Funzionario muore in montagna dopo una caduta di 300 metri

Funzionario muore in montagna dopo una caduta di 300 metri La disgrazia sul Weismiess, al confine italo-svizzero Funzionario muore in montagna dopo una caduta di 300 metri Era il direttore di un'agenzia della Banca Popolare di Novara - Stava tornando da un'escursione con altre sei persone - La salma è stata recuperata solo nel pomeriggio - Le altre disgrazie (Dal nostro corrispondente) Domodossola, 6 settembre. la. v.) Il direttore dell'agenzia di Varzo della Banca di Novara, Angelo Perelli di 42 anni, è morto mentre, in compagnia di alcuni amici, stava rientrando da un'ascensione sul Weismiess, a 4031 metri di quota, sulla fascia di confine con la Svizzera. Il i Perelli era sposato e padre I di due figli. La disgrazia è accaduta nel 1 pomeriggio di ieri, ma solo oggi è stato possibile organizzare i soccorsi e si sono potuti conoscere i particolari. Il Perelli, appassionato alpinista, era partito sabato sera in compagnia degli amici Maria Teresa Benetti di 22 anni e suo marito Giovanni Frattoni di 23, entrambi di Domodossola; Giovanna e Adol io Benetti rispettivamente i di 18 e 20 anni, di Varzo; ì Giuseppe Biselli di 18 anni, 1 di Varzo, e Vincenzo Pirazzi ' di 33 anni, di Domodossola. iiiiiiimiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiimiimMiiiiimiiiiiiii meriggio torno I sette escursionisti, dopo aver superato il congne svizzero al valico di Iselle-Paglino, avevano raggiunto in auto Gondo. S'erano poi inoltrati lungo la strada carrozzabile della Val Vaira. Han- | no dormito qualche ora al rifugio e, verso le 4 di dome-1 nica mattina, hanno iniziato l'ascensione. Dopo circa 7 ore di marcia raggiungevano la vetta del Weismiess e nel po iniziavano il Dopo un paio d'ore di discesa, a circa 3500 metri di quota, il Perelli, che stava scendendo davanti agli altri compagni, è stato visto scivolare e precipitare per il pendio. Quando i compagni di gita hanno raggiunto il Perelli al fondo del precipi- ri- izio, il funzionario era già morto per le gravissime feri te al capo riportate. Il Frat toni e il Pirazzi sono rima sti accanto al corpo del Pe relli per tutta la notte, Maiiiim i in uni imiii unii imi iiiim 11 mi ria Teresa e Giovanna Benetti sono ridiscese lungo la Val Vaira, mentre Adolfo Benetti e Giuseppe Biselli sono scesi alla cittadina svizzera di Saas Grund, dove hanno dato l'allarme. Solo nel pomeriggio di oggi (stamane il massiccio del Weismiess era avvolto da una fitta coltre di nebbia) ha potuto levarsi in volo un elicottero della « Air Zermatt » e trasportare il cadavere del Perelli a Saas Fee. La salma è giunta a Varzo in serata. Fenestrelle, 6 settembre. (f. for.) I genitori di Walter Coletto, il giovane di 17 anni precipitato domenica pomeriggio sul monte Orsiera, sono venuti a prendere la salma del loro ragazzo. L'avevano visto partire il giorno prima felice, pieno di vita. Li aveva salutati con un allegro arrivederci; la madre gli aveva fatto le ultime raccomandazioni mentre scendeva le scale. Erano partiti in quattro domenica mattina da Orbassano: con lui c'erano Giorgio Zucchini, di 22 anni e due ragazze. Con l'auto dello Zucchini avevano raggiunto la località. «Walter era allegro — racconta lo Zucchini —. Domani avrebbe dovuto sostenere gli esami di riparazione del terzo anno di perito elettronico. Aveva studiato di lena per tutta Vestale ed era tranquillo ». " Sono sicuro di farcela ", mi aveva detto, " ma oggi non voglio pensare agli esami. Voglio divertirmi senza brutti pensieri in testa" ». Nel pomeriggio, dopo aver pranzato, hanno deciso di scattare delle foto. Walter si è avventurato su una roccia e si è messo in posa. « Non c'era nessun pericolo — racconta l'amico —. Fatta la loto. Walter hit incominciato a scendere D'improvviso il terriccio gli e franato sotto i I gazzo è precipitato una deci 1 na di metri più in basso, : Gli amici hanno tentalo di ! soccorrerlo, ma Walter non j dava più segni di vita. Lopiedi » Con un grido il ra-Zucchini è sceso a Fenestrel- le per chiedere aiuto: sono accorsi i montanari, ma ormai era troppo tardi, il giovane era morto sul colpo. Aosta, 6 settembre. Ig.g.) Solo una delle salme dei due alpinisti svizzeri precipitati ieri dalla « Sentinella rossa », sul versante italiano del Monte Bianco, ha potuto essere oggi recuperala dai gendarmi di alta montagna di Chamonix. Si tratta del ventiseienne Paul Jufer, guardia forestale, di Begnins (Vaud), che è stato ricomposto nella camera mortuaria del cimitero di Courmayeur. La salma del compagno di cordata, Christian-Charles Corthesy, di 25 anni, geometra di Dompier (Vaud), è ancora sotto la grossa valanga di neve e ghiaccio che, staccatasi dalla montagna dopo la sciagura, ha travolto i corpi già senza vita dei due giovani alla base della parete. Le quattro vittime: il funzionario Angelo Perelli, Walter Colciio e i due svizzeri, i'aul [ufer e Christian-Charles Corthesy