Tentano di evadere da un carcere in Francia assediati per una notte uccidono 2 ostaggi

Tentano di evadere da un carcere in Francia assediati per una notte uccidono 2 ostaggi Due detenuti rinchiusi in un penitenziario modello Tentano di evadere da un carcere in Francia assediati per una notte uccidono 2 ostaggi Si sono barricati nell'infermeria della prigione minacciando con due coltelli un agente e una infermiera - Poi hanno chiesto al direttore armi, denaro e due auto per poter fuggire - Dopo inutili trattative, i funzionari ordinano di far saltare le porte del locale: gli ostaggi erano già stati assassinati (Dal nostro corrispondente) Parigi. 22 settembre. Due persone — l'infermiera Nicole Comtc, di :ì(ì anni e il guardiano ventottenne Guy Girardot — sono state assassinate la notte scorsa nel penitenziario di Clairvaux da due detenuti, che erano riusciti a trattenerli come ostaggi ed esigevano la libertà insieme ad una certa somma, ad un'automobile ciascune* e armi. I due assassini — Claude Buffet e Roger Bontemps — sono stati feriti dalla polizia. Il dramma ha sconvolto l'opinione pubblica francese, che si domanda se non c'era davvero il mezzo di evitarlo: ha provocato un movimento di malcontento tra gli agenti di custodia in tutta la Francia: ed ha messo in imbarazzo il ministro della Giustizia, Rene Pleven, il quale aveva ordinato alle autorità della prigione di non cedere al ricatto dei detenuti. Il penitenziario di Clairvaux. centocinquanta chilometri ad est dì Parigi, è un'antica abbazia fondata da San Benedetto trasformata in prigione. Fino ad una decina di anni fa fu carcere durissimo e vi sono stati detenuti persone celebri come Charles Maurras, Benoist-Mcchin, i generali Challe, Salan. Jou- , r o i a haud e Zeller che provocarono la ribellione dell'esercito in Algeria; ma da poco era diventata una prigione di primissima categoria, «di lusso» ironizzano i suoi centotrenta carcerieri. Ognuno dei cinquecento detenuti ha una cella individuale con radio e giornali a volontà, viene svegliato la mattina alle 7 e dopo la colazione si reca al laboratorio per fabbricare scarpe e palloni di cuoio, oppure viene occupato in lavori di falegnameria. Alle 18,30 ritorna nella propria cella, ma è libero di coricarsi quando vuole. Ognuno riceve 150 franchi al mese (17 mila lire), che gli permettono di migliorare il rancio quotidiano facendo acquisti allo spaccio. I detenuti, quindi, non si lamentano delle proprie condizioni ma tutti, naturalmente, aspirano alla libertà. Claude Buffet e Roger Bontemps avevano deciso di fuggire ad ogni costo. Il primo, di 38 anni, e staio condannato alla reclusione, a vita per avere assassinato una giovane parigina nel gennaio 1967; il secondo doveva scontare venVanni di prigione per vari furti a mano armata e per essere fuggilo una prima volta dalla prigione. L'uno e l'altro ritenevano di non avere nulla da perdere tentando il tutto per tutto. Ieri pomeriggio, Claude Buffet e Roger Bontemps applicarono il loro piano. Simulando disturbi intestinali, chiesero di essere visitati e furono condotti all'infermeria. Il regolamento esige che i detenuti siano condotti all'in fermeria ad uno ad uno, e non si sa come ieri si trovarono in due, sotto la sorveglianza di un solo carceriere disarmato. Nei giorni scorsi ognuno dei due detenuti era riuscito a trasformare — ancora un difetto nella sorveglianza — un cucchiaio in coltello: con quelle armi mìanacciarono il giovane guardiano e l'infermiera, li legarono ad una sedia, sbarrarono le porte dell'infcrmeria, accumulando parecchi mobili dinanzi ad esse, e telefonarono alla direzione per chiedere la libertà, minacciando di uccidere i due ostaggi. I due criminali esigevano la consegna di 10 mila franchi (più di un milione di lire) in banconote di pìccolo taglio, tre rivoltelle ed un mitra ciascuno con duecentocinquanta cartucce, due automobili veloci, e precisavano che avrebbero portato con sé l'infermiera come ostaggio fino al momento in cui non si fossero sentiti al sicuro. La direzione informò le autorità, le quali telefonarono al ministero della Giustizia. Rene Pleven fece rispondere ccmdzdtGface che a 7iessun costo si doveva' cedere sul punto delle armi, e \ amandò sul posto il direttore ! dell'amministrazione peniten-ì dziaria. Questi promise ai due ddi non farli punire per il loro i tentativo, se si fossero arresi. I Gli rispose una risata. L'alto \ funzionario, conformcmcnte\alle istruzioni ricevute dal\ ministro, accettò allora di \ consegnare a Claude Buffet \ ed a Roger Bontemps la som- ma richiesta e l'automobile \ per fuggire, ma rifiutò le | armi. Gli rispose un netto rifiuto: «Non abbiamo nulla da perdere. O ci date anche le armi, o uccidiamo gli ostaggi ». ■ Illlllllllllilllltill1lllllll1(lllllllll1lllllllll»lllllill Le discussioni proseguirono, a lungo, poi furono sospese, Vennero riprese quando il direttore chiese, per telefono, di parlare col carceriere, e ottenne un nuovo rifiuto, Venne allora il sospetto che fosse stato già ucciso. Il direttore chiese di parlare con l'infermiera ed ottenne lo Istesso rifiuto. Ci si domandaiallora se non avessero ucciso \anche lei. e fu deciso di \passare all'azione. Vennero |chiamati rinforzi, che arriva- rono rapidamente, ed una ca- ripa di esplosivo fu sistemata dinanzi alle porte dellinfer- mena. L'ordine di farle saltare è stato dato stamani pochi mi¬ nuti prima delle quattro. Allo scoppio un immenso clamore si c levato dalle celle: «Assassini», urlavano i detenuti. Intanto i gendarmi davano l'assalto. In venti secondi hanno occupalo l'infermeria. I due criminali sono stati feriti, via nora gravemente. L'ìnfcrmie ra. legata alla sedia, rantolava con la gola recisa. L'altro ostaggio non dava segno di vita. Probabilmente era stato ucciso da alcune ore. e l'auto- psia lo dovra determinare. Le due vittime lasciano ciascuna un consorte e due figli, Loris Mannucci Parigi. Gendarmi nel carcere di Clairvaux pochi istanti prima della conclusione del tragico ammutinamento (Tel. Upi)

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