La semiologia porta lontano fino alla riforma burocratica

La semiologia porta lontano fino alla riforma burocratica La semiologia porta lontano fino alla riforma burocratica Il Dipartimento di Slato a Washington è quel che ci si aspetta che sia: un enorme edificio, lungo e largo, di molti piani serviti da una quarantina di ascensori e da urui decina di scale. La pianta è notevolmente asimmetrica, e i corridoi formano un labirinto da percorrere per raggiungere gli uffici, che sono migliaia. Le finestre guardano su quattro strade e su cinque cortili interni. Un visitatore italiano, abituato ai ministeri romani o ai grandi enti e alle grandi società nostrane, pur ammirando l'ar- I cLuis ,T. Prieto: « Lineamenti ! rdi semiologia: messaggi e I csegnali », Ed. Laterza, pag. t194, lire 3000. . E I sqg chiteltura moderna e tutto il resto che' l'America sa far così bene, non può non avvertire la mancanza di qualcosa. E dopo un po' di riflessione si accorge che non manca qualcosa, manca qualcuno: gli assenti sono gli uscieri. Gli uscieri formano da noi una vasta e potente corporazione, che però avrebbe i giorni contati se la semiologia fosse diffusa in Italia come lo è in America. L'esercito di cinquantamila uscieri italiani si dimezzerebbe o si ridurrebbe a un terzo, con un risparmio di cinquanta miliardi di lire all'anno, senza alcun inconveniente sul piano dell'efficienza. E' infatti più semplice e rapido trovar l'ufficio che fa al caso nostro nel labirinto senza uscieri del Dipartimento di Stato, anziché a Roma a Milano o a Torino con l'aiuto (presunto) di uscieri gallonati disposti nei punti strategici, i quali sono poi qualunque spazio in un corridoio o in un atrio dove si possa piazzare una scrivania e una sedia. Non è soltanto l'atavica paura del disoccupato che moltiplica gli uscieri italiani, è anche e soprattutto il ritardo con cui accettiamo la semiologia come strumento di organizzazione e come fonte di princìpi economici. Si può magari ignorare che la semiologia, secondo le intenzioni di chi la battezzò .(Ferdinand de Saussure), sia la scienza generale dei segni, dei segnali e dei messaggi, una parte della quale è la linguistica: i neologismi son tanti e forse son troppi. Senso dell'ordine Ma è imperdonabile misconoscere l'importanza di segni, segnali e messaggi, e il costo economico ed extraeconomico derivante da tale noncuranza, dal lasciare alle vecchie abitudini quel che richiede invece una nuova razionalità. Sebbene la semiologia si presti a elucubrazioni teoriche presto complicate, come mostra il libro di Prieto e nonostante l'autore si proponga appena di trattarne gli elementi, molto di quel che si applica e Iva rilevanza economica è semplice senso dell'ordine. Al Dipartimento di Stato si fa'a meno degli uscieri poiché ogni camera è distinta da un numero a quattro cifre: la prima indica il j piano, la seconda il corridoio, e le due ultime l'ordine della I camera stessa nel corridoio. Il numero del corridoio è progressivo da nord a sud, se dispari, da est a ovest, se pari. Il labirinto, seguendo quel filo d'Arianna, non imprigiona nessuno. Nell'immenso palazzo sconosciuto ci si muove a proprio agio, non diversamente dallo straniero che a Washington, a New York e ir. molte altre città americane cerchi una strada e conosca il sistema locale di classificazione delle vie, di solito basato appunto su dei numeri progressivi. Strade e satelliti Si dirà che l'urbanistica italiana è troppo antica e condizionata dalla storia, il che i è vero in parte, ma le immense periferie sorte dopo la guerra nelle nostre città industriali avrebbero potuto giovarsi della semiologia, e non essere quei misteri che sono persino per chi vi abita da anni. Comunque, il campo delle applicazioni semiologiche è quasi illimitato: va dalla segnaletica stradale ai satelliti riceventi e trasmittenti, dal disegno pubblicitario alla memoria degli ordinato-. ri elettronici. E, s'intende, interessa gli economisti, ma pure i linguisti, gli ingegneri, e per farla breve chiunque debba organizzare un sistema di segnali, e lo voglia col massimo di efficacia e col minimo costo. Benché Prieto, da buon accademico (insegna linguìstica nell'Università di Ginevra, alla cattedra che già fu di F. de Saussure), sia portato alla astrazione, il suo libro non manca di esempi pratici e giova senza dubbio per diffondere quella che ormai possiamo chiamare, senza pericolo di incomprensioni, una mentalità semiologica. Sergio Ricossa

Persone citate: Ferdinand De Saussure, Prieto, Sergio Ricossa

Luoghi citati: America, Ginevra, Italia, Milano, New York, Roma, Torino, Washington