Le richieste dei pensionati di Giancarlo Fossi

Le richieste dei pensionati La «piattaforma» sarà discussa in settimana Le richieste dei pensionati . In un incontro con CgiI, Cisl e Uil verrà preparato il documento da presentare al governo - Forse accantonato il progetto, ora all'esame della Camera, per la - concessione « una tantum » ni 13 mila lire ai pensionati della Previdenza Sociale e (Nostro servizio particolare) Roma, 25 settembre. Il problema delle pensioni sarà affrontato decisamente nella prossima settimana. Le segreterie confederali della Cgil, della Cisl e ticlla Uil definiranno con i I dirigenti delle federazioni dei pensionati la «piattaforma rivendicativa» per il graduale miglioramento di oltre nove milioni di pensioni statali e della Previdenza sociale. Le richieste saranno subito presentate al governo ìcon l'invito ad aprire rapidamente un negoziato sui «punti qualificanti». In caso contrario, le con¬ j federazioni si sono impegnate ! a mobilitare le maggiori ca| tegorie dell'industria, dell'agricoltura, dei servizi e del pubblico impiego per un'azione di « concreta solidarietà », che potrebbe portare anche a uno sciopero nazionale o ad astensioni regionali nei vari settori della produzione e dell'attività amministrativa, Il malcontento dei pensio-nati è grande. Da ogni parte giungono alle centrali sindacali e agli organi di governo sollecitazioni per iniziative concrete. In una lettera inviata al presidente del Consiglio, Colombo, il segretario generale dell'organizzazione dei pensionati della Cisl, Costantini, fa presente che la situazione è divenuta insostenibile e che ogni ulteriore rinvio troverà la ferma opposizione di nove milioni di ex lavoratori e di oltre venti milioni di lavoratori attualmente occupati. « Le federazioni dei pensionati, rileva Costantini, sono rimaste nell'attesa per oltre un anno (dopo la dimostrazione di protesta del 25 giugno 1970) che nuove e possibili migliori condizioni si determinassero. L'aumentato costo dellu vita, i cui riflessi incidono in maggiore e più rilevante misura sui cittadini dal reddito più modesto, ha concorso a sviluppare un crescente malcontento nella ca-tegoriu fino a determinare inmolti un vero e proprio sta-to di disperazione ». Negli ultimi giorni si è aggiunto un altro motivo di disagio: in vista di un'iniziativa globale per il miglioramento delle pensioni, si è delineata la possibilità che venga accantonato il provvedimento } in corso di esame alla Carnera, per la concessione ai penstonati della previdenza sociale di 13 mila lire una tantum a parziale compenso della scala mobile non appli\ cata nel 1970. Su questo pun1 to, le federazioni dei pensionati resisteranno «a oltran: za ». eventualmente anche in dissenso con le segreterie delI le tre confederazioni, che non escluderebbero l'opportunità di una legge unica per la definizione dei diversi problem' in discussione. La u piattaforma » dovrebi be prevedere, oltre alla queI stione dell'una tantum, le ; seguenti rivendicazioni: 1 ) il graduale aumento dai 1 gennaio 1972 al 1' gennaio ì 1976 delle pensioni « minime I contributive. Dalle attuali 2' mila lire e 25 mila lire men : sili corrisposte rispettivamen| te a coloro che hanno men. o più di 65 anni di età si dovrebbe passare a una misurunica di 30 mila lire dal 1gennaio 1972, di 35 mila liri ò e i l i i a n re a dal 1 " gennaio 1973, di 40 mila lire dal 1" gennaio 1974, di 45 mila lire dal 1" gennaio 1975 e di 50 mila lire dal 1" gennaio 1976. L'onere globale per questa operazione è stato calcolato in circa mille miliardi di lire. 2) La rivalutazione delle pensioni contributive superiori ai minimi (è prevista una spesa di 134 miliardi) con percentuali di aumento graduate rispetto alla data della liquidazione: ad esem- Pio, 6 per cento per le pen suoni liquidate fino al 30 aprile 1968, 22 per cento per quelle liquidate nel 1960, 30 per cento per quelle liquidate nel 1956, 40 per cento per quelle liquidate prima del 1952. 3) La revisione del sistema di « scala mobile » (e sua estensione alle pensioni sociali, attualmente pagate nell'importo di 12 mila lire mensili): dovrebbe essere adottato un sistema di perequazione automatica delle pensioni agganciata alla dinamica dei salari con un valore fisso del « punto ». 4) Sensibile aumento delle pensioni sociali. d5) L'estensione a tutti i ! pensionati del diritto agli assegni familiari con le stesse modalità fissate per i lavoratori dell'industria. L'esigenza di affrontare il problema delle pensioni è presente al governo. Il ministro delle Finanze Preti ha espresso molti dubbi sulla possibilità che venga risolto in questo momento. Un orientamento favorevole si riscontra anche in un rapporto dell'Istituto di studio per la programmazione economica, inserito nella relazione preliminare del programma 1971-1976. Il rapporto afferma chiaramente la necessità di una rivalutazione. La pensione minima media I annua dovrebbe salire per i : lavoratori dipendenti dalle ' attuali 329.430 lire a 493 mii U: lire nel 1975; per i lavora | tori autonomi dalle attuali i 387 mila lire a 493 mila lire; j per i titolari di pensioni sociali da 156.000 mila lire a 493 mila lire. Le pensioni superiori ai minimi, liquidate prima del 1968, dovrebbero raggiungere nel 1975 la misura media annua di 552.160 lire. Il « piano » dell'Ispe comporterebbe una maggiore spesa di quasi 1.500 miliardi nei 1975. Giancarlo Fossi lillllllilliH i j 1 e mtppiI : ' i | i j Luigi Preti lllllllilllillilllliililli

Persone citate: Carnera, Costantini, Luigi Preti

Luoghi citati: Roma