L'antipapa mira al soglio pontificio

L'antipapa mira al soglio pontificio In visita ai seguaci di Clemente XV, a Borgomanero L'antipapa mira al soglio pontificio L'abate francese Michel Collin sostiene che Paolo VI è un usurpatore: non avrebbe rivelato il terzo segreto di Fatima nel quale la Madonna gli avrebbe assegnato il trono di Pietro - In una villa del borgo novarese, i suoi fedeli, divisi in gerarchie ecclesiastiche, spiegano la dottrina interplanetaria («I marziani sono tra noi») - Hanno fondato il «Regno di Maria Corredentrice» sulle rivelazioni di una veggente in catalessi ormai da dieci mesi -1 curiosi li inseguono da quando il parroco di Borgomanero li ha « condannati » (Dal nostro inviato speciale) Borgomanero, 16 settembre. Il papa è in casa? Non siamo in Vaticano, ma davanti a una villa di Borgomanero dove sono istallati ì seguaci di Clemente XV. Il « papa » non c'è: sta in Francia, suo paese, nel monastero di Clémery in Lorena. E se si azzardasse a varcare di nuovo le Alpi, a dargli il bentornato sarebbero gli agenti di polizia anziché i suoi fedeli. Non può più venire in Italia per ragioni di concorrenza: due anni fa. la questura di Milano « per espresso intervento del Vaticano » lo ha espulso come indesiderabile. L'abate Michel Collin è infatti in contestazione con Paolo VI. Perché, domanda. Paolo VI non ha divulgato il terzo segreto di Fatima, rivelato il 13 ottobre 1917 alla pastorella portoghese? E risponde: perché la Madonna, nell'ultima parte del messaggio, comunicava alla sua ascoltatrice che il trono di Pietro sarebbe spettato a lui, l'abate lorenese, che avrebbe assunto il nome di Clemente XV. Ecco perché « Clemente » considera Paolo VI un usurpatore. Lo accusa anche di apostasia, in quanto non interpreta a dovere il Vangelo. L'Universo, infatti, è una creazione unica, tuttora in atto. La Chiesa di Roma sbaglia condizionando la religione in senso soltanto terrestre e limitandola agli esseri visibili. La vera religione non può essere che interplanetaria. E dagli altri mondi, che hanno to di essere stato nel 1950 convocato dal Santo Uffizio e aver subito un processo, deve evidentemente avere scosso il « papa mistico », il quale da allora ha sempre cercato di far proseliti con i crismi della legge. Monastero a Legnano La colonia novarese ha, infatti, credenziali in regola. Gian Franco Milionario ci mostra una carta da bollo da lire 400 redatta dal dott. Alceo Giustozzi, notaio in Roma (via Cola dì Rienzo 297). Il documento dà atto della costituzione, avvenuta nel suo studio il 27 marzo 1970, di una « Associazione Religiosa Cattolica a durata illimitata con sede a Milano in via Castelmorrone 4, facente parte dell'Istituto degli Apostoli dell'Amore infinito, fondato da Padre Michel Collin ». La carta precisa anche gli incarichi e le funzioni di ognuno. La gerarchia, spiega Franco, ha un'importanza grandissima. Lui, però, non ha galloni, tutt'al più un incarico, diciamo, da cassiere. La comunità si è sistemata dapprima in una casa promossa a monastero a Legna- 770. Poi il padrone gliel'ha venduta sotto il naso e qual- cano, forse lo Zanetta, no- minato nel documento notarile, che, come fotografo specialista in matrimoni, conosce la zona a palmo a palmo, ha suggerito la quiete di Satita Cristina, una frazione di Borgomanero poco conosciuta, tra campi di granoturco. Il « trasloco » è stato festeggiato con un pranzo al ristorante Pinocchio. « Sospetti che si trattasse di un ordine strano, io non ne ho avuti, confessa la proprietaria. Luisa Bertinotti. Era una , i e l n o a tavolata di gente in azzurro, tutti per bene, a mangiare brodini e lesso anziché piatti succulenti, con il nostro fotografo che gli saltellava attorno. Ho proprio creduto che si trattasse della festa | per un superiore. Adesso so che il fotografo è vescovo e non so più come rivolgermi a lui. Devo chiamarlo monsignore? ». A fine luglio tre « sorelle » hanno preso possesso della villa di Santa Cristina ancora in costruzione. Per i primi tempi nessuno si è accorto di loro. E' stato il parroco della frazione, quello apostolico romano, don Luciano Lilla, a dare alla congregazione un insperato aiuto pubblicitario. Con incauto zelo pastorale, rispondendo alla domanda indiscreta di un suo amministrato, dopo essersi consultato con la Curia, ha pubblicato a fine agosto sul bollettino ciclostilato della parrocchia una diffida « a rispondere a qualsiasi tentativo di avvicinamento effettuato dalle suore dell'antipapa ». Le suore «in blu» Trasformate di botto da cacciatrici di seguaci a prede di curiosi, le « suore in blu » stanno soffrendo tutti i guai della notorietà. Ogni volta che escono dal cancello, sono assediate da fotografi e da fanatici che vogliono vederle in faccia e strappar loro i segreti del « misterioso » convento. Spesso, per salvarsi, sono costrette a trascorrere lunghe ore nascoste nel granoturco. E anche nell'interno della villa, centrata dai tele obbiettivi piazzati sui balconi delle case circostanti, la vita deve svolgersi dietro le tapparelle sempre abbassate. E c'è anche una vittima involontaria, una bimba di 4 anni, venuta chissà da dove, della quale si sentono soltanto i pianti e la voce. Vittoria Sincero | rispettato il Vangelo e vivono nelle delizie dell'Eden, la Terra ha tutto da imparare. « Il nostro pianeta con i suoi Lutero, Calvino, Mussolini, Hitler e le guerre, una dopo l'altra, è la pecora nera dell'Universo, ci spiega l'uomo che ci ha accolti nel convento della frazione Santa Cristina di Borgomanero: ma i marziani sono già tra noi. Chi ci dice che l'opernio In tuta incontrato in fabbrica non sia proprio uno di loro, un agente in avanscoperta? ». Conversazione da fantascienza in ambiente casalingo. Siamo infatti nel garage al piano terreno della villa che alcuni imbianchini (marziani travestiti?) stanno trasformando in cappella. Miracolo celeste Come siamo riusciti a penetrare nell'interno, rigorosamente vietato agli estranei? Il privilegio, ci spiega il guardiano, fa parte di quel complesso di miracoli che la Mamma celeste elargisce con manica larga ai componenti^ la comunità di Borgomanero, suore, sacerdoti, vescovi e amministratori laici. La persona con cui stiamo parlando, Gian Franco Milionario, detto Franco, è uno di questi, una specie di factotum che tiene i contatti tra le consorelle e il paese che le ospita. Domanda inevitabile: come mai il « Regno di Maria Corredentrice » (così sta scritto accanto al campanello) ha scelto questa tranquilla borgata novarese come terra di missione? « Franco » ce lo spiega volentieri. Il merito è stato di don Gaspare (Rino) Ferraro, parrocco di Vintebbio (un comune valsesiano a pochi chilometri da qui) e di Alfonsina Cottini, di Craveggia d'Ossola, la veggente ora caduta in catalessi. Don Rino, che è stato ricompensato con la carica di vescovo vicario, è riuscito a trasformare in materia dì fede le tesi di « Clemente ». Lo ha aiutato la veggente di Craveggia: ha autenticato i messaggi di don Rino e le nuove dottrine interplanetarie. Fino a nove mesi fa Alfonsina Cottini si faceva premura di convocare, con inviti scritti, i devoti più fidati nella baita dove abita perché potessero assistere ai suoi colloqui con la Madonna. Di colpo la santona ha interrotto ogni pubblica relazione tanto che a Craveggia c'è chi sostiene che è morta. Pettegolezzo da miscredenti. La « santa », ci viene assicurato, è più viva che mai. E' anzi un miracolo vivente, uno dei tanti di questa nuova religione. Da dieci mesi, dal 7 novembre, dorme senza né bere né mangiare. Veniamo introdotti nell'ingresso della villa, ingombro di pubblicazioni. La comparsa di estranei nel sacrario suscita panico. Scalpiccio al piano superiore dove sono la mensa e i dormitori, parlottare sommesso, un viso velato d'azzurro che si affaccia spaurito in cima alla scala. « Sono suore davvero — ci viene spiegato —. Di clausura. Hanno lasciato i loro conventi per seguire Clemente. Per questo non vogliono lasciarsi avvicinare da nessuno ». Bollettini e documenti vogliono dimostrare che, nonostante le aspirazioni avveniristiche, la società religiosa fondata da « Clemente » ha solide basi cristiane e non è un culto superstizioso. Il fat¬ iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiininiiiiiiiiiiiiiiiii