Sono più di trecento i feriti della "battaglia,, nel carcere

Sono più di trecento i feriti della "battaglia,, nel carcere Nuove rivelazioni sul massacro di Attica Sono più di trecento i feriti della "battaglia,, nel carcere Un medico rivela che i rivoltosi sono stati colpiti in gran parte alla schiena I secondini picchiarono selvaggiamente i detenuti - Si teme un'altra sommossa (Dal nostro corrispondente) New York, 17 settembre. Nuovi, terribili particolari sono emersi sulla battaglia di Attica e i suoi sviluppi immediati. Un medico, che per due giorni ha lavorato nel penitenziario, sostiene che oltre 300 rivoltosi sono rimasti feriti. «La maggioranza è stata colpita nella schiena, mentre giaceva a terra, o scappava» ha detto. Il medico, il dottor Sheldon Schwartz, ha dichiarato alla New York Post che soltanto ai 29 feriti più gravi — dieci dei quali ancora in pericolo di morte — fu concesso il ricovero in ospedale. «Gli altri rimasero nelle celle, a volte senza cure per 48 ore». Secondo un membro della Guardia nazionale che partecipò alla battaglia, lo studente James Watson di 24 anni, i detenuti catturati vennero picchiati selvaggiamente dai secondini. Lo studente ha reso la propria testimonianza ad un'udienza del giudice Curtin. Essa è stata confermata dalla dottoressa Alice Gullattee e da un ingegnere negro, Lionel Sifontes, ammesso nei cortili per riparazioni. Si è anche appreso che fino ad oggi le autorità hanno precluso l'ingresso nel carcere a medici e infermieri di colore. Solo dopo l'ingiunzione del giudice, le porte si sono aperte a tutti. Le accuse, che hanno sconvolto l'America, vengono respinte dalla polizia, ma in modo vago. Un portavoce ha dichiarato che «i feriti registrati sono solo 29». Egli ha promesso «informazioni tra alcune ore». B' stato precisato che i rivoltosi morti furono 30, non 32, e il numero delle vittime scende quindi da 42 a 40. I leaders della sommossa si troverebbero in isolamento: sembra che avessero minacciato i compagni più timorosi per ottenerne l'aiuto. I loro avvocati li vedranno per la prima volta stasera. La tensione nel penitenziario è enorme. Il New York Times afferma che intorno a esso è sceso una cortina d'acciaio. Un ex cappellano carcerario, don James Collins, ha ammonito che potrebbero scoppiare altri torbidi. Il timore di una seconda insurrezione non pare infondato. I detenuti avrebbero nascosto armi sotto terra, e estremisti di sinistra cercherebbero di aiutarli dal di fuori. Gli animi si sono infiammati dopo l'ammissione da parte del governatore Rockefeller, ieri, che gli ostaggi caddero ' sotto il fuoco incrociato della polizia e della guardia nazionale. Nella sua conferenza stampa di ieri, il presidente Nixon ha dichiarato che il problema delle prigioni sarà affrontato «con urgenza» dal ministro della Giustizia Mitchell. Egli ha però difeso l'operato di Rockefeller e del commissario Oswald. «lo credo — ha detto — che i pubblici funzionari, i capi di governo, persino i presidenti non possano cedere al ricatto, come nel caso di Attica... Quando un uomo è in posizione difficile, e prende una decisione difficile, e la rispetta, io l'appoggio, e non lo giudico col senno di poi». In un articolo scritto appositamente per il New York Times, il vice presidente Agnew ha attaccato «i rivolti zionari» e ì moderati di entrambe le razze, che a suo parere «hanno alimentato la violenza». Ha definito il sistema penale americano «uno dei più umani al mondo», e ha concluso: «Basta pensare agli squadristi di Hitler per capire cosa accade nelle società civili quando si fornisce un manto di rispettabilità ai criminali». e. c.

Persone citate: Curtin, Hitler, James Collins, James Watson, Lionel Sifontes, Nixon, Rockefeller, Sheldon Schwartz

Luoghi citati: America, New York