Estradato a Imperia il marittimo del "commando,, che rapì Gadolla

Estradato a Imperia il marittimo del "commando,, che rapì Gadolla Era in carcere a Marsiglia dalla fine di giugno Estradato a Imperia il marittimo del "commando,, che rapì Gadolla E' Adolfo Sanguineti, di 27 anni, detto « Haiti » - Nega di aver partecipato ad imprese criminose, ma l'omicida Rossi lo accusa d'aver preso parte alla rapina in cui fu ucciso un fattorino (Dal nostro corrispondente) Genova, 17 settembre. Il marittimo Adolfo Sanguineti, detto « Haiti », di 27 anni, è stato portato stasera nel carcere di Imperia. Era in prigione a Marsiglia dalla fine di giugno, quando lo aveva arrestato l'Interpol, su mandato di cattura del giudice istruttore di Genova, Francesco Paolo Castellano. Sanguineti, che faceva parte del gruppo « 22 ottobre » guidato dal neofascista Diego Vandelli e dal « cinese » Mario Rossi, è accusato di aver preso parte alla sanguinosa rapina all'Istituto case popolari: al gruppo sono attribuiti oltre al colpo all'Iacp, il sequestro di Sergio Gadolla, una rapina ad un'azienda dell'entroterra e vari attentati dinamitardi. Fino ad oggi le autorità italiane avevano atteso da quelle francesi l'estradizione di Sanguineti: in un primo tempo il dott. Castellano aveva progettato un viaggio in Francia per interrogarlo. Poi ha cambiato idea, rimandando tutto al suo ritorno dalle vacanze (le ha iniziate la scorsa settimana). Dopo avere sentito « Haiti », il magistrato potrà concludere la istruttoria: la sentenza di rinvio a giudizio dell'intera «banda» (nella vicenda sono I implicate una dozzina di per- sone) è prevista per la fine dell'anno. Il nome di Sanguineti è stato fatto per la prima volta da Renato Rinaldi, autodefinitosi « indottrinatore » del gruppo, socio con altri complici in una macelleria acquistata col riscatto di Sergio Gadolla. Rinaldi, uno dei primi ad essere catturati e a « cantare », ha raccontato fin dalla scorsa primavera, per filo e per segno, come andarono le cose nel sequestro di Sergio Gadolla: ha detto che alle riunioni preparatorie partecipò un certo « Haiti », il quale, alla divisione del riscatto, non volle però prendere la propria parte. Gli inquirenti identificarono agevolmente « Haiti »: era Adolfo Sanguineti, lo stesso giovane che il giorno precedente la rapina all'Iacp fu visto suonare alla porta di Mario Rossi. Adolfo Sanguineti fu interrogato a lungo dalla polizia, ma in un primo tempo parve che non ci fosse nulla contro di lui. Egli si limitò a confermare la propria adesione ideologica al gruppo, negando di aver preso parte a qualsiasi impresa criminale. Anzi, forse per procurarsi l'impunità, Sanguineti disse tutto quel che sapeva alla polizia. Grazie alle sue indicazioni, gli investigatori riuscirono a trovare anche la tenda azzurra che servì da prigione a Sergio Gadolla, nei cinque giorni in cui fu tenuto in ostaggio dai banditi sui monti della Val d'Aveto. Ai primi di giugno, Sanguineti ha trovato un imbarco, lasciando l'Italia. Nel frattempo, però, Mario Rossi aveva lanciato contro di lui pesanti accuse. E' probabile che il Rossi, di solito molto guardingo nelle sue risposte al magistrato inquirente (ancora pochi giorni fa gli ha mandato una lettera dal tono apertamente provocatorio), 10 abbia chiamato in causa per vendicare il «tradimento». Rossi ha accusato « Haiti » di avere svolto un ruolo di rilievo nella sanguinosa rapina all'Iacp: sarebbe stato 11 Sanguineti a montare la guardia, armato di pistola, alla Lambretta sulla quale, compiuto il colpo, Rossi e Augusto Viel ( tuttora latitante) si allontanarono. Fu durante la fuga che il Rossi uccise a colpi di pistola il fattorino Alessandro Floris, che cercava di fermarlo. m. b. a o e è l o a n gssrgvl Imperia. L'arrivo di Adolfo Sanguineti, estradalo da Marsiglia (Telefoto Buki)