L'anno scolastico incomincia con scioperi dogli insegnanti? di Felice Froio

L'anno scolastico incomincia con scioperi dogli insegnanti? Forse il I0 ottobre niente lezioni L'anno scolastico incomincia con scioperi dogli insegnanti? I sindacati della scuola media sono scontenti del trattamento economico e dello stato giuridico dei docenti - Se il governo non accoglierà le rivendicazioni, forse le scuole non potranno riaprirsi regolarmente (Nostro servizio particolare) Roma, 2 settembre. I sindacati della scuola sono decisi a bloccare l'inizio dell'anno scolastico, se il governo non accoglierà le loro richieste. Nei prossimi giorni, ciascun sindacato convocherà i direttivi per stabilire le modalità dello sciopero; oggi si sono riuniti a Roma i segretari provinciali del Snsm (sindacato nazionale scuola media) per esprimere il loro parere in merito allo stato giuridico del personale della scuola. Le rivendicazioni riguardano il trattamento economico e lo statuto degli insegnanti; entrambi devono essere sanciti dalla ^gge-delega sullo stato giuridico, che la commissione Istruzione del Senato ha già approvato in sede referente e che andrà in aula ai primi di ottobre. Tutti i sindacati sono pronti ad attuare uno sciopero, tuttavia ci sono contrasti sulle richieste e sul modo di valutare la politica scolastica. Gli schieramenti sono questi: il sindacato autonomo scuola media italiana (Sasmi), l'Ancisim (l'associazione dei capi d'istituto) e il Snppr (sindacato nazionale presidi e professori di ruolo), che da qualche mese hanno costituito la Federscuola, sono sulle medesime posizioni; il Snsm ( sindacato nazionale scuola media) si differenzia nel modo di vedere la politica scolastica; la Cgil Scuola, in polemica con i sindacati autonomi, si differenzia notevolmente anche nelle rivendicazioni; gli altri due sindacati confederali (Cisl e Uil) sono abbastanza vicini alla Cgil. La Federscuola ha già chiesto un colloquio al presidente del Consiglio Colombo per prospettargli le rivendicazioni dei docenti, «prima di decidere una serie di azioni sindacali, che impedirebbero per lun go tempo il regolare funziona mento della scuola». Nel telegramma inviato a Colombo la Federscuola sostiene che l'art. 3 dello stato giuridico (sul trattamento economico del personale della scuola) prevede tempi lunghi, che de ludono ancora una volta le attese della categoria; gli altri 1 dipendenti pubblici, dice an \ cora il telegramma, col rias | setto delle carriere hanno ot i tenuto dei vantaggi, mentre i | docenti hanno perso i benefi i ci ottenuti nel 1961 con la j legge 831 che prevedeva un 1 trattamento economico diffe renziato. Inoltre, si chiede di ' conoscere l'entità dei fondi i che il governo dovrebbe stari |ziare per far fronte all'inden I nità da assegnare ai docenti i chiamati ad un maggior ora j rio di servizio. Per lo stato giuridico, la 1 Federscuola chiede che venga ; modificato il testo della Ca imera, per eliminare la conflit j tualità tra i nuovi organi t collegiali della scuola: così come previsti, gli organi della scuola non possono funzionare ed esiste una contrapposizione tra il preside (che ha solo compiti di coordinamento e di animazione della vita scolastica) ed il presidente del consiglio di istituto elettivo. Per la Federscuola, lo stato giuridico prefigura una riforma della scuola « a senso unico » determinando le scelte. Le richieste della Cgil-Scuola hanno un'impostazione diversa, e a volte contrastante, rispetto a quelle dei sindacati autonomi. Non viene accolto, per quanto riguarda il trattamento economico, un ritorno ai criteri fissati dalla legge 831, che creerebbe disparità di trattamento tra le varie categorie di docenti. Si chiede invece, inizialmente, un'indennità forfettaria della stessa misura per le varie categorie; - cioè un'indennità per gli insegnanti laureati c una per i diplomati, compresi gli insegnanti elementari. Questa in-; dennità viene richiesta per il' maggior lavoro dei docenti ed in prospettiva della futura scuola a pieno tempo. Una volta attuato questo nuovo tipo di scuola, la Cgil solleciterà un diverso trattamento economico. Per lo stato giuridico, la Cgil-Scuola ha una visione del tutto diversa da quella dei sindacati autonomi. Vuole maggiori poteri per gli organi collegiali, l'elettività del preside e l'estensione agli studenti del voto per eleggere il presidente del consiglio scolastico. Inoltre, vengono avanzate richieste per una riforma che garantisca un'effettiva libertà d'insegnamento, la sperimentazione didattica e uria continua verifica dei metodi pedagogici. Verso la metà di settembre ci dovrebbe essere l'incontro tra la Federscuola e il presidente del Consiglio Colombo, presenti il ministro della Pub blica Istruzione Misasi e ilministro del Tesoro FerrariAggradi. Gli altri sindacati faranno conoscere nei prossimi giorni il loro piano d'azione. Se il governo non accoglierà le rivendicazioni degli insegnanti, difficilmente si eviterà lo sciopero. Felice Froio m 11 ministro Misasi

Persone citate: Consiglio Colombo, Misasi

Luoghi citati: Roma