Domani si riaprono le scuole tra problemi antichi e nuovi
Domani si riaprono le scuole tra problemi antichi e nuovi Ogni anno a ottobre un dramma Domani si riaprono le scuole tra problemi antichi e nuovi Circa 200 mila studenti, 24 mila in doppio turno - Mancano 400 maestri - Si prevedono « rotazioni » e ritardi nelle nomine dei professori - E poi si minacciano scioperi Por studenti, famiglie, insr- | gguanti ricomincia una lunga fa- ttica: domani r il urlino otto- lire, apertura ufficiale della sctio- lla. Un nuovo anno clic prende l'avvio all'Insegna dell'Intel tozza c tirila confusione. Tra i prnhlemi di sempre: i ritardi nelle nomine di maestri e dei professori, le aule in numero insudiciente. Tra quelli nuovi: la minaccia del blocco delle lezioni da parte degli Insegnanti che rivendicano la sistemazione della categoria. Gli studenti di Torino sono 197.400. Di questi 156.500 sono iscritti nelle stataft diurne, 5900 nelle statali serali, 35 mila nelle private. Non per tutti le lezioni cominceranno il 1" ottobre: f'afffuenza delle classi sarà scaglionata nell'arco di una settimana. I motivi sono diversi. Accanto all'obiettivo pratico di semplificare la presa di contatto dei giovani con la scuola vi sono cause più gravi: mancanza di aule, cattedre scoperte. Per le elementari ad esempio (82 mila iscritti, 60(1 classi, vale a dire oltre '18 mila ragazzi in doppio turno) occorrerebbero almeno 400 maestri in più per evitare il sovraffollamento. Il provveditorato aveva sollecitato il ministero ad istituire 700 posti nuovi per la provincia di Torino. Ne sono stati concessi 300. Ora i maestri sono 7 mila, ma esistono classi di 40-42 ragazzi. Due casi: la Salvemini (Miraliori Sud) aveva richiesto 60 nuovi insegnanti, ne ha avuti 8. Nella scuola di via San Marino le classi sono passate da 23 a 35. L'asse- icpnnsc gnaziono di nuove cattedre è del tutto irrisoria, Un altro guaio: 6 stata varata la legge che prevede il rinnovo automatico del servizio ad ogni insegnante che già avesse un incarico annuale. Ottima iniziativa, purtroppo mal sfruttata. Il ministero ha stabilito infatti che, in attesa dolio nuove assegnazioni subordinate al meccanismo delle graduatorie, i maestri tornino al posto che occupavano lo scorso anno. Questo significa che ci sarà una rotazione di insegnanti almeno per due mesi. Infine una nota positiva: lo sciopero nazionale dei direttori e degli ispettori non toccherà le scuole torinesi in quanto il sindacato che ha dichiarato l'agitazione (Snadisl non ha aderenti in città. Nelle medie inferiori la situazione non è molto più rosea. Gli iscritti sono 41 mila, i doppi turni sono previsti per 200 classi, cioè per 5 mila ragazzi. Per la maggior parte delle scuole l'orario sarà ridotto fino a tutto novembre per la lentezza delle nomine dei fuori ruolo. Il fenomeno sarà particolarmente sentito nelle scuole di nuova istituzione deve i quadri dell'organico non sono ancora perfezionati. Lo stesso discorso vale per le medie superiori (39.400 iscritti, una trentina di classi in doppio turno). Con una aggravante: in questo tipo di scuola ciascuna classe ha sei otto insegnanti, quindi il « movimento » ed il disagio saranno più pesanti che nelle inferiori dove il numero di professori per classe è limitato. Quando, dopo il faticoso avvio, le scuole saranno finalmente in grado di funzionare, si svolgerà lo sciopero dei maestri, professori, direttori e presidi. Tutti rivendicano lo stato giuridico della categoria c la riforma scolastica. Sostengono che dei miglioramenti eventuali beneflcieranno anche gli studenti e n quindi la lotta dovrebbe essere sostenuta anche dai giovani e dalle famiglie ». k II Comitato Sida per la difesa del salario, esaminalo il problema relativo agli alti prezzi dei libri scolastici, ha deciso di inviare una lettera al sindaco, al presidente della Provincia e della Regione, al provveditore agli Studi per suggerire provvedimenti intesi ad evitare disagio allo famiglie. Il Sida propone che si facciano funzionare al più presto i comitati scuola-famiglia e che i loro compiti si estendano anche alla scelta dei libri di testo; che il patronato scolastico intervenga in modo più esteso per aiutare le famiglie in difficoltà.
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