Riva, tornato in forma, vuole cancellare il ricordo di Tolucd di Bruno Bernardi

Riva, tornato in forma, vuole cancellare il ricordo di Tolucd Domani la Nazionale ritrova la Svezia in Coppa Europa Riva, tornato in forma, vuole cancellare il ricordo di Tolucd Ai mondiali il cannoniere azzurro aveva deluso contro i gialloblù - Tutti sono convinti che Gigi ha ritrovato la miglior condizione - Zoff è guarito e giocherà - Trecentomila lire di premio per la vittoria? (Dal nostro inviato speciale) Appiano Gentile, 7 ottobre. Gigi Riva è un altro rispetto a due settimane fa. «Mi sembra più rinfrancato — dice Rivera —. A Genova era un po' timoroso, come se la partita con il Messico rappresentasse per lui una specie d'esordio. Adesso questa sensazione è svanita: è più deciso, è cresciuto nel tono, cerca con maggior insistenza il tiro a rete». Interviene Boninsegna: «Secondo me Riva era già a posto a Marassi. Non esiste 'alcuna differenza rispetto a quando giocavamo insieme nel Cagliari. Sabato dovremo cercare dì sfondare nelle retrovie svedesi dove c'è gente che "picchia" e dovremo cercare di collaborare al massimo. La Svezia non ha nulla da perdere, gioca tranquilla». Che ne pensa Riva? Ecco la risposta: «Sul piano del rendimento tutto va bene. Nel precampionato la preparazione è piuttosto difficile e sono molti i giocatori ancora lontani dalla migliore condizione». — Lei torna a San Siro dove l'anno scorso, in campionato, ha segnato due gol nel vittorioso incontro con l'Inter nella quarta giornata, proprio prima dell'infortunio di Vienna, e uno, nel finale del torneo, su rigore, al Milan. Segnerà anche contro gli svedesi? «Lo spero. Con Benetti e Rivera, nell'allenamento di ieri, mi sono trovato egregia¬ mente. A me piacciono gli allunghi negli spazi vuoti. Con Boninsegna sto giocando come nel Cagliari. Siamo amici e non ci contendiamo certo il pallone: sappiamo entrambi ragionare stigli sviluppi del gioco. Non ci creiamo dei problemi, sarebbe assurdo». — A Toluca, contro la Svezia, la sua prova non fu brillante. Perché? «Stavo bene, fisicamente, ma sono incappato in una giornata negativa. Vedremo sabato cosa succederà. In Messico gli svedesi applicarono una difesa abbastanza aperta, a Milano giocheranno sicuramente più chiusi. Noi dovremo cercare di "stanarli" applicando il nostro gioco per colpirli in contropiede». l a l ) i o a l à a. Anche Valcareggi la pensa come Riva. «La Svezia — spiega il c. t. — ha un ottimo gioco collettivo, ma piuttosto elaborato. Noi dovremo "saltare" il loro centrocampo con passaggi lunghi. Praticamente, i nostri avversari ripresenteranno la stessa difesa di Stoccolma. A centrocampo una delle novità è costituita da Tom Nordahl, un tipo di giocatore alla Bolchi che si è trasformato da centrocampista in laterale». — Sul piano atletico la partita presenta difficoltà particolari? «Sarà senz'altro impegnativa. Per gli svedesi la tenuta sulla distanza dei novanta minuti non è un problema, ma gli azzurri sono in grado di reggere al confronto». Valcareggi annuncerà domani a mezzogiorno, dopo l'ultimo allenamento, la formazione. Ha detto che come sempre la squadra verrà impostata tenendo conto delle condizioni di forma dei singoli e 'dei fattori contingenti. Ormai non ci sono dubbi: giocheranno gli uomini scesi in oampo ieri nel primo tempo, con Zoff tra i pali (le condizioni del portiere sono nettamente migliorate: oggi si è allenato a parte) e Mazzola ala destra. A proposito di Mazzola, il c. t. si è seccato per certe dichiarazioni attribuite all'interista: «Con me Sandrino non protesta — precisa Valcareggi —, mi ha sempre detto di essere a completa disposizione della Nazionale e di accettare ogni mia decisione. E' un elemento di classe, che può giocare in qualsiasi ruolo». Anche Mazzola è stato esplicito ed ha ribadito che accetta il «numero sette»: «Mi leggono nel pensiero cose che assolutamente non penso... Non ho alcuna intenzione di contestare le decisioni dell'allenatore». Certe illazioni sono probabilmente scaturite dal fatto che ieri Mazzola è rimasto un po' ai margini del gioco (e non soltanto perché si muoveva all'ala destra): non c'era da parte sua un atteggiamento polemico, né da parte di Rivera e degli altri azzurri l'intenzione di metterlo in difficoltà. «E' sufficiente che Mazzola si faccia vedere — spiega Rivera — e io lo lancerò a dovere. Ieri il gioco convergeva di più su Riva. Può capitare». — Che differenzi: c'è tra De Sisti e Benetti? «Benetti copre una zona di campo più vasta. Tutti dicono che io sono fermo. Bene, ciò significa che ho trovato qualcuno che corre per me. Scherzi a parte, posso giocare tanto con Benetti quanto con De Sisti o — perché no? — con Corso. L'interista, negli ultimi anni, ha modificato il suo gioco». Bertini non accusa disagio a giocare in mezzo alla coppia milanista formata da Rivera e Benetti: «Per me — osserva — quello che conta è essere in formazione. Tutto sommato, se non mi spingo troppo in avanti è meglio». — Il ruolo di mezz'ala non fa più per lei? «Sono un mediano. Se mi chiedessero di giocare interno in Nazionale, con ogni probabilità mi rifiuterei». icnspnpqacGgfccrlpmSbtcctcAtccpACtrtap3Ecco Rosato lo «stopper», assente a Genova perché in disaccorda con il Milan, riprenderà il suo posto con la Svezia. « Sono felice. L'unico problema è di fornire un buon rendimento. Spinosi con il Messico ha disputato un'ottima gara. Non vorrei che Italia-Svezia fosse per me un esame ». Alle spalle di Rosato ci sarà ancora Cera. Il ruolo di libero non finisce di suscitare discussioni. La sua presenza contro la Svezia è stata messa in dubbio da qualcuno, ma Cera non si è mai preoccupato: «Prima sostenevano che ero il libero ideale, adesso mi dipingono come brocco. E tutto a distanza di due mesi. Evidentemente si vuol colpire il Cagliari. Posso capire che ci siano altri interessi, però non ammetto che si giudichi senza buona fede. Io so di poter essere utile alia Nazionale, sono stato un po' il precursore del libero mobile, quello cioè che sa giocare anche in appoggio al centrocampo». Sole splendido ad Appiano Gentile per l'allenamento degli azzurri. Una partitella «in famiglia » vinta dagli attaccanti sui difensori per 7-5. In campo anche Rosato, ormai rimessosi dalla contusione all'anca, e Zoff che si è allenato precauzionalmente a parte ma sulla cui disponibilità a San Siro non sussistono dubbi. Ormai che sugli undici titolari tutto è chiaro, si cerca di sapere chi saranno i due che vedranno la partita in tribuna. Probabilmente toccherà ad Anastasi e a De Sisti. A quest'ultimo, tutto sommato, la prospettiva non dispiacerebbe. Sapremo domattina cosa deciderà Valcareggi. In panchina dovrebbero andare Albertosi, Spinosi, Bedin, Corso e Prati. Se l'Italia batterà la Svezia e si qualificherà matematicamente ai «quarti di finale» di Coppa Europa, a ciascun azzurro andrà un premio aggirantesi sulle 250300 mila lire. Bruno Bernardi