Si apre stamani il Samia in una atmosfera di crisi

Si apre stamani il Samia in una atmosfera di crisi Si apre stamani il Samia in una atmosfera di crisi Bizze della moda e difficoltà internazionali - Nel settore l'industria italiana è il più forte complesso del Mec Oggi alle 10,30 il sottosegretario all'Industria on. Bìagioni inaugura il 33» Salone dell'Abbigliamento: un'edizione che si apre sotto il se- ;no dell'inquietudine. Preoccupazioni e timori dominano 11 settore. Che siano fondati, è certo; in che misura, è difficile dirlo. Le cifre disponibili, contraddittorie ed eterogenee, non consentono un'analisi. Prendiamo ad esempio le statistiche dell'Istat sulla spesa degli italiani per l'abbigliamento. Sono passate dai 2800 miliardi del 1968 ai quasi 3500 del 1970: un autentico «boom», confermato dalle stime dell'inchiesta di un giornale economico. Nello stesso periodo le imprese (fra abbigliamento, maglieria e calzetteria) sono passate da 28.400 a 29 mila; il numero degli addetti da 335 mila a 445 mila (fra aziende Industriali e artigiane) e la produzione da 1125 miliardi a 1500. E' quest'ultima cifra che fa nascere gli interrogativi. Com'è stato possibile produrre per 1500 miliardi e vendere per 3500? Tanto più che poco meno della metà del prodotto (653 miliardi) è andato all'esportazione, mentre le ' iportazioni ammontano soltanto a 66 miliardi. Rispondono gli esp.-rti: « Sotto la voce "abbigliamento" l'Istat comprende dalle scarpa al cappello e tutto quel che c'è in mezzo, compreso il portafogli, la cintura dei pantaloni magari l'ombrello. Lz altre stime riguardano un settore più ri- stretto ii. Detto questo, le ansie e 1 ti- mori del settore restano, purtrop- po, giustificati: aggravati anzi, proprio dalla mancanza di chiare indicazioni sulla realtà delia situazione. Si sa che la produzione del primo quadrimestre di quest'anno è scesa a 42 miliardi, contro i 44 dello stesso periodo del 1970; sembra che la domanda in- terna ristagni: l'aumento dei prez zi riduce i bilanci familiari e il primo sacrificio lo sopportano i settori come l'abbigliamento. Per rimediare, si cerca di fo.zare l'esportazione, praticando prezzi rasenti al livello dei costi, ma anche cosi ormai scarsamente competitivi. E nel momento ciuciale di questo sforzo, i provvedimenti di Nixon hanno praticamente chiuso uno dei quattro mercati tradizionali di sboc- coTgli Stati Uniti, mentre gli al- tri tre (Francia, Germania e Inghilterra) si avviano rapidamente al punto morto di saturazione, grazie anche al riflusso delle mer- ci prima destinate all'America, Il disagio si riflette sul Samia: la superficie coperta dalla rasse- gna è eguale a quella degli anni del «boom», 16 mila metri qua- drati. ma è diminuito del 5-10 per cento :1 numero degli esposi- tori: gli assenti sono i più pie- coli, colpiti per primi dal rista- gno, mentre le aziende maggiori possono attingere alle riserve. In questo quadro tutt'altro che sereno il Samia conserva co- munque una funzione essenziale: è un punto di riforimentc, di paragone. Soprattutto per analizzare l'altra causa di disagio che non è economica, ma psicologica, pur avendo gravi riflessi di carattere produttivo: l'incertezza della moda. Un tempo era capric- ! cicsa, ma tiranna: tutti vi si uni| formavano. Ora è soltanto capric| ciOE.a, troppo: cerca di acconten- j tare e stimolare i gusti più di -sparati, aggravando le difficoltà dell'industria. Ma proprio in questo Samia sembrano annunciarsi 1 segni di una non lontana normalizzazione. E' la stessa crisi a determinarla: in tempi floridi, bizzarrie e criginalità s: sfrena- no; ora un po' di austerità si ri- flette anche sull'abbigliamento.

Persone citate: Nixon

Luoghi citati: America, Francia, Germania, Inghilterra, Stati Uniti