Lotta alla ruggine

Lotta alla ruggine Saper spendere bene Lotta alla ruggine Per un lettore preoccupato degli effetti della pioggia sul suo ciclomotore: suggerimenti di un "bricoleur" e una bomboletta americana - Inverno alle porte: caldaia e bruciatore « Per fortuna ci siete voi che mi potete aiutare » ci aveva scritto tempo fa il signor Capello di Carmagnola. Probabilmente nell'attesa della risposta avrà pensato che « fidarsi è bene, ma non fidarsi è meglio ». Invece eccoci a lui anche se con ritardo. Ci aveva chiesto « come preservare dalla ruggine le varie parti del suo nuovo ciclomotore ». Precisava: « Lo uso per andare al lavoro e spesso devo partire al mattino sotto la pioggia ed il veicolo resta bagnato tutto il giorno. Esiste in vendita nei negozi una sostanza idrorepellente ai siliconi, che risolva il mio problema? ». ** La difficoltà è stata questa: trovare il prodotto giusto. Tutu coloro che abbiamo interpellato, non hanno saputo suggerirci altro che il vecchio olio di vaselina, che però « raccoglie la polvere e deve essere lavato via e ridato alle parti del ciclomotore ogni settimana». «E' l'unica protezione valida ancor oggi » ha detto un rivenditore di ciclomotori. Ma a noi la risposta pareva insoddisfacente. Un appassionato bricofeur, il signor Solinas, che altre volte è intervenuto in qualità di esperto per gli impianti di riscaldamento nella nostra rubrica, ci ha svelato un piccolo segreto del mestière: la preparazione di uno strano miscuglio « che protegge efficacemente dalla ruggine tutte le superflci cromate, verniciate o altro ». « Bisogna mettere a bagno in acqua tiepida alcune negative di fotografie o vecchie pellicole di film in cellulosa, sfregarle con uno straccio ruvido, finché scompare completamente la parte fotosensibile c rimane la pellicola pulita, trasparente. La si taglia a pezzetti grandi come mezzo francobollo e si mette in una bottiglietta aggiungendo acetone puro nelle seguenti proporzioni: 1 parie di celluloide e 3 parti di acetone. SI scuote, finché tutto non si sarà sciolto, si lascia depositare un giorno e si travasa in un altro recipiente, avendo cura di non raccogliere eventuali fondi. La sostanza ottenuta si può spalmare con un pennello sulle parti che si desidera preservare dalla ruggine e proteggere dalle intemperie: non altera i colori ed è veramente efficace. Si deve soltanto verniciare rapidamente, perché il prodotto st essicca molto in fretta ». Un lubrificante « spray » esiste ma non si vende Non abbiamo avuto tempo di fare la prova e di aspettarne i risultati. Non sappiamo se il signor Capello avrà il coraggio di fare l'esperimento sul suo caro ciclomotore. La preparazione di quello strano intruglio ha sapore di stregoneria e lascia un po' perplessi noi uomini moderni. Cercavamo su precisa indicazione del signor Capello un prodotto «a base di siliconi», una di quelle altrettanto misteriose bombolette, che servono agli usi più disparati, In casa e nell'industria. La nostra cocciutaggine è stata infine premiata. Presso il rappresentante di una ditta americana abbiamo trovato ciò che cercavamo: il lubrificante spray trasparente ad alta percentuale di siliconi, che « impermeabilizza, rende Inossidabile, protegge da corrosione e da ruggine qualsiasi oggetto ». a E' assolutamente Invisibile — ci è stato assicurato — non prende la polvere e dà una protezione molto efficace: il film sparso sulla superfìcie non st scioglie, non brucia, non si conne/a. E' il prodotto giusto per il ciclomotore, che forzatamente resta bagnato per tutto il giorno ». Un unico inconveniente: le bombolette magiche non sono in commercio fino al prossimo anno. Appena pronte saranno distribuite ai negozi specializzati e messe in vendita a circa mille lire. Per ora ne abbiamo ottenuta soltanto una in omaggio per il nostro lettore di Carmagnola dal rappresentante della ditta: saremo lieti di mandargliela appena avremo il suo indirizzo, signor Capello. Consigli sulla caldaia e sul bruciatore adatto Ci sembra di aver smesso soltanto ieri il discorso sul riscaldamento, ed eccoci con l'inverno alle porte, con il tema nuovamente di attualità. L'estate è un breve sogno. Scegliamo dalle molte lettere sull'argomento quella della signora J. P. che in questi giorni, insieme con gli altri condomini, dovrà prendere una decisione per adeguare l'impianto di riscaldamento di casa sua alle norme antismog. Il condominio ha optato per il metano « perché di conduzione estremamente facile e più economico ». Due domande, la prima sulla caldaia, la seconda sul bruciatore. « Vorrei sapere quale del due tipi classici di caldaie è più, conveniente, se quello in ghisa cosiddetto "a mantello", o l'altro a tubi di acciaio (uso marina). Ci dicono che esistono notevoli differenze di resa. Se è vero perché? Di che valore si tratta? ». Inoltre: u Si discute molto sul tipo di bruciatore da adottare, c'è chi dice che vanno molto bene quelli a un solo stadio (cosiddetti a tappeto) altri sono favorevoli a quelli a lancio (detti pressurizzati!, e sostiene che con i bruciatori a tappeto la combustione è imperfetta e resta inutilizzato parecchio gas. Chi dei due ha ragione? ». •k* Risponde un ingegnere, particolarmente esperto nella materia, membro della direzione di un'importante società: « Prima di entrare nel merito della specifica richiesta della signora J. P. le vogliamo confermare che le è stato consigliato bene per quanto riguarda la scelta del combustibile, soprattutto se la sua caldaia è di potenzialità compresa fra le 50.001) kcal/h e le 500.000 kcal/h. Infatti per queste potenzialità di caldaia la legge antismog prescrive l'uso di combustibili a basso tenore di zolfo: carbone, gasolio, metano. Oli oneri di gestione più bassi si hanno con l'uso di combustibile gassoso (circa il 30-40 per cento ia meno rispetto al carbone, e crqdgsri nbqtrcbcenmrrpfpecscvdsttcrtdmpbarcpsggvdc. circa il 10-15 per cento In meno rispetto al gasolio). ii Per ciò che concerne il primo quesito, se cioè esistono differenze di resa fra i tipi di caldaie in ghisa o in acciaio, possiamo rispondere che non esistono differenze sostanziali al riguardo fra i due tipi di caldaie. E' determinante invece che le caldaie siano ben progettate e costruite, in quanto se così non fosse si potrebbero avere rendimenti inferiori sia con caldaie in ghisa sia con caldaie in acciaio. E' consigliabile acquistare pertanto apparecchi prodotti da aziende di provata esperienza, avendo presente che normalmente si ottengono rendimenti intorno all'80 per cento. « Per ciò che concerne la differenza fra bruciatori ad aria aspirata (dalla lettrice definiti a tappeto) e quelli ad aria soffiata (definiti a lancio) possiamo dire che per ciò che concerne i primi ne esistono sul mercato diversi tipi che danno degli ottimi risultati, senza lamentare gli inconvenienti citati. Pensiamo invece che se dovesse verificarsi quanto temuto dalla signora J. P. l'inconveniente sia quasi esclusivamente da imputarsi alla struttura della caldaia. « Consigliamo quindi di orientarsi, per l'eventuale acquisto, su caldaie prodotte già corredate del relativo bruciatore. Considerando tipo e grado di perfezionamento delle caldaie a gas attualmente sul mercato, il nostro suggerimento è per l'adozione di una caldaia con bruciatore " a tappeto " (ad aria aspirata) per potenzialità inferio ri a 150-200 mila kcal/h, e caldaie con bruciatori ad aria soffiata per potenzialità maggiori ». Non una gita turistica ma quasi una missione Dalla provincia di Reggio Emilia una lettera rievocatrlce di Immensa tragedia. Le diamo posto con esitazione in questa nostra rubrica di problemi casalinghi. Ma anche un doloroso pellegrinaggio è una questione di spesa e di scelta soprattutto se chi vuole compierlo non ha molti soldi in tasca ma «deve» partire perché I ricordi urgono. Scrive la signora Gianna A.: «Un parente mori a Mauthausen, un altro in un piccolo paese vicino a Francoforte. Durante tutti quesii anni abbiamo sempre conservato nel cuore una promessa: portare un flore e una lacrima ai miei cari e a tutti coloro che hanno sofferto nel Lager nazisti. Il desiderio si mescola all'angoscia. Ora abbiamo deciso di andare In pelle.grinaggio. Non è certo una gita turistica, ma quasi una missione. Vorremmo raggiungere Mauthausen. Buchenwald, Bergen Belsen e Auschwitz. Abbiamo rinunciato per anni a motte cose per poter affrontare le spese del viaggio. Vorremmo andare in auto. Ci servirebbe conoscere un itinerario per raggiungere i campi e supere quanto ci costerà un soggiorno di 8 giorni ». ** CI siamo rivolti all'Associazione Nazionale ex-deportati politici nei campi nazisti con sede centrale a Milano, via Bagutta 12 e a Torino in via della Consolata 2. «Visitare tutti i quattro campi indicati dalla signora in soli S giorni è impossibile — ci ha detto un consigliere. — Auschwitz è in Polonia, è necessario un visto per la Cecoslovacchia ed uno d'ingresso in Polonia. E poi sono parecchie centinaia di chilometri e ci vuoi tempo «. Più vicini a noi sono Mauthausen in Austria, Dachau in Germania (che la lettrice non cita, ma ci è parso d'intendere che voglia rendere omaggio oltre ai suoi morti a tutte le vittime dei Lager) e Buchenwald in Germania Est, la cui visita richiede il visto d'ingresso nel paese. « La nostra Associazione organizza ogni anno pellegrinaggi verso queste mete in occasione dell'anniversario (5 maggio) della liberazione dei campi. Sono viaggi in pullman che durano 4, 7 o 9 giorni, secondo la lunghezza dell'itinerario prescelto ». In 4 giorni si visitano Mauthausen e i sottocampl (Ebensce. Castello di Hartheim, Gusen); in 7 giorni si riesce a toccare Dachau, Ebensee, Castello di Hartheim, Gusen, Mauthausen, Melk, Grotte di Moedling, Risiera di San Saba, l'unico campo italiano, nei dintorni di Trieste. In 9 giorni si raggiungono i Lager di Dachau, Bucherfwald, Nordhausen, Dora, Sachsenhausen, RavensbrUck (tutti, salvo Dachau, nella Germania Est). Il costo di ogni viaggio per il prossimo anno non è ancora stato fissato: si aggirerà rispettivamente sulle 40 mila, 70 mila e 90 mila lire, escluse le bevande e gli extra. Più conveniente profittare dei viaggi organizzati A nostro parere la signora Gianna potrebbe approfittare di questi viaggi organizzati. Eviterebbe cosi molte noie derivanti dal non conoscere le strade e la lingua. Se preferisce invece viaggiare con suo marito in auto e dispone di soli 8 giorni, non potrà andare molto lontano. Ecco alcuni suggerimenti. Attraverso il Brennero e Innsbruck raggiungerà Monaco, a più di 300 km dal passo. La strada è panoramica, ma montagnosa e in alcuni tratti ha molte curve. A 22 km da Monaco c'è Dachau, che potrà visitare il giorno dopo l'arrivo. Quindi partenza per Linz in Austria attraverso Salisburgo. L'autostrada è abbastanza veloce e la distanza non eccessiva (poco più di 150 km). Mauthausen è a circa 30 km da Linz. Vi riposano 6502 Italiani. Ritornati a Monaco si punterà su Norimberga e attraverso Bayreuth. si proseguirà sull'autostrada che conduce verso Lipsia nella Germania Orientale, piegando ver. so Weimar circa 90 chilometri dopo 11 confine. Da Monaco- circa 400 chilometri Buchenwald è a 11 km da Weimar. Questa sarebbe, signora Gianna, l'ultima meta del suo pellegrinaggio in base all'itinerario consigliato dagli esperti per usufruire degli otto giorni a sua disposizione. Bergen Belsen, dove mori Anna Frank si trova nella Bassa Sassonia tra Hannover e Amburgo, a quasi 700 km di distanza da Buchenwald. Troppo lontano, tenendo conto che si deve poi tornare indietro. « Escluderei anche Auschwitz — dice il consigliere dell'Associazione —. Il viaggio sarà già abbastanza faticoso, senza puntare verso la Polonia. Potrebbe essere la meta di un secondo pellegrivagglo ». Quanto alla spesa siamo in grado di darle soltanto cifre del tutto indicative e generiche: gli alberghi sono costosi, soprattutto ora che il cambio con il marco non ci è molto favorevole, i ristoranti più convenienti che in Ita¬ lia soltanto se si sa scegliere tra 1 piatti tedeschi tipici, le autostrade sono gratuite. Mangiando a mezzogiorno al sacco e cercando di fermarsi la sera in un piccolo centro anziché in una grande città, dovrebbe spendere complessivamente circa 10-12 mila lire al giorno in due. Ripetiamo: la soluzione più pratica sarebbe quella di unirsi ad uno dei pellegrinaggi organizzati. Può rivolgersi direttamente all'Associazione di Milano. Piccola posta ■k Dall'equipe di Saper spendere bene: « L'intesa con 1 nostri lettori è perfetta. Salvo su un punto. C'è ancora qualcuno che ci sollecita risposte " con estrema urgenza ". Riceviamo una media di cinquanta lettere al giorno, previa una necessaria selezione — trattiamo per lo più solo problemi d'interesse generale e lo spazio è limitato — ogni quesito viene affidato a un esperto del settore. Le risposte, è ovvio, non arrivano a tamburo battente, molte richiedono indagini talvolta lunghe. Impossibile, per motivi tecnici e alleile di giustizia, sovvertire l'ordine delle domande: anche se in pratica talvolta siamo costretti a farlo perché alcuni esperti sono più solleciti (o più fortunati) di altri ». * Da Belluno, Giuliana Meccani Zanetti nata a Milano, sposata a un veneto vorrebbe sapere come si fa la vera « Sopa coada ». Attendiamo la risposta dal cuoco cU Venezia. * C'è anche chi spera troppo da noi. Scrive il signor Giuseppe Oliverl di Campoligure: « Giunti con ti treno alla stazione di Campoligure alle ore 0,14 non si trova un mezzo dt trasporto per recarsi a Masone. comune distante 4 chilometri con più dt 4000 abitanti e la stazione è sprovvista di telefono per chiamare un taxi. Potete suggerirmi qualche procedura per ovviare all'Inconveniente? ». Andare a piedi, signor Oliveri. Piano, piano. O prenotare il taxi attraverso un qualche volonteroso amico. Simonetta