Il vocabolario dell'elettronica

Il vocabolario dell'elettronica Il vocabolario dell'elettronica (Nostro servizio particolare) Roma, 27 settembre. Imparate le cento parole più frequenti di una. lingua e potrete comprendere il 60 per cento di qualsiasi testo scritto in tale lingua. Con 1000 parole la percentuale sale al1*88 per cento; con 4000 parole si arriva addirittura al 97,5 per cento. Tutte le altre parole che figurano nel dizionari sono soltanto il 2,50Zo. Tutto sta, ovviamente, nell'individuare- queste parole più frequenti. L'analisi quantitativa applicata alla linguistica non è certo una novità. Fin dai tempi più lontani, filologi e grammatici hanno sempre tenuto conto del fattore statistico, in modo da evidenziare le parole più abituali e quelle più rare, l'apparizione di termini nuovi e la scomparsa di quelli via via più desueti. I primi « dizionari di frequenza » sono comparsi all'inizio del nostro secolo. E i vantaggi di queste conoscenze sono stati apprezzati non solo dai lessicologi ma anche dagli stenografi, i quali si servivano di queste indicazioni per individuare le parole più frequenti e per esercitare la loro mano a tracciare i segni corrispondenti. La grande rivoluzione è però avvenuta nell'ultimo dopoguerra, quando l'avvento del computer ha snellito il lavoro degli studiosi, aprendo a queste ricerche possibilità prima impensate. Con il suo aiuto i più eminenti lessicologi italiani hanno potuto sottoporre la nostra lingua a ricerche originali e interessantissime. E l'ultima fatica, in ordine di tempo, è stata appunto la preparazione del Lessico di frequenza della lingua italiana contemporanea (Lif), un'opera dovuta alle ricerche di Carlo Tagliavini e della dott. Umberta Bortolini, e attuata nell'ambito dell'attività di ricerca linguistica e letteraria che il Centro universitario di calcolo elettronico (Cnuce) e la IBM Italia svolgono da tempo presso l'università di Pisa. L'analisi dei testi ha indicato che l'articolo « il » è la parola di gran lunga più usata nell'italiano scritto (54.752 presenze), seguita da preposizioni, pronomi, congiunzioni, e verbi generici (essere e avere). Il primo sostantivo che si incontra è la parola cosa (2020 presenze) seguita da anno (841), casa (757), giorno (756). Risulta inoltre — e questo meraviglierà non poco — che molte parole familiari a tutti (es. stomaco, coltello, pane, forchetta, aceto, eco.) sono assai poco usate nelia lingua scritta. b. g.

Persone citate: Tagliavini, Umberta Bortolini

Luoghi citati: Italia, Pisa, Roma