Catturato dopo anni in Francia il capo dei trafficanti di droga di Loris Mannucci

Catturato dopo anni in Francia il capo dei trafficanti di droga Collaborazione della polizia francese col «Narcotic Bureau» Catturato dopo anni in Francia il capo dei trafficanti di droga Ange Simonpieri è stato arrestato nella sua casa di Ajaccio - Si era sottratto a lungo a un mandato di cattura fingendosi gravemente ammalato (Dal nostro corrispondente) Parigi, 14 settembre. La caccia ai «boss» del traffico di droga sembra incominciata davvero in Francia, conformemente al desiderio del «Narcotic Bureau» americano per il quale la polizia francese non agirebbe con la necessaria energia. Il còrso Ange Simonpieri, di 57 anni, è stato arrestato ieri nella sua isola natia, ad Ajaccio, in esecuzione di un mandato di cattura emesso dal giudice istruttore Gabriel Roussel. Il mandato risale al 22 gennaio 1970. Ange Simonpieri era stato indiziato per un vasto traffico durante gli anni 1967-68, sul quale era stata aperta un'istruttoria nel 1969. ed il giudice lo voleva interrogare. Ma egli si disse ammala¬ to, entrò in clinica, fu esamiiiiiniiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii nato da' due medici còrsi i quali dichiararono che non poteva essere trasportato, e venne lasciato tranquillo. Il 29 aprile scorso, al processo del trafficante svizzero André Hirsch, banchiere, svoltosi a Ginevra, l'avvocato Raymond Nicolet tentò di scagionare il suo cliente dichiarando tra l'altro: «Il responsabile europeo della banda di trafficanti di droga è un francese che vive in Francia ed il cui nome è noto: si chiama Ange Simonpieri». Malgrado tale accusa la polizia francese non si mosse, con viva irritazione di quella americana, e nel mese di agosto, il direttore del «Narcotic Bureau», John Cusack, concesse un'intervista ai giornali marsigliesi Le Provencal e Le Meridional de France dichiarando tra l'altro di conoscere «tre o quattro grossi papaveri della droga». Non precisò i nomi, ma a Marsiglia, nei bar del «Vieux port» frequentati dai trafficanti, alcuni nomi vennero fuori: Dominique Venturi, 48 anni, dirigente di un'importante azienda, promotore im mobiliare e proprietario del panfilo Amphitride valutato 50 milioni di lire; Joseph Orsini, detto Zè, di sessan Vanni, espulso dagli Stati Uniti nel 1958; Marcel Franci si, di 52 anni, gestore di una società, consigliere gollista in Corsica e proprietario di un circolo a Parigi; infine Ange Simonpieri. «Ma sono chiac chiere — si aggiungeva — perché nessuno, neanche gli americani, sa chi dirige davvero i traffici internazionali» Che Ange Simonpieri sia un trafficante, sembra tuttavia accertato. Che sia un «grosso papavero» non si può dire. Il 26 agosto scorso, dopo l'intervista di John Cusack ai quotidiani marsigliesi, il problema della droga fu discusso alla radio-Lussemburgo: vi intervenne anche l'avvocato Raymond Nicolet che aveva già accusato il còrso durante il processo ginevrino al banchiere André Hirsch. L'avvocato precisò che Ange Simonpieri era stato denunciato da due dei suoi com¬ plici — un uomo e una donna — i quali erano stati arrestati a Miami con una partita di droga che avevano prelevata in una villa di sua proprietà ad un centinaio di chilometri a sud di Parigi. Aggiunse che un altro imputato l'aveva riconosciuto su fotografia, dichiarando quando gli fu mostrata: «E' "Small"». Small, il piccolo, sarebbe il nomignolo di Simonpieri negli ambienti americani della droga. Alla discussione televisiva partecipava anche il giudice Gabriel Roussel il quale ritenne senza dubbio che la strana impunità di cui aveva fruito sino ad allora il trafficante era durata sin troppo. Costui era sempre ricoverato in una clinica di Ajaccio, per una malattia di cuore, ed i suoi medici continuavano ad affermare che non poteva essere trasportato a Parigi. Quando apprese le dichiarazioni fatte su di lui replicò: «Tengo a precisare che non ho lasciato la mia isola da quasi tre anni e che non ho messo i piedi in terra marsigliese, contrariamente a quanto è stato detto o scritto, da trent'anni. Sono stupito di quel che ho letto sui giornali in questi giorni, ed ho sentito alla radio, circa la mia attività nel mondo della droga, soprattutto quando vengo presentato come uno dei grossi papaveri. Non mi sono mai sottratto alla giustizia del mio paese, non sono in fuga e contesto con forza le accuse rivoltemi». Poi minacciò di denunciare per diffamazione coloro che l'accusavano, e lasciò la clinica per andare ad abitare presso amict. Il giudice Gabriel Roussel non fu impressionato. Nominò una perizia medica i cui risultati sono stati diversi dalle conclusioni dei medici di Simonpieri: questi può benìssimo sopportare un viaggio per venire a Parigi ed essere interrogato dal magistrato, il quale ha spiccato un nuovo mandato di cattura. Il trafficante è stato condotto all'ospedale di Ajaccio dove la sua camera è strettamente sorvegliata dagli agenti. Loris Mannucci