Quattro giovani morti nell'auto che cade da un ponte e s'incendia
Quattro giovani morti nell'auto che cade da un ponte e s'incendia La sciagura nella notte nei pressi di Reggio Emilia Quattro giovani morti nell'auto che cade da un ponte e s'incendia Tre amici hanno tentato invano di soccorrerli - Uno è stato estratto dalle lamiere, ma è deceduto durante il trasporto all'ospedale - La vettura è uscita di strada in una curva - Forse un malore del guidatore ha causato la sciagura (Dal nostro corrispondente) Reggio Emilia, 25 settembre. Quattro persone sono morte carbonizzate, a Riva di Rondinara, su un'auto incendiatasi dopo essere uscita di strada. La sciagura ha avuto come testimoni, impotenti ad intervenire, tre amici, tra i quali il fratello di una delle vittime, che viaggiavano su un'altra vettura. Le cause dell'incidente non sono ancora note. E' stata aperta un'inchiesta da parte della polizia stradale, che si è recata sul posto insieme con i vigili del fuoco. Non si esclude che il guidatore sia stato colto da un malore. Quando i pompieri sono giunti, le fiamme avevano ormai fatto scempio dei corpi di tre degli occupanti. Il quar¬ to giovane, che si trovava sul iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiuiiiiiiiiiii iiiiiiitniiiiii la vettura in fiamme, strappato dall'abitacolo dai soccorritori, è morto durante il trasporto all'ospedale di Scandiano. Le vittime viaggiavano su una « 125 ». La vettura, secondo i primi accertamenti, era guidata dal ragionier Giorgio Giglioli, di 22 anni. Con lui erano il vigile urbano Gino Campioli, di 28 anni; il casaro Paolo Ganassi, di 30; e il trentaduenne Giuseppe Sandri, tutti residenti a Reggio Emilia. I quattro giovani, assieme a Carlo Sandri, di 27 anni; a Riccardo Ruini, di 22; e a Marino Manfredi, di 24, anche essi residenti a Reggio, si erano recati questa notte I verso le 24 nella zona di Viano, sulla pedemontana reg-1 gina. Dopo una sosta in un bar, la comitiva aveva deciso di raggiungere un ristorante per la cena. La sciagura è avvenuta mentre i sette giovani, su due auto, stavano facendo ritorno in città. Le vetture procedevano l'una dietro l'altra: davanti la « 125 » e dietro la « 124 » coupé, sulla quale si trovavano il fratello del Sandri, Cario, il Ruini e il Manfredi. Alle 2,05 è accaduto l'incidente. La « 125 » stava affrontando la curva Sant'Anna, quando ha sbandato, strisciando prima contro il muretto di un ponte, poi precipitando nel vuoto. II volo è stato di circa una decina di metri; l'auto è pioni bata nella sottostante strada comunale, che porta alla chiesa di Rondinara. Subito dopo l'impatto, alte fiamme si sono levate dalla vettura nella notte. La « 125 » è rotolata ancora per alcuni metri, arrestandosi in un campo completamente avvolta dal fuoco. I primi ad accorrere sono stati gli occupanti della «124», i quali si sono trovati di fronte la vettura semidistrutta e trasformata in una torcia. II primo a lanciarsi tra le fiamme nel tentativo di soccorrere i quattro amici imprigionati tra le lamiere è stato Carlo Sandri, che, disperato, chiamava a gran voce il fratello. Uno dei giovani, che si trovava sull'auto, veniva strappato dall'abitacolo. Era Giorgio Giglioli; caricato su un'auto, moriva durante il trasporto all'ospedale di Scandiano. Da un telefono di un'abitazione della zona veniva dato l'allarme. Sul posto giungevano alcune pattuglie della polizia stradale e i vigili del fuoco. Le fiamme però avevano ormai distrutto la vettura. Con gli schiumogeni i vigili riuscivano in breve tempo a domare il rogo, mentre iniziavano i primi accertamenti al termine dei quali i resti delle tre vittime venivano trasportate nella camera mortuaria del cimitero di Scandiano. La salma di Giorgio Giglioli è stata invece compo¬ sta nella camera mortuaria dell'ospedale. L'orologio di una delle vittime segnava ancora l'ora della tragedia: le lancette erano ferme sulle 2,05. Nella zona non vi era nebbia, né l'asfalto era reso viscido da pioggia; si presume quindi che il pilota della vettura sia stato colto da \tn improvviso malore. 1. b. Reggio Emilia. L'auto nella quale sono morte, precipitando in una scarpata, quattro persone (Telefoio Ansa)
Luoghi citati: Reggio, Reggio Emilia, Scandiano, Viano
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