. Altre unità rimaste fedeli a Lanusse venivano fatte con¬ vergere da Nord al quartier generale del quinto corpo d'armata, di stanza a Bahia Bianca! Poche ore dopo veniva l'annuncio del governo: «Le truppe attaccheranno alle prime luci dell'alba». , Al di là della rivolta odierna, la resa degli ufficiali ribelli ha confermato la stabilità del governo Lanusse. Questi, in un momento che sarebbe potuto diventare particolarmente critico, ha trovato al suo fianco il grosso dell'esercito ed i comandanti supremi delle quattro armate argentine, dell'aviazione e della marina. Lanusse è al potere da sei mesi, da quando cioè i militari rovesciarono in un incruento colpo di Stato il regime del presidente Robert Levingston, generale dell'esercito. Al capo dello Stato è giunto un messaggio di solidarietà del presidente cileno Salvador Attende, che il generale Lanusse deve incontrare sabato prossimo. La visita del presidente argentino in Cile, e successivamente hi Perù, è stata confermata. Tra le accuse che gli insorti hanno rivolto a Lanusse merita di essere sottolineata quella secondo la quale l'attuale capo dello Stato (che ha promesso libere elezioni e la « restituzione del potere al popolo » entro il maggio del '73), sarebbe troppo « tollerante » nei confronti dei peronisti. (Ansa-Reuterj

Persone citate: Alejandro Garcia, Fernando Amadeo, Garcia, Joaquin Aguilar Pineilo, Robert Levingston

Luoghi citati: Argentina, Azul, Buenos Aires, Cile, Perù