Gli enigmatici linfociti di Angelo Viziano

Gli enigmatici linfociti Una serie di convegni scientifici a Milano Gli enigmatici linfociti Sono un tipo particolare di globuli bianchi, di grande importanza per la difesa immunitaria dell'organismo - Difficoltà per la diagnosi delle linfocitosì, maligne e benigne - Si parlerà anche delle anemie Nell'imminente seconda decade di settembre Milano è al centro di importanti riunioni mediche e medico-sociali internazionali. Domani vi si inizia il 1" meeting della Divisione europea della Società mondiale di ematologia. Ad esso seguirà immediatamente il Symposium sull'adriamicina, quale 71" Convegno Farmitalia. Dal 16 al 19 si svolgerà la Conferenza mondiale sull'adozione ed affidamento familiare, organizzata dal Centro studi Sangemini. Un «meeting» europeo Nel corso del meeting ematologico l'attenzione si concentrerà particolarmente su due personaggi del sangue: primo un caratteristico elemento corpuscolato che si chiama linfocito, categoria più piccola dei globuli bianchi o leucociti; secondo una sorta di emoglobina (pigmento dei globuli rossi) differente dalla consueta dell'adulto, meno evoluta e sostanzialmente simile a quella del feto, che si accompagna a globuli rossi pure anomali e straordinariamente piccoli in una particolare anemia ereditaria (miorocitemia), che nel suo tipo estremo è mortale. Il linfocito è veramente un personaggio mantenutosi a lungo enigmatico nella sua funzione, pur circolando nel sangue periferico di norma in quantità proporzionali con le altre cellule bianche più grandi ed aumentando di numero o diminuendo in diverse circostanze. Poi ha rivelato la sua spiccata autonomia per la difesa immunitaria dell'organismo, in quanto capace di farsi tempestivo messaggero in ogni parte dell'organismo dell'informazione utile a costituire la matrice dei diversi anticorpi contro germi ed innesti. In tal senso è divenuto popolare anche tra il gran pubblico, col lungo parlare che si è fatto di un siero antilinfocitario contro il rigetto dei trapianti. Quando si hanno stati di cospicuo aumento di linfociti si parla di linfocitosi; ma di fronte ad una forma maligna, appannaggio di un tipo di leucemia detta linfoblastica (è dai linfoblasti — i quali si trovano nelle linfoghiandole e in tessuti linfatici altrove distribuiti nell'organismo — b che originano i linfociti) vi sono linfocitosi puramente benigne, in genere inerenti talune malattie infettive. Nella pratica talora si presentano casi in cui è assai diffìcile una distinzione diagnostica precoce. Confondere una forma benigna con la leucemica sarebbe grave gettando un triste infondato allarme tra i familiari del paziente; nel caso inverso si perderebbe un prezioso tempo nel trattamento terapeutico di una malattia il cui decorso, se curata subito, può essere frenato per svariati anni. In tutti i casi il linfocita non muta il suo aspetto esteriore, mentre ha grandi capacità di evoluzione. Orbene Jean Bernard, di Parigi, ematologo di gran fama mondiale, è riuscito a realizzare accorgimenti di laboratorio per individuare quelle minime differenze che corrono tra linfocitosi benigne e maligne. La validità del suo metodo di diagnosi precoce — che egli illustrerà al meeting europeo — è stata confermata dalla larghissima esperienza clinica in materia dello stesso Bernard. Tra le anemie particolari che rivestono carattere sociale verrà dunque alla ribalta congressuale la microcitemia, di cui abbiamo dianzi citato la caratteristica pic¬ colezza del volume dei globuli rossi e l'immaturità della loro emoglobina. Se ne riparla tra l'altro in base a ricerche compiute dai professori Bestetti e Maiolo (dell'Istituto di patologia medica dell'Università di Milano diretto dal prof. E. E. Polli) tra gli alunni dei pomune è della Provincia di Milano, tra il 1963 ed il 1970. Questa indagine è sintomatica dell'apprensione circa la possibilità o la probabilità di una circolazione di portatori del gene ereditario della malattia anche tra le maglie di una .popolazione dapprima indenne, attraverso gli spostamenti migratori interni, specie in centri industriali, di nuclei potenziali della stimmata ereditaria. Si calcola che nel nostro Paese attualmente i portatori del carattere microcitemico ascendano a più di due milioni. Le talassemie Diciamo microcitemia, ma sono di essa sinonimi i termini di talassemia e di anemia mediterranea. Questi intendono esprimere che tale anemia ha sempre colpito regioni bagnate dal mare e particolarmente del bacino mediterraneo. Comunque da noi le regioni predilette dal male sono il Delta padano, la Sardegna, la Sicilia, le Puglie. Meglio è parlare al plurale di microcitemie o talassemie in rapporto alla diversa entità dei quadri clinici, di cui il più grave è la talassemia major o morbo di Cooley. Il fenomeno che domina in ogni momento la malattia è la eccessiva facilità con cui i globuli rossi vengono distrutti (iperemolisi), talora in crisi paurose. L'accertamento dei portatori ignorati della tara ereditaria è possibile mediante speciali esami di sangue sempre meglio aggiornati. Non tutti i soggetti che agli esami risultano microcitemici sono clinicamente malati; sono sani ' e conducono vita normale. Se si sposano con un soggetto normale ci sono eguali probabilità per la nascita di figli normali quanto di microcitemici, anch'essi sani. Se, invece, entrambi i coniugi sono microcitemici diminuiscono le probabilità di figli del tutto normali e tra i microcitemici una gran parte rischia di incorrere nelle varie forme della malattia conclamata, sino al detto morbo di Cooley ad esito letale, che solitamente colpisce i bambini già nella prima infanzia. Più che giustificata, doverosa anzi, è la visita di accertamento prematrimoniale per una profilassi eugenica. Angelo Viziano

Persone citate: Bestetti, Cooley, E. Polli, Jean Bernard, Maiolo

Luoghi citati: Milano, Parigi, Sardegna, Sicilia