Alle spalle della solita Pericoli nessun "Panatta in gonnella,,

Alle spalle della solita Pericoli nessun "Panatta in gonnella,, Tutto da rifare per le nostre tenniste Alle spalle della solita Pericoli nessun "Panatta in gonnella,, Mentre al vertice delle graduatorie mondiali due giovani stelle, la diciannovenne aborigena australiana Evonne Goolagong vincitrice a Wlmbledon e la sedicenne statunitense Chris Evert sconfìtta In semifinale a Foresi Hill, minacciano seriamente il predominio della Court e della King che hanno monopolizzato nell'ultimo decennio la scena tennistica femminile internazionale, il titolo italiano è stato vinto ancora una volta da Lea Perico'l li, sempre « divina » ma ormai i avviata al viale del tramonto. In Anale contro la Pericoli è I giunta Lucia Bassi, di poco più I giovane, che aveva limitato la I sua attività nella prima parte del| la stugione mentre ai campionati | si è presentata in discrete con¬ dizioni. Considerando che le due atlete sono solo di poco più giovani di Pletrangeli c che non esiste un u Panatta in gonnella n è semplice la conclusione che se il tennis maschile italiano lamenta preoccupanti carenze di talenti quello femminile addirittura non esiste. Ai campionati di Firenze si è parlato dalle ragazze solo in due occasioni. Quando Monica Giorgi per « troppo amore e contestazione » si è rifiutata di battere in semifinale Lea Pericoli e successivamente por la finale del femminile quando alle varie sedi della Rai-tv sono giunte telefonate a ripetizione di telespettatori che reclamavano contro la monotonia della sfida « pallettara » fra Lea Pericoli e Lucia Bussi. Quasi un'anti-propaganda per il tennis, uno sport in continuo sviluppo come testimonia l'alto incremento di tesserati (sia nel settore maschile che In quello femminile) ed il sensibile aumento dei campi in ogni regione italiana. Per l'ammirevole ed appassionata Lea Pericoli, vincitrice del singolare dopo avere resistito ai morsi dei crampi che le avevano quasi paralizzato una delle belle gambe negli ultimi games del terzo set contro la Bassi e del ti- | tolo del misto insieme a Giordano Maioli, la soddisfazione di avere superato il primato dei titoli italiani, detenuto da Lucia Valerio con 17 scudetti (10 nel singolare, 1 nel doppio e li nel misto) raggiungendo quota 18 (7 nel singolare, 7 nel doppio e 4 nel misto). E' la eonfermu che nulla si muove nel tennis femminile da un buon decennio. In campo maschile si sono fatti dei tentativi, sia pure battendo strade sbagliate, In campo femminile non si è mossa foglia. Nell'ultima stagione si è pensato di risolvere il tutto allidando il settore a Nicla Migliori, ma l'ex campionessa ha solo creato malcontenti e polemiche ogni volta che è Intervenuta. La « contestazione ii della Giorgi era principalmente rivolta contro la Mi- j | gliori che le aveva impedito pr:I ma il viaggio-premio in Australia e poi la tournée che la gio catrice era riuscita ad organiz- | j zarsi in Israele ed infine l'aveva i allontanata dalla rosa azzurra j mentre Monica, pur con tutti ì I suoi limiti di statura, è una deli le poche tenniste in grado di svolgere un gioco moderno d'a'I tacco come testimonia la semiI finale con la Pericoli. L'unica giocatrice in grado di | raggiungere qualche risultato è I Maria Nasuelli. Ma di anno in j anno la ragazza lascia sfuggire | l'occasione che le si presenta, ostacolata da un sistema nervoso che le impedisce di mantenere una adeguata concentrazione per tutta la durata di un « match ». Ed è un peccato in | quanto Maria Nasuelli per grazia j J femminile e impostazione tecnica. J I potrebbe benissimo cingere la co- j I rona di reginetta del tennis ita- 1 I liano. Ma finché non riuscirà a j I controllarsi l'ipotesi e trrealizzu- , bile. E poi'.' Non resta che Ro- j salba Vido, diciassettenne sanre- j I mese, sconfitta da Lucia Bus»: | nei quarti e Daniela Porzio-Mar I zana assente a Firenze perché !n | attesa di diventare mamma. Le I altre tenniste. dalla volenterosa I Perna alla Monami, non possono | recitare alcun ruolo. S'impone pertanto un deciso drizzone. L'istituzione di un centro a Tirrenia per curare le giovani speranze l sulla falsariga di quan'.o avviene a Formiai può essere una prima mossa, ma è necessario che il settore venga afl'dalo a dirigenti e soprattui to allenatori in grado di fare migliorare e progredire i latenti loro nllidaii. E' un programma ohe non potrà dare esultati Im mediati, ma prima o poi bisogm pure iniziare nella sperunza eh; il domani non sia triste come gli ii assoluti 1971 il Rino Cacioppo

Luoghi citati: Australia, Firenze, Israele