La richiesta di riesumare Pinelli dà avvio al procedimento penale

La richiesta di riesumare Pinelli dà avvio al procedimento penale Gli atti trasmessi al tribunale di Milano La richiesta di riesumare Pinelli dà avvio al procedimento penale Il caso, dopo le indagini del procuratore Bianchi d'Espinosa, è ritornato al consigliere Amati, che due anni fa ne ordinò l'archiviazione - E' imminente l'incriminazione di Allegra e Calabresi L'accusa si baserà sulla dichiarazione di un appuntato presente al « volo » dell'anarchico Redemperetàprdichcidoglpovom(Dal nostro corrispondente) Milano, 15 settembre, il procuratore generale della Repubblica, Luigi Bianchi d'Espinosa, completata l'inchiesta relativa alla morte di Giuseppe Pinelli, l'anarchico precipitato da una finestra della questura la notte del 15 dicembre 196!), mentre veniva interrogato in merito all'attentato dinamitardo avvenuto tre giorni prima alla Banca nazionale della Agricoltura, ha trasmesso gli atti alla sezione istruttoria del tribunale per il procedimento formale. Il caso Pinelli è così tornato al consigliere Antonio Amati, 10 stesso magistrato che nel dicembre di due anni fa, al termine di una prima inchiesta sulla morte dell'anarchi-1 co, aveva ordinato l'archiviazione. Il dottor Amati, per il momento assente da Milano, nei prossimi giorni prenderà in esame il fascicolo e deciderà a quale giudice affidare l'istruttoria: negli ambienti del palazzo di Giustizia si fa 11 nome del dottor Raffaele De Pasquale. Il procuratore generale della Repubblica, Bianchi d'Espinosa, ha confermato la chiusura dell'inchiesta da parte del suo ufficio: «Non posso fornire particolari — ha detto l'alto magistrato — perché sono vincolato dal segreto istruttorio». Si è comunque appreso che il procuratore generale ha chiesto tra l'altro la riesumazione del cadavere del Pinelli per nuove indagini necroscopiche. Negli ambienti del palazzo di Giustizia, comunque, fonti degne della massima considerazione hanno anticipato particolari, rilanciati da un'agenzia di stampa, sulle conclusioni a cui sarebbe giunta la procura. Secondo tali voci è imminente l'incriminazione del dirigente dell'ufficio politico della questura dottor Antonino Allegra e del commissario capo dottor Luigi Calabresi. Allegra risponderà dell'illecito fermo del Pinelli, mentre il secondo sarà processato per omicidio colposo. Il reato contestato al capo dell'ufficio politico è coperto da amnistia, ma si ritiene che il funzionario si avvarrà della possibilità a lui accordata dalla procedura per rinunciare al provvedimento di clemenza e presentarsi davanti ai giudici. Secondo l'accusa il dirigente dell'ufficio politico trattenne il Pinelli in questura più di 48 ore oltre le quali è necessaria l'autorizzazione dell'autorità giudiziaria. Secondo quanto è emerso anche dall'inchiesta condotta subito dopo la morte di Pinelli dal sostituto procuratore della Repubblica, Giovanni Caizzi, la richiesta dell'autorizzazione a prolungare il fermo del ferroviere venne presentata al magistrato con grave rilardo, tanto che venne concessa addirittura dopo la I morte del Pinelli. Il comporta-1 llllmento del dottor Allegra venne in quell'occasione censurato dal magistrato che però non rilevò nello svolgimento dei fatti l'esistenza di un illecito. Per quanto riguarda Calabresi, l'accusa che gli viene mossa è più grave e per legge non può essere assorbita dall'ultima amnistia. Il reato di omicidio colposo prevede inlatti, secondo il codice penale, una pena variante da un minimo di sei mesi ad un massimo di cinque anni. Calabresi, prosciolto in istruttoria nel corso della prima inchiesta, verrà invece probabilmente incriminato a causa della deposizione resa a Caizzi (e confermata ora a Bianchi d'Espinosa) dall'appuntato Oronzo Perrone, autista personale di Calabresi, al tempo della morte di Pinelli. Il graduato riferì al magistrato che, due giorni prima della tragedia, l'anarchico si trovava con lui nell'ufficio del suo superiore, presenti anche gli agenti Michele Buecella e Gregorio Spalletta. Secondo la testimonianza del Perrone, Pinelli si alzò di scatto dalla sedia ove era seduto e si avvicinò alla finestra facendo il gesto di spalancarla. L'appuntato, sospettando che volesse suicidarsi, impedì al ferroviere di raggiungere la finestra e informò dei suoi sosretti il commissario Calabresi. Il funzionario nei giorni scorsi ha confermato al procuratore generale della Repubblica di avere saputo dell'episodio, ma solo dopo la tragica notte del 15 dicembre. Si può da questo arguire quale sarà la linea difensiva impostata dall'avvocato Lener, difensore del funzionario; il legale sosterrà l'impossibilità del suo cliente di prevedere il tragico gesto del Pinelli. Ambienti bene informati assicurano infatti che in pratica la procura onerale della Repubblica ha accolto le te~i della questura sullo svolgimento dei fatti, decidendo però di indagare con maggiore severità sulle responsabilità dei singoli funzionari. Il procedimento giudiziale quin-1 di partirà dal presupposto che Giuseppe Pinelli si è suicidato, ma che era preciso dovere di Calabresi impedirglielo, per quanto gli era possibile. I funzionari di polizia coinvolti nella vicenda sono per il momento inavvicinabili. Alle- gra, che sarà difeso da Dentala, richiestogli un commento, ha risposto di non avere dichiarazioni da rilasciare. g. m.

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