La partita di scacchi in piazza a Marostica

La partita di scacchi in piazza a Marostica lina tradizione del Trecento La partita di scacchi in piazza a Marostica (Nostro servizio particolare) Marostica, 14 settembre. La partita a scacchi di Marostica (con la giostra del Saracino e con il Palio di Siena, fra le più suggestive manifestazioni del folklore italiano) si gioca con personaggi viventi, sulla piazza della città medievale, una scacchiera perfetta. La partita, superstite spettacolo di una tradizione veneta di giochi popolari all'aperto, celebra la leggenda di Rinaldo D'Angarano e di Vieri di Vallonara, contemporaneamente innamorati di madonna Lionora, la bella figlia di Taddeo Parisio, castellano e podestà di Marostica. Costui, umanista e a suo modo progressista, vietò ai due contendenti di battersi in cruento duello per conquistare la donna amata (com'era trecentesco costume) e Impose invece una sfida agli scacchi, gioco cui era appassionato e nel quale sa¬ peva i due giovani espertissimi. Decise, inoltre, che lo sconfìtto dovesse meritare ugualmente un premio sposando Oldrada, sua sorella minore. Il che avvenne, si tramanda, con generale soddisfazione. Venezia, Padova, Verona, Treviso e altre città venete inviano proprie ambascerie, pur esse in costume, precedute dagli araldi. Lunghe trombe d'argento, al sommo delle torri del castello, squillano annunciando l'avvenimento: momento di suggestione; in un gioco di luci e di colori. La partita comincia: essa si disputa, di volta in volta, secondo la tradizione di celebri sfide, rimaste nella storia degli scacchi. Una ventina di mosse in tutto per l'immancabile trionfo di Rinaldo D'Angarano, che si merita la mano di Lionora. j f

Persone citate: Angarano, Saracino, Taddeo Parisio, Vieri

Luoghi citati: Marostica, Padova, Siena, Treviso, Venezia, Verona