Parigi: una "sovrattassa europea" che gravi sulle importazioni Usa

Parigi: una "sovrattassa europea" che gravi sulle importazioni Usa La Francia premerebbe sui partners comunitari Parigi: una "sovrattassa europea" che gravi sulle importazioni Usa L'esecutivo Malfatti ha però affermato di considerare solo come estrema possibilità «misure commerciali di ritorsione » - 11 documento sulle conseguenze del « Piano Nixon » (Dal nostro corrispondente) Bruxelles, 16 settembre. La Francia cerca di spingere la Comunità Europea sulla strada delle rappresaglie economiche per rispondere al « piano Nixon ». Dopo avere vinto la battaglia monetaria, convincendo i Sei a chiedere la svalutazione dei dollaro /anche se FerrariAggradi a Londra ha cercato di attenuarne l'impatto psicologico), di fronte alla prevedibile reazione negativa degli. Stati Uniti essa tenta ora di imporre il suo punto di vista commerciale: mentre la | Commissione esecutiva della Cec è orientata per una trattativa «amichevole» coti Washington e per la concessione (al massimo) di sovvenzioni agli esportatori europei, Parigi preme presso i partners per imporre una « sovratlassa europea » che gravi sulle importazioni Usa. Ciò che i francesi invocano (e stasera si è appreso a Bruxelles che le pressioni aumentano) è una sorta di « piano Nixon » europeo, una « legge del taglione » che porterebbe certo la Comunità sulla strada di una guerra dei dazi. I francesi sostengono che la concessione di alleggerimenti tributari all'esportazione (equivalenti al superdazio Usa) inciderebbe sulle entrate fiscali degli Stati, facendo quindi pagare il prezzo delle misure protezionistiche americane anche a quei settori produttivi non direttamente esposti: al contrario, essi propongono di finanziare gli aiuti all'esportazione attraverso sovrattasse alle vendite Usa in Europa. Parigi indica anche i prodotti americani che dovrebbero cadere sotto l'aumento della tariffa esterna: i semi di soia (molto usati in Europa per la produzione della margarina e dell'olio di semi), gli agrumi, i computers e i componenti elettronici ad alto contenuto tecnologico: si tratta delle principali voci della corrente commerciale statunitense verso l'Europa, che nel 1970 ha raggiunto il volume complessivo di 9 miliardi e mezzo di dollari (6 nel '68. 7.3 nel '69). Il Consiglio dei ministri degli Esteri di lunedì prossimo dovrà dunque affrontare, oltre ad argomenti di grande peso politico (in particolare la programmazione del « vertice » fra i sei capi di Stato europei più. eventualmente, i Paesi candidati), anche il prevedibile scontro tra la Francia, con la sua tesi scopertamente protezionistica, e la Commissione, assai più cauta. L'esecutivo Malfatti, che ha inviato oggi ai « Sei » il documento con l'inventario completo delle conseguenze del «piano Nixon» sull'economia europea, ha già affermato di considerare « misure commerciali di ritorsione » solo come un'estrema possibilità. La notizia che gli americani non sono intenzionati a togliere, per molto tempo, la loro sovrattassa e la richiesta europea di legarla alla discussione sulla riforma del sistema monetario mondiale, potrebbero però indurre i ministri ad affrontare con grande urgenza il problema commerciale. Nel suo documento-studio, la Commissione dedica un'ampia parte proprio a questo punto, accanto ad un esame della struttura delle bilance dei pagamenti delle maggiori potenze industriali. Ricordando la « classifica » delle esportazioni Cee in Usa (1200 milioni di dollari in automobili. 1200 in utensili, 620 in acciaio, 400 in tessili e confezioni, 380 in chimica, 300 in calzature, 170 in vini e bevande, 100 in vetreria) e ricordando anche che la sovrattassa ne colpisce 187 per cento, l'Esecutivo sottolinea che le possibilità per i produttori europei di assorbirne gli effetti, riducendo il margine di utile, sono molto ridotte. L'industria americana, secondo la Commissione, sarà dunque stimolata ad accrescere l'utilizzazione delle sue enormi capacità produttive, che ora sono soltanto al 6070 per cento dell'optimum, e questo aumenterà ancora sensibilmente l'offerta di prodotti statunitensi. Contemporaneamente, afferma l'esecutivo Malfatti, anche l'industria giapponese accrescerà la sua competitività, poiché quel Paese si approvvigiona quasi completamente all'estero (soprattutto in Usa) per le materie prime, che saranno diminuite di prezzo per effetto della rivalutazione dello yen rispetto al dollaro. E' dunque un panorama obbiettivamente preoccupante quello disegnato dall'esecutivo Malfatti, e a Bruxelles ci si augura che la paura non prevalga, inducendo i « Sei » alla tentazione del protezionismo. Vittorio Zucconi Quotazioni al mereato ristretto di Milano IIIOII 9/9 16/9 II IUI.I 9/9 16/9 Hal. Ineendip | 7625 ] 7625 j! Koltu & C. 1610 IblO Hal. Vila 1200 1198 America llul. 4126 5950 Keale Grandlnc 3IB0 2950 Caitolicu Vent-la 879 1010 C. G. E. 10.000 ' 10.000 Comm. Inilu.siri.'i! 7200 7200 C. G.S. 999 1100 Naz. Auric. ; 10.480 10.480 Rcina Zanurd. 1190 1190 Pop. di Milano 15.500 15.500 Ferro Met Carb lSbl IS40 Prov l.nmhaida 8200 8000 Mefall Brnggi 1500 1500 Pop ill Nm-ara . 25.000 25.000 Cot. (-'edema 2500 2500 Unione 16.700 10.700 Cot. Ollolini 17.100 i 17.150 Vonwillei 5850 5800 Col. Sulhiale 258 opt 249 AmhiusiatKJ 12.150 12.200 Fretle&C. 5500 ; 5590 Cred Conuu 1250 1202 Borgomanero 1150 1150 Buiunu IViui 8020 7950 M.inil. Cuorgnc 3140 ex 5140 Itirra Italia 40 44 Milianl |6 ! 15 Inn Milan 11.9*0 11.980 Verona 2100 2100 Ingcgmill 1". P. 1 1990 1990 Ermulli 5000 1 2750 Call. Varcse blOOopl bOOO Max Meyer 10.550 10.350 1 eat 3900 3755 Zanihclelti lb.550 lb.100 Man Si.m.la 16.350 19.000 Il ministro delle Finanze francese Giscard d'Estaing

Persone citate: Giscard D'estaing, Max Meyer, Nixon, Vittorio Zucconi