Duro attacco sovietico alla politica di Pechino

Duro attacco sovietico alla politica di Pechino Duro attacco sovietico alla politica di Pechino La Cina accusata di complottare con gli Stati Uniti a danno dei Paesi comunisti Mosca, 3 settembre. L'agenzia Tass ha diffuso stasera una dichiarazione firmata « Igor Alexandrov », pseudonimo usato dai massimi dirigenti sovietici per importanti dichiarazioni politiche, nella quale si accusa la Cina comunista di dividere il movimento comunista mondiale e di complottare con gli Stati Uniti per assicurarsi il dominio del mondo. Nella politica di Pechino verso i paesi socialisti — scrive Alexandrov — si può ravvisare chiaramente « un desiderio che coincide con le manovre della reazione imperialista, quello cioè di creare contrasti fra i Paesi socialisti e impedire l'attuazione di una politica unitaria internazionale ». La dichiarazione aggiunge che la Cina sta « costantemente riducendo i suoi legami economici e di altro genere » con l'Urss e altri paesi socialisti, espandendo contemporaneamente quelli con « le maggiori potenze imperialiste, in particolare gli Stati Uniti ». La dichiarazione, intitolata « Slogan e atti dei dirigenti cinesi » dice che il popolo sovietico non può' non prestare attenzione al fatto che « i dirigenti cinesi, nelle loro aperture verso Washington, sottolineano nuovamente e apertamente la loro ostilità verso l'Unione Sovietica ». Dopo aver sottolineato che Mosca attribuisce la debita comprensione allo sviluppo di normali relazioni fra Stati e « sotto questo profilo, la normalizzazione delle relazioni tra Repubblica popolare cinese e Usa non fa eccezione », la dichiarazione afferma che « il pragmatismo nazionalista » della Cina ha indotto l'opinione pubblica di molti paesi a chiedersi se ti dietro le quinte a Pechino e Washington non si stia preparando un accordo contro il socialismo ». (Ansa)

Persone citate: Alexandrov, Igor Alexandrov