Borges allo Stabile di Torino

Borges allo Stabile di Torino Il programma della prossima stagione teatrale Borges allo Stabile di Torino Lo spettacolo sullo scrittore argentino tratto da un racconto apparso lo scorso anno su « La Stampa», con la sceneggiatura di Domenico Porzio e la regìa di Enriquez - L'apertura il 4 novembre con la Monconi « Isabella comica gelosa » - Torna Buazzelli, nei "Sei personaggi" Un testo di Borges sul palcoscenico; e, forse, lo stesso autore presente in platea: è la novità più importante nella stagione del Teatro Stabile di Torino, annunciata ieri dai nuovi dirigenti, il regista Franco Enriquez e Nuccio Messina. Lo scrittore argen- j tino, grande favorito al prossimo premio Nobel, ha oggi legioni di seguaci: lettori fedeli, convinti, che costituiscono una sètta sempre più numerosa, da quando il premio Formentor del 1962 fece conoscere il suo nome al di là di una ristretta cerchia di iniziati. Ma non era mai arrivato alla scena. Dodici spettacoli Il testo teatrale che lo Stabile presenterà dalla prima settimivna di gennaio, è frutto dell'incontro fra Enriquez e Domenico Porzio, e parte da un racconto pubblicato lo scorso anno, in « prima » per l'Italia, su La Stampa: « Il vangelo secondo Marco ». Su questo testo Porzio ha innestato vari brani dell'opera borgesiana, ispirandosi soprattutto ai racconti più ric- chi di dialogo, e alle poesie, fino a trasformarlo in un « Vangelo secondo Borges ». Ne saranno protagonisti Corrado Pani e Ottavia Piccolo. « E' un'operazione difficile — ha ammesso Enriquez — perché corriamo il rischio di tutti i possibili tradimenti: ma noi pensiamo che valga la pena di correre questo rischio, e impegnarci a fondo per questo straordinario scrittore ». La stagione dello Stabile offre anche quest'anno sette spettacoli in abbonamento, su ima scelta di dodici in cartellone, ma con un diverso criterio di allestimento rispetto all'anno passato. Le opere prodotte direttamente a Torino sono diminuite, rispettando una indicazione del Consiglio comunale, che chiedeva di ridurre il numero per elevare la qualità, e dare maggiore spazio, nel bilancio, alle attività del decentramento e del teatro per la scuola. Oltre allo spettacolo borgesiano, è di produzione torinese la « Isabella comica gelosa », di Enriquez e Pandolfi, che andò in scena lo scorso 3 settembre all'Olimpico di Vicenza, e che inaugurerà la stagione di Torino il prossimo 4 novembre al Teatro Alfieri. E' la storia di Isabella Andreini, forse la prima attrice protagonista del teatro italiano, ambientata sul fondo della Commedia dell'Arte. Protagonista, nel ruolo della donna per la quale scriveva Torquato Tasso, sarà Valeria Moriconi; circondata da un gruppo di maschere e di zanni. Ancora prodotto a Torino sarà i « Sei personaggi in caca d'autore » di Pirandello con Tino Buazzelli e le scene di Joseph Svoboda. « Proprio questa nuova struttura scenica — ha osservato Enriquez —, giustifica la ripresa di un testo ormai così cono sciulo dal pubblico nel cartellone di un Teatro Stabile » Tutti gli Stabili Buazzelli ritornerà poi nel « Puntila e il suo servo Mal ti », con Corrado Pani. Lo spettacolo brechtiano fu il maggior successo della scorsa stagione, ebbe quasi trentamila spettatori: ma nelle 21 recite all'Alfieri non si riuscì ad accontentare tutti coloro che volevano vederlo. Anche Valeria Moriconi si presenterà in . un secondo spettàcolo, alla fine della stagione: La tragedia di Macbeth, di Shakespeare, nell'allestimento che Enriquez mise in scena la scorsa estate al Teatro Romano di Verona. Accanto a lei sarà Glauco Mauri, a riformare la coppia che già animò per anni la Compagnia dei Quattro. Sette gli spettacoli ospiti; sei dei quali portati dagli altri Teatri Stabili italiani. Torino — ha ricordato Enriquez — è l'unica città che quest'anno li ospiterà tutti. Dal Piccolo di Milano verrà Lulìi di Wedekind, uno degli spettacoli che si annunciano fra i più stimolanti della stagione, con la regìa di Patrice Chéreau; da Genova l'S settembre, che Squarzina ha allestito su un testo scritto in collaborazione con De Bernart e Ruggero Zangrandi; da Trieste il Don Giovanni di Molière con regia e interpretazione di Bosetti; da Bolzano Il suicidio di Erdman, con regia di Scaparro, protagonista Giustino Durano; dall'Aquila Arden of Feversham, di anonimo elisabettiano, con la regìa di Aldo Trionfo; da Catania II berretto a sonagli di Pirandello, con Turi Ferro, Teduce da una fortunata tournée nell'Unione Sovietica. La Resistenza differita L'ultimo spettacolo è di una compagnia autogestita, « Il gruppo » diretto da Roberto Guicciardini, che presenterà la sua riduzione di Palazzeschi, « Perelà uomo di fumo ». L'intero programma, come ha rilevato il direttore amministrativo Messina, sarà offerto in abbonamento a prezzi invariati, per la quarta stagione consecutiva. Così come sarà ripresa l'iniziativa « Giovani a teatro », con abbonamenti speciali per studenti e lavoratori. Nel cartellone ci si attendeva lo spettacolo sulla Resistenza, rinviato lo scorso anno quando già si erano iniziate le prove del copione di Lajolo tratto dai « Fiori rossi al Martinetto » di Fusi. Il consiglio di amministrazione, allora, aveva preso l'impegno di promuovere un altro spettacolo per la stagione successiva: ma questo impegno, ha ammesso il rappresentante del Comune, assessore Nobile, si deve considerare differito. « In qualche modo, egli ha detto, la Resistenza è già presente quest'anno con l'S settembre ». Enriquez è stato più drastico: « Il testo di Lajolo, teatralmente, non mi convinceva. Se ne può salvare solo la parte dedicata al processo Perotti. Per il resto dovremo trovare altre soluzioni ». g. c.