La capitale del vizio assurdo di Luciano CurinoMauro Vallinotto

La capitale del vizio assurdo In Svezia più suicidi che incidenti stradali La capitale del vizio assurdo A Stoccolma la più alta percentuale dell'Occidente - Su 8 milioni di svedesi, l'anno scorso 17 mila hanno tentato di uccidersi, 1700 ci sono riusciti - Tra le cause «la solitudine, e l'incapacità di soddisfare tutti i bisogni creati dal più alto tenore di vita» - Nella statistica mondiale dei suicidi sono invece prime Ungheria, Cecoslovacchia e Polonia La Svezia ha triste fama di essere il paese dei suicidi. Ma al congresso sui problemi connessi al suicidio (appena concluso a Stoccolma e iti quale hanno partecipato esperti di 45 Paesi) è risultalo che è soltanto al elitario posto nella statistica mondiale, essendo preceduta da Ungheria, Cecoslovacchia e Polonia. Affrettatamente si è spiegalo l'alio numero di suicidi — questo « vizio assurdo » — nei tre paesi comunisti affermando che « spasso motivi pulitici c persecuzioni causano traumi psichici e la nwrie rappresenta introita l'unica via di liberazione». Però questa spiegazione non va bene per un paese come la Svezia, dove « benessere a sicurezza sudale, olire che un sistema perfettamente democratico, duvrebbero ridurre le emise dell'infelicità ». Cifre in aumento Ma, evidentemente, c'è qualcosa che nel « sistema » ben olialo non va. se la Svezia è la nazione occidentale con la più alta percentuale di suicidi (venti ogni 100 mila abitanti, l'Italia cinque ogni 100 mila). L'anno scorso, in Svezia — che ha meno di olio milioni di abitanti — quasi 17 mila persone hanno voluto uccidersi, un decimo c'è riuscito. Cioè, circa 1700 suicidi, una cifra più alla del numero dei morii stradali, che sono stali 1200. Il peggio è che percentuale e cifre sono in aumento. Aumentano in tutto il mondo. Si calcola che l'anno scorso 700 mila persone (circa duemila il giorno) si sono uccise, nel mondo. Gli uomini sono siati più del doppie delle donne, ma quesle sono sempre molto più numerose nei tentativi di suicidio. Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità, due anni fa il suicidio è risultalo al terzo posto come causa di morie tra lllllltlltlllllllllttlllltlltllltllIIII1lllIIIIIIIIIIIIIlll le persone di eia tra i 15 e i 45 anni in otto nazioni industrializzate (Svezia, Canada, Austria, Danimarca, Finlandia, Germania Federale, Ungheria, Svizzera) e al quarto posto in altri otto stati (Usa, Belgio. Francia, Olanda, Norvegia, Inghilterra, Australia e Nuova Zelanda). Sono cifre, dali: e una realtà che non si può ignorare. Tanto più che — è slato rilevalo al convegno di Stoccolma — l'aumento più considerevole del numero dei suicidi « si registra in tutto il inondo, soprattutto Ira gli uomini di età compresa fra i IS e i 28 anni ». Una recente indagine del ministero della Pubblica Sanila francese ha rivelato clic « ufi snidila su due ha meno di 25 anni. Tra ì giovimi che hanno dui 15 ai 19 unni hi proporzione di quelli che si tolgono la vita è aumentala nell'ultimo decennio del trenta par cento almeno. E tuie incremento siile ul cinquanta per cento, qiiandu si considerano i giovani in età dai 19 ui 24 unni ». L'indagine francese ha anche rivelato che le principali cause della disperazione sono « la puuru dell'avvenire, l'isolamento, la crisi delle strutture tradizionall della società (famiglia, chiesa, scuola, eccetera), le malutitc mainili, i divorzi » e, per ultime "rie difficoltà sentimentali e quelle finanziarie ». lì questo mi la ricordare una notle a Toronto, la città più opulenta e sicura del Canada. Si era in un «night» sulla terrazza di un grattacielo. C'era un giovane, un bel giovane elegante, solo ad un tavolo, che si alzò dopo avere lasciato la mancia, ma invece di avviarsi verso l'uscita, andò al parapetto della terraz| za e si buttò. Si seppe poi che era ricco, sano, non aveva dispiaceri sentimentali, non si capi mai perché si era buttalo. Comunque, nessuno si slupì troppo, mi dissero: « Accade spesso ». Quoto a Toronto. Comun- IIIIIIIIIIIIIIIIIIIHIIIIIIIIIItllllllllllllllllllllllllllll que. è Stoccolma, capitale della Svezia, che ha la più alla percentuale di suicidi. 1 medici svedesi tendono a considerare la maggior parte dei suicidi come il punlo di arrivo di una lunga malattia lisiea e mentale. Dicono: « Vi sono multi tipi di inurte per suicidio, e ci si toglie la vita per mutivi diversi, in età diverse e sotto cieli diversi. Per gli scandinavi di età avanzata dia si gettavano dal/'àttestupa, u precipizio dd sui cidi, si trattava di una trudiziu- ne diventila nonna. Per i giapponesi fura harakiri era tutu questione d'onore. Per Romeo Ciuliettu una questione d'umore. Oggi verrebbero tulli ricoverati in unii clinica psichiatrica ». Si sentono inutili Ma oggi non c'entrano tradizione, onore, amore: i motivi sono altri. Per il prof. Farberow, che dirige il eentro di sludi sui suicidi di Los Angeles, l'alto numero di morti volontarie in Svezia è causalo •' ilullu solitudine m cui il sisteinu urbanistico costringe a vivere, e dui finto die con l'aumento del tenore di vita aumentano i bisogni, spesso in misura supcriore aliti capacità li soddisfarli». Inolile, eunii- nua Farbcrow « anche l'uguaglianza fra i sessi ha contribuito a far pesare su multi tiuniini il senso di nullità die pròvitno iwll'aver perduto il proprio mulo di sostenitori della famiglia. Si sentono inutili e vogliono uccidersi ». La Svezia aeeetla malvolentieri, anzi non accetta affano, la triste fama di essere il paese dei suicidi, un « cattivo esempio du non imitine ». Dice: « Se la percentuale dei suicidi è ultu I du noi. e semplicemente perché in Svezia vi sono meno tabù morali e religiosi contro il suicidio di quanti ve ne siano in multi altri paesi, duve il silicidio viene spesso cammuffato sullo la voce di "altri incidenti " ». In cileni, il rapporto sul suicidio redatto dall'Organizzazione Mondiale della Sanità afferma che il numero dei suicidi registrali ufficialmente in molti paesi è notevolmente inferiore alla realtà, e ciò per motivi legali, religiosi e sociali. Motivi | che non esistono in Svezia, la j I quale si trova svantaggiata quando si procede a dei raffronti su j basi statistiche. Comunque, il numero delle I morti volontarie, a Stoccolma e in tutta la Svezia, è drammatico. La percentuale dei suicidi, in questo paese perielio, è dicci volte più alla di quella che si registra, per esempio, in Calabria. E dal recente convegno di Stoccolma è venuto fuori un altro dato che lai-eia perplessi: gli svedesi ingoiano una quantità impressionante di sonniferi, 159 compresse per abitatile all'anno, indipendentemente dalI l'età. Luciano Curino Stoccolma. Stile anglosassone, ma fantasia meno gioiosa, nei volti dei giovani svedesi (Foto Mauro Vallinotto)

Persone citate: Polonia, Romeo Ciuliettu