II "caso Pinelli,,: sequestrata la cartella del ricovero

II "caso Pinelli,,: sequestrata la cartella del ricovero La nuova inchiesta sulla morte dell'anarchico II "caso Pinelli,,: sequestrata la cartella del ricovero Il magistrato interroga gli infermieri (ascolterà anche i medici) - Pinelli morì sull'ambulanza che lo portava all'ospedale Fatcbenefrateili (Dal nostro corrispondente) | Milano, 24 settembre. Il giudice istruttore presso il tribunale penale di Milano dott. Gerardo D'Ambrosio, il magistrato che si occupa della nuova inchiesta relativa alla morte dell'anarchico Giuseppe Pinelli, si è presentato quest'oggi all'ospedale Fatebenefratelli ed ha sequestrato la cartella clinica del ricovero dell'anarchico. Il magistrato ha anche sentito alcuni infermieri. Giuseppe Pinelli, soccorso in questura dopo il tragico volo, era stato trasportato, a bordo di un'autolettiga, all'ospedale nella speranza di strapparlo alla morte: l'anarchico morì però durante il tragitto. Nel corso del processo intentato per diffamazione dal dott. Luigi Calabresi contro il prof. Pio Baldelli, ex direttore di « Lotta continua », era stato più volte chiesto il sequestro della cartella clinica. Dal lungo dibattito era infatti emersa una circostanza: secondo il rapporto della questura l'at'toambulanza venne chiamata prima ancora della caduta di Giuseppe Pinelli. Questo particolare aveva fatto sorgere nei difensori del prof. Baldelli la ipotesi che l'anarchico fosse stato colto da malore prima di precipitare dalla finestra. Tale tesi è stata sostenuta anche dalla signora Licia Rognini, vedova dell'anarchico nella sua denuncia presentata il 24 giugno scorso contro il capo dell'Ufficio politico della questura dott. Antonino Allegra, il commissario capo dott. Luigi Calabresi, il capitano dei carabinieri Savino Lo Grano e tutti coloro che si trovavano nella stanza al quarto piano della questura dove era interrogato il Pinelli. La vedova dell'anarchico ha fatto notare che sul cadavere del marito sono stati riscontrati un segno ovalare al collo e un segno di agopuntura all'altezza del gomito. La donna — sempre secondo il suo esposto — sostiene che il primo segno è la conseguenza di un colpo di karaté che avrebbe fatto perdere i sensi al fermato: per riani- j marlo gli venne praticata una iniezione. Visto però che l'a-1 narchico non si riprendeva, venne chiamata l'autolettiga. Di qui la trascrizione dell'orario che sarebbe antecedente al tragico volo del ferroviere anarchico e le cui circostanze non sono mai state chiarite. Secondo la polizia, invece, si sarebbe trattato di un banale errore di trascrizione da parte del sottufficiale che compilò il rapporto destinato alla magistratura. g. m. f

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