Il segreto della bottiglia

Il segreto della bottiglia Saper spendere bene Il segreto della bottiglia Tra i vari tipi, il più adatto a favorire l'invecchiamento è quello « bordolese » - Un weekend a Castagnole Lanze - Tempo d'autunno, un tuffo ancora - Piccola Posta Un bicchiere di vin buono non può mancare sulla tavola dei buongustai. « Oltretutto corrobora ed aiuta a prendere con più filosofia le piccole disavventure della vita di ogni giorno », osanna un appassionato intenditore. Ma quanti conoscono i' segreti dell'imbottigliamento e dell'invecchiamento dei vini? Le cure che si dedicano alla propria cantina consistono molto spesso soltanto- in una accurata pulizia e nella sistemazione degli ultimi acquisti. E qualche volta l'incompetenza provoca guai. Il signor Renato Bragglo si è deciso: « Voglio avere ragguagli sul modo migliore per conservare ed invecchiare il vino — scrive —. Ilo già interpellato persone diverse: produttori, commercianti, enofili appassionati come me, ma ho ottenuto pareri spesso contrastanti, che hanno aumentato la mia confusione. Potete chiarirmi gualche dubbio? ». Seguo un elenco lungo e preciso, che abbiamo sottoposto agli esperti del « Centro Tecnico Italiano dell'Imbottigliamento », che ha sede a Milano. ** « Tra l vari tipi di bottiglie guai è il più adatto ai diversi vini? », ecco la prima domanda. « La bottiglia bordolese — risponde il dott. Ceretti, segretario del Centro —. La sua spalla molto accentuata, infatti, ìia la funzione di trattenere eventuali sedimenti all'atto di mescere il vino. Naturalmente le bottiglie da preferire — a parte ogni questione di forma — sono in vetro scuro, verde, rosso bruno o giallo, che garantiscono un migliore invecchiamento, perché il vino teme la luce ed il vetro scuro esercita un alto potere di schermo ». Molte discussioni si fanno sulla posizione delle bottiglie: verticale o orizzontale? Si consiglia di « tenere le bottiglie coricate durante l'invecchiamento; il contatto del vino con il sughero impedisce l'essiccazione del tappo e la conseguente perdita di elasticità e dt perfetta tenuta ». Esiste anche una cantina ideale: deve avere temperatura possibilmente costante sul 12-13 gradi, essere buia, tranquilla, con possibilità di ricambio dell'aria. Le dimensioni dipendono dal numero di bottiglie che vi si vuole conservare e dalle funzioni a cui si adibisce il locale. Il colore delle pareti non ha importanza, ma chi vuole provvedere alla tinteggiatura, dovrà avere l'accortezza di usare prodotti anti-muffa. « Qual e il periodo dell'anno più adatto all'imbottigliamento dei vini destinati a .breve, à a lungo invecchiamento?»! incalza il signor Bragglo la cut curiosità si estende al campo specifico dei produttori. Risposta: ogni vino di classe ha bisogno di un periodo più o meno lungo d'invecchiamento in grandi recipienti, anche in fusti di legno, e di qui passa poi nelle bottiglie per l'affinamento. Non possiamo indicare tutti i particolari riguardanti le diverse qualità di vino ed 11 loro imbottigliamento. Basti un piccolo segreto: « L'operazione deve essere fatta al mattino, non in giornata di pioggia o di vento né in periodi molto caldi ». Il mese di marzo è ritenuto uno dei migliori da molti « imbottigliatori ». L'importanza del tappo Una particolare importanza per il felice esito dell'imbottigliamento e della conservazione del vino ha il tappo. Come deve essere? « Anzitutto adatto alla .bottiglia scelta — risponde l'esperto —. Le bordolesi portano tappi di dimensioni di 25 per 38-40 mm. leggermente paraffinati. Il sughero deve essere stagionato e ricavato da una corteccia di almeno 6-8 anni. Stagionato significa elastico e " corteccia vecchia " si traduce in " tappo con pochi fori ". Non consiglio al lettore di tentare la paraffinatura: è meglio adoperare tappi già trattati dalle ditte specializzate ». A Castagnole Lanze ci aspettano cari amici Nei giorni scorsi una delegazione numerosa e cordialissima è scesa da Castagnole Lanze a Torino per rendere omaggio, tra l'altro, anche all'utilità di questa nostra rubrica. Era composta da una rappresentanza dellVlssociazionc produttori vini tipici castugnolesi, ci ha parlato a lungo dei fini che si prefigge il sodalizio: fedeltà assoluta al prodotto, profumato e multiforme della splendida terra — al confine del Monferrato con le Langhe — nelle varie sfumature di qualità e di proprietà che esso può assumere. L'Associazione è neonata, ma ha tanta voglia di far bene, tanto orgoglio, tante speranze. E ha porte aperte a tutti: anche di sabato e di domenica, giorni dedicati in special modo ad illustrare al turisti del weekend 1 segreti di quelle bottiglie dove le etichette sono preziose « carte di identità » del contenuto. A Castagnole Lanze 1 produttori dell'Associazione vendono vini « da collezionisti », .non pastorizzati, uno diverso dall'altro, it Tra i nostri e quelli che si trovano in negozio — dicono — c'è la stessa differenza che tra un abito di boutique e uno di serie ». Andiamo a provare? Salvagente autogonfiabile serve per una volta sola Tepido mare d'ottobre, ultimi bagni d'autunno tra sole e nubi, per i raffinati della vacanza E. M. P. di Como ha risposto prontamente al lettore di Imperia che cercava uno speciale salvagente da poter nascondere nella cintola di un costume. Ci ha inviato il ritaglio di una rivista femminile dello scorso anno. Purtroppo si trattava di una «vendita speciale» e non ci è stato possibile rintracciare la ditta fornitrice. Forse questo salvagente che dà sicurezza ai pavidi senza offendere il loro orgoglio non è più in produzione. Il signor Antonio Destro di Rovigo ci trae comunque d'impaccio con l'Indicazione di un altro tipo di attrezzatura. «Si chiama "salvagente autogonfiabile di sicurezza " — spiega — e ripiegato su se stesso si riduce a una semplice bustina rettangolare gialla che si aggancia al costume o agli abiti con una fibbia. L'Involucro di plastica misura 10 per 7 cm. E" provvisto di uno speciale dispositivi aulomaiico e consente al nuotatore in difficoltà dt gonfiare il salvagente in 30 secondi con la semplice pressione di una mano ». La ditta produttrice ci ha confermato tutte le indicazioni del signor Destro precisandoci che il prezzo di questo speciale salvagente, « cfte si può usare soltanto una volta » è di 2000 lire. Gli interstizi traditori del frigo che sa di muffa Da Neuilly-sur-Seine ci ha scritto la signora Mizi Chiarie, per un consiglio alla lettrice, il cui frigorifero aveva odore di muffa. « Se la signora non l'ha ancora buttato via — dice — vorrei precisarle che in un'analoga circostanza ho trovato muffa net posti più strani, dove abitualmente non st pulisce, perché si dourebbc quasi smontare il frigorifero. L'odore potrebbe derivare da residui di muffa rimasti negli interstizi: basterebbe smontare la parte interna, in tutti t suol elementi. « Voglio dire cioè che l frigoriferi, come le cucine a gas, sono molto più smontabili di quanto non si creda. SI dovrà procedere a una pulizia generale e lasciar asciugare l diversi pezzi al sole; se l'odor di muffa non Ita impregnato la plastica, dovrebbe diminuire notevolmente. Bisogna scoprire glt " interstizi traditori " nei quali può essersi infiltrata un po' d'acqua sporca; sono invisibili all'occhio ed inaccessibili alla spugna, se non si smonta tutto ». ■k-k D'accordo, ma le casalinghe dall'olfatto fine, non si buttino subito all'arrembaggio del loro frigorifero nel tentativo di smontarne ogni parte; non tutti 1 modelli sono eguali e l'interno di alcuni non è smontabile, se non nei riplani a griglia. Prima di mettervi all'opera con cacciavite ed attrezzi vari, sinceratevi di essere capaci di « ricostruire » il malcapitato frigo. La signora Maria Gandolfo scrive: « Nel bagno e nell'ingresso del mio alloggio ho pavimento in marmo rosa chiaro: un vero disastro! Basta una goccia d'acqua per lasciare una macchia che non riesco più a togliere. Perché? Come devo comportarmi nella pulizia di casa? ». ★ * L'errore è nella scelta del marmo, che è adatto a rivestimenti, ma non a pavimenti. E' improbabile che riesca ad evitare macchie di acqua nel bagno e quindi l'unico consiglio, che ponevamo . darle,, si rivela inutile. Per l'ingresso' la manutenzione dovrebbe risultare più facile: uno straccio umido, niente detersivo, lucidatrici. E se continua a notare la vanità di ogni suo sforzo, copra i punti più vulnerabili con tappeti. La carne congelata Prezzi alimentari in aumento. Per arrivare alla fine del mese bl. sogna ingegnarsi. Scrive la signora Maria M.: « C'è o no in Torino un negozio che vende carne congelata? L'anno scorso l'avevo trovato, ma all'inizio di quest'anno era chiuso. Possibile che non ne esistano altri in tutta la città 7». La stessa domanda ci era stata rivolta dalla signora Rita Fresile e dal signor Andrea B., che recandosi all'indirizzo da noi indicato avevano trovato le serrande abbassate. Abbiamo una buona notizia per questi lettori: il negozio è stato riaperto il primo ottobre ed è l'unico esistente in tutta Torino, autorizzato alla vendita di « carni e frattaglie congelate di ogni specie animale, escluse quelle equine ». Spiega il presidente dei macellai comm. Qulrighetti: « Il grande pubblico è purtroppo ancora prevenuto nei confronti di questo tipo di carne. Non la conosce e non cerca di conoscerla. Coloro che si lasciano convincere a provarla, scoprono che è buona, saporita, non dura e molto conveniente ». Ecco i prezzi: Coscia a pezzi interi 1600 lire 11 chilo, le fettine 1800, 2000 il sottoflletto, 1200 il fegato e 1600 la cervella. « Sbaglia di grosso chi pensa che si tratti di bestia vecchia o peggio di carne scadente. E' vitello giovane, e di prima qualità n. Ne! negozio si vende anche ragne!, j congelato della Nuova Zelanda, presentato a suo tempo (qualcuno lo avrà anche assaggiato) negli stands di Torino Esposizioni. I prezzi: 1000 lire il chilo la spalla, 1100 la lombata o carré, 1400 11 cosciotto; sensibilmente inferiori a quelli praticati per gli agnelli freschi. « E' bestia giova¬ ne, assicura un rappresentante della società importatrlce, non più di 5 mesi di età. E di prima scelta ». Per persuadere i consumatori nel negozio sono installati due girarrosti: assaggio gratuito al visitatori Increduli. Piccola Posta •k Signor Cavallo, abbiamo capito. Venga a La Stampa, di pomeriggio, e le consegneremo le bombole antiruggine che due ditte hanno inviato per lei. * Maria Olga ha « un vecchio buffet con uno sgradevolissimo odore dt muffa, una patina bianca all'interno e all'esterno, che si riforma continuamente »: « Anche il pavimento è molto umido, poiché sotto vi è la cantina e la tubatura dell'acquedotto. Riuscirò a salvare l miei mobili o devo cambiare alloggio? ». Forse la drastica decisione non è del tutto avventata. I nostri esperti non sono in grado di indicare alla attrice né la causa né il rimedio. Sarebbero disposti — in via del tutto eccezionale — a fare un sopralluogo. ■k II signor Oreste Operti di Aosta ci aveva chiesto, molto tempo fa, dove poter acquistare estratto di carne sfuso o in confezioni da 1-5 chili. Abbiamo finalmente trovato la ditta che glielo può fornire: è a Chivasso, e vende estratto di carne all'ingrosso, 1 o 5 chili, a 1900 lire il chilo. * « Urgentissimo » ci hr scritto telegraficamente la signora Mafalda. « Per sterilizzare le bottigliette per frutta o verdure, si possono mettere coricate nelle pentole d'acqua? », Evidentemente no, se tutti consigliano di disporre arbarelle e bottiglie in posizione verticale. C'è rischio di rottura. Ma più di noi ne saprii « Bianca delle conserve ». * Da Biella, Aldo Turinetti: « Ho letto del " fucile da bere dopo i pasti "; sarci lieto di sapere il nome latino dcll'arquebuse. E' forse una varietà coltivata di tanaceto? ». Proprio cosi. La pianta deriva dal comune' tanaceto cha attraverso i tempi si trasformò e diede origine a una specie di crisantemo. Il nome latino dell'arquebuse è: « Crisantemum vulgare » varietà Crlspum. -k Da Saluzzo, Irene Isoardi: « Ho preparato 11 liquore d'uova, risultato ottimo. Ma per quanto tempo si può conservare?». Risponde Sorzio: « SI conserva per parecchio tempo (4-5 mesi) fuori dal frigorifero. Dopo non si deteriora ma perde di sapore e di "energia". Tuttavia la buona e lunga conservazione dipende, olire che dagli ottimi ingredienti, anche dalla preparazione accurata. Per chi deside. I un ulteriore margine di sicurezza per la conservazione prolungata è sufficiente aggiungere al liquore già preparato, un bicchierino di alcol a 90", per ogni litro ». ■k Urgente da Sorzio: « Le dosi indicate per il liquore al cacao servono a confezionare una bottiglia formato "aranciata". Per ottenerne di più bisogna raddoppiare o triplicare le dosi. Quanto allo sciroppo con lo zucchero (uno degli ingredienti) ho dato l'indicazione per confezionarne un litro, dato che il residuo può servire per molti altri usi. Mi rendo conto che la massaia potrebbe non sapere come impiegarlo. In questo caso si limiti a preparare il puro necessario per il liquore in proporzione di due parti d'acqua e una di zucchero ». Simonetta