Un aereo egiziano abbattuto dalla contraerea israeliana

Un aereo egiziano abbattuto dalla contraerea israeliana Primo grave incidente dal «cessate il fuoco» Un aereo egiziano abbattuto dalla contraerea israeliana Sorvolava le posizioni di Gerusalemme sul Canale di Suez - Bar-Lev, capo dello Stato Maggiore: «Un attacco arabo non ci coglierà di sorprésa» Tel Aviv, 11 settembre. Un caccia-bombardiere egiziano « Sukhoi 7 », di fabbricazione sovietica, è stato abbattuto oggi dalla contraerea israeliana nel settore settentrionale del Canale di Suez. Salgono così a 112 gli aerei egiziani che gli israeliani affermano di aver abbattuto dalla « guerra dei sei giorni ». E' questo il primo atto di ostilità, fatta eccezione per sparatorie isolate di scarso rilievo, da quando la tregua l'H agosto 1970 riportò la calma lungo il Canale. Le autorità di Gerusalemme comunque in questo periodo hanno annunciato quaranta sorvoli delle posizioni israeliane sul Canale da parte di aerei egiziani, in 17 casi le forze israeliane avevano aperto il fuoco. L'abbattimento dell'aereo egiziano è stato annunciato con il seguente comunicato: «Un apparecchio egiziano è stato colpito dal fuoco delle forze israeliane, ed è stato visto precipitare in territorio egiziano, alle 12,40 circa di oggi (ora locale). Due cacciabombardieri egiziani "Sukhoi 7" hanno sorvolato posizioni dell'esercito israeliano sulla riva orientale della zona settentrionale del Canale. Le forze israeliane hanno aperto il fuoco contro gli apparecchi, uno dei quali è stato colpito e visto cadere. Una protesta è stata presentata per tale violazione del cessate il fuoco alla missione delle Nazioni Unite, a Gerusalemme». In mattinata, prima dell'incidente, il capo di stato maggiore delle forze armate israeliane, generale Haim Bar-Lev, aveva dichiarato di non poter escludere l'eventualità della ripresa dei combattimenti con l'Egitto. Parlando alla radio militare, in occasione delle manifestazioni celebrative del capodanno ebraico, il generale ha precisato che Israele non sarà colta di sorpresa da un improvviso attacco aereo egiziano, o da un tentativo di attraversare il Canale di Suez. Ha tuttavia ammesso che, in caso di ostilità, Israele potrebbe incontrare delle difficoltà nell'aver la meglio sulle forze avversarie. «Vi saranno delle perdite, ma non ritengo che la vittoria sia impossibile». Bar-Lev ha aggiunto di essere convinto che, nel caso di una ripresa delle ostilità, «alcune nostre azioni provocheranno immancabilmente una reazione sovietica». Ed ha aggiunto: «Comunque non rinunceremo a nessuna di | queste operazioni se si ren¬ dessero assolutamente indispensabili: ma nello stesso tempo faremo di tutto per evitare un confronto con i russi». Bar-Lev ha poi affermato di ritenere che, in caso di una ripresa delle ostilità, queste ultime si estenderanno molto al di là delle frontiere; ma ha precisato che, mentre in passato Israele non aveva altra scelta se non quella di portare la guerra in casa del nemico, oggi grazie all'estensione dei territori occupati Israele può scegliere il terreno su cui battersi. Per il capo di stato maggiore israeliano la distruzione della rete missilistica sovietica lungo il Canale è difficile, ma niente affatto impossibile. (Ansa - Afp - Ap)

Persone citate: Haim Bar-lev