Sodai riceve l'ambasciatore russo Un inviato di Mosca giunto al Cairo

Sodai riceve l'ambasciatore russo Un inviato di Mosca giunto al Cairo Cresce di nuovo la tensione in Medio Oriente Sodai riceve l'ambasciatore russo Un inviato di Mosca giunto al Cairo Le due visite dopo che il presidente egiziano aveva sollecitato il Consiglio di sicurezza a riunirsi - « Dagli Usa abbiamo avuto solo chiacchiere; respingiamo tutte le soluzioni parziali » Un aereo israeliano abbattuto sul Canale di Suez Il Cairo. 17 settembre. Il presidente egiziano Sadat ha ricevuto l'ambasciatore sovietico al Cairo, Vladimir Vinogradov, con il quale ha avuto un lungo colloquio. Secondo quanto riferisce l'agenzia « Men », scopo di tale incontro era di « continuare 1 contatti svoltisi negli ultimi giorni e studiare la nuova situazione in Medio Oriente »; Contemporaneamente, secondo quanto riferisce il giornale « Al Abram », un autorevole emissario sovietico è giunto nella capitale egiziana per incontrarsi con il ministro degli Esteri egiziano, Riad. 11 giornale non rivela il nome dell'inviato di Mosca, ma nota che il suo arrivo segue di poche ore la dichiarazione del governo egiziano secondo cui l'azione americana per arrivare al superamento della crisi in Medio Oriente è giunta ad un punto morto. La posizione dell'Egitto è stata illustrata ai rappresentanti delle quattro grandi potenze dal ministro Riad, poche ore prima che il presidente Sadat si presentasse ai microfoni della radio, per sollecitare il Consiglio di sicurezza a riunirsi al livello dei ministri degli Esteri. Riad avrebbe fatto presente ai quattro grandi: 1) che l'Egitto insiste sul ritiro totale delle forze israeliane dai territori arabi occupati durante la «guerra dei sei giorni» del 1967; 2) che considera i prossimi tre mesi decisivi per la soluzione del conflitto pacificamente, o attraverso il ricorso alla forza; 3) che svolgerà una campagna in seno all'Assemblea generale dell'Onu la prossima settimana per ricercare appoggi- In precedenza, come abbiamo accennato, Sadat aveva affermato che la pacificazione del Medio Oriente non ha fatto alcun progresso. «Dopo la visita in Israele di Sisco (l'aiuto segretario di Stato americano), non abbiamo avuto dagli americani altro che chiacchiere, chiacchiere e ancora chiacchiere. E' ora che essi prendano veramente posizione», ha detto tra l'altro il Presidente egiziano. Ed ha accusato gli Stati Uniti di non fare nulla per risolvere il problema del Medio Oriente, e di essere giunti al punto di dire all'Unione Sovietica che l'Egitto era disposto ad accettare una soluzione parziale. Sadat ha poi ribadito la posizione egiziana per la soluzione del conflitto israelo-arabo: «Noi respingiamo ogni soluzione parziale che non costituisca una prima tappa verso una soluzione globale, vale a dire l'evacuazione delle forze israeliane da tutti i territori arabi occupati. L'uso da parte di Israele del Canale di Suez sarà negato fino a che Israele non avrà assolto lutti gli impegni che gli spettano, in applicazione della risoluzione del Consiglio di sicurezza. Inoltre noi non accetteremo mai una cessazione del fuoco permanente, fino a quando un soldato straniero calpesterà il nostro suolo. Circa la presenza egiziana ad Est del Canale di Suez, essa non può essere argomento di una qualche discussione. Abbiamo il diritto di mantenere una presenza ad Est del Canale di Suez, poiché questo territorio è egiziano». Il presidente ha concluso, dicendo di essere disposto a sacrificare un milione di egiziani per liberare i territori arabi occupati da Israele con l'aiuto degli Stati Uniti. (Ansa- Afp - Ap)

Persone citate: Sadat, Vladimir Vinogradov