Saper spendere bene

Saper spendere bene Saper spendere bene J ugoslavia con il fucile Chiarimenti (contraddida pianta - Chalet Dolce sarà settembre e ancor pieno di sole, speriamo. Terminato il flusso e riflusso delle grandi vacanze, è ripresa per i più la consueta routine. Ma parecchi devono ancora partire. Sono i più fortunati. Fuori dal tumulto d'agosto le ferie sono un'altra cosa. Scrive la moglie di un medico condotto: « Andremo a metà settembre in Jugoslavia, nell'isola di Brac. Mio marito ha per unico svago la caccia e desidera dedicare a questo suo hobby la vacanza. Io vorrei gualche precisazione e non so a chi rivolgermi se non a questa rubrica, che esaudisce tutti. Nell'isola di Brac o nelle zone limitrofe vi è selvaggina? Quali formalità si devono seguire per poter cacciare? Occorre un permesso speciale per portare con sé il fucile da caccia? C'è qualche tassa da pagare durante il periodo della caccia per poter consumare la selvaggina presa? Si può fare a meno di un accompagnatore? ». *+ Si parte per le vacanze con il fucile in spalla. Nel preparare le valigie si può pur dimenticare qualcosa, ma non il fucile; con il cane è l'amico più fedele di ogni cacciatore. Noi in verità non nutriamo molta simpatia per coloro che si dilettano di uccidere povere bestiole indifese, che non danneggiano certo l'uomo, anzi lo avvantaggiano contribuendo all'equilibrio ecologico e arricchendo la natura. Ma non vogliamo deludere la nostra lettrice. Abbiamo rivolto le sue numerose domande agli esperti dell'agenzia turistica jugoslava di Milano: « Vi è abbondanza di selvaggina in tutta la Jugoslavia — ci è stato detto —. A Hvar, vicino a Brac, c'è addirittura una riserva di caccia molto ricca. Non ci sono speciali formalità da esplicare, ma è chiaro che ci vuole il permesso di esportazione del fucile da parte delle autorità italiane. Il documento dovrà essere mostrato alla frontiera. Per la permanenza sull'isola e per la caccia non si deve pagare alcuna tassa e non è neppure obbligatoria la presenza di un accompagnatore; anche se è consigliabile, come in qualsiasi paese straniero ». Nella guida dell'Automobile Club dedicata all'Europa orientale si precisa che « per avere la licenza di caccia il sistema più prutico e di rivolgersi alle agenzie turistiche di Stato, chiamate Turisticki Savez, a Belgrado. Zagabria. Ljubljanu, Skopie. Sarajevo e Titograd ». Le due informazioni non concordano sarà meglio domandare ancora sul luogo, se il permesso di caccia è indispensabile o se se ne può fare veramente a meno. Pare comunque che non ci siano difficoltà di sorta per ottenerlo. Non le resta, cara signora, che preparare le valigie e far lucidare per bene il fucile al marito medico. Parta tranquilla e si goda la sua vacanza. E se riuscisse a distrarre qualche volta suo marito mentre punta il fucile, quel fagiano o quella lepre gliene sarebbero certo molto grati. E anche noi. // cipresso muore come si può fare? Grido d'allarme da Milano: «Sarei grata a questa rubrica se, con la cura con la quale organizza ogni ricerca, approfondisse l'argomento dei cipressi ammalali. Pare che in questi ultimi tempi vengano colpiti da una malattia che li fa morire rapidamente. Non è possibile curare il terribile "cancro " che in breve tempo uccide queste splendide piante'? Credo che l'argomento sia di interesse generale ». ** Risponde il dott. Mario Palenzona, assistente alla sezione di patologia e micologia dell'Istituto nazionale per piante da legno « Giacomo Piccarolo ». « La malattia del Cipresso, conosciuta come " disseccamento " o "cancro", fu segnalata in Italia sin dal 1951) ma solo negli ultimi anni ha raggiunto una frequenza e una diffusione tali da destare seria preoccupazione per il futuro di questa caratteristica conifera. « Nell'ambito del genere sono colpite dal deperimento oltre al Cupressus sempervirens anche le specie esotiche impiegate nella costituzione di parchi e giardini iCupressus arizonica e macrocarpa). « Agente dell'alterazione è il fungo parassita Coryneum cardinale; esso penetra nell'ospite attraverso lesioni dei tessuti tegumentali e si sviluppa nei rami e nel fusto a spese della corteccia e, secondariamente, del legno. Esteriormente la presenza del parassita è facilmente rilevabile per la comparsa, attorno ai punti di infezione, di macchie bruno-violacee seguite da fessurazioni con abbondante fuoriuscita di resina. Presto i tessuti corticali disseccano e attorno alle lesioni erompono le fruttificazioni del fungo a foggia di minuti cuscinetti nerastri. L'estendersi delle alterazioni lungo i rami determina, come estrema conseguenza, il disseccamento della porzione sovrastante di chioma e, nel volgere di qualche stagione, specie nel caso di soggetti giovani, l'intera pianta può essere condotta a morte. « Le misure di lotta contro questa temibile avversità incontrano nei rimboschimenti seri ostacoli di natura tecnica ed economica che solo nel caso di alberature a carattere ornamentale possono essere in parte superati. Sulle piante malate gli interventi dovranno essere volti da un lato ad eliminare le parti infette per impedire l'estendersi del male, dall'altro a proteggere le parti sane dalla possibilità di contagio. La prima operazione richiede una accurata potatura che asporti i rami secchi e le porzioni di quelli ancora vegetanti che già manifestano sintomi più o meno avanzati di infezione. I tagli dovranno sempre essere effettuati a monte delle lesioni sul legno ancora completamente sano, proteggendo poi la superficie delle fe¬ dittori) al medico in vaca sul prato, se di legno è rite con mastice o vernice cicatrizzante. « I prodotti funghicidi da impiegarsi nei trattamenti sono, secondo quanto suggerisce la sperimentazione fino ad oggi condotta, quelli a base di Tmtd, Captano o Dlfolatan. Essi potranno essere somministrati con irrorazioni mensili, a partire dalla fine dell'inverno sino all'autunno, alle rispettive concentrazioni di principio attivo dello 0,4-0,4 e 0,2 per cento. Per non incorrere in effetti fitotossici si sconsiglia l'impiego di prodotti a base di rame ». « Da un anno all'altro così uccido le mosche » Da Canelll il cav. Pietrino Careddu: « Ho una cascina ove spendo il mio tempo libero, ferie comprese. Avevo il problema fastidioso di scarafaggi, mosche, tarli e ragni. Anni fa acquistai una lattina da 5 chilogrammi di un liquido prodotto da una ditta torinese. In un primo tempo irrorai tutte le parti angolari della casa, in una proporzione con acqua 1: 20 curando soprattutto i margini delle porte e finestre. Riuscii cosi ad avere la totale distruzione di tutti gli insetti. Visto il risultato e ripulito ormai tutto l'interno della casa, ogni primavera mi limito a miscelare poco più di un litro di acqua con circa un bicchiere di liquido, poi con un pennellino bagno il legno, telaio e bordi del vetri nelle porte e finestre, passaggi obbligati per gli insetti, e la protezione è sicura. I vetri delle finestre sono i punti letali d'incontro con le mosche. La disinfezione è data per 6 mesi ma fatta in primavera dura un anno». Franco e Renata Maionl di Soriso in provincia di Novara abitano in collina a 500 metri di altezza. Vorrebbero farsi costruire una casa e le loro preferenze sono rivolte agli chalet prefabbricati. Ma hanno qualche timore che ci chiedono di fugare. « La durata complessiva delle case prefabbricate è inferiore a quella delle tradizionali costruzioni? La manutenzione è impegnativa? Avendo necessità di una superficie di almeno 201) metri quadri, poiché abbiumo già due bambini, lo chalet perderebbe quelle caratteristiche che lo rendono cosi grazioso? ». ' ■k-k Ci siamo rivolti alla ditta di villette pre.abbricate di produzione nordica, delle quali la nostra rubrica aveva già descritto le caratteristiche principali. «Non solo la durata non è inferiore alle case tradizionali — ci ha assicurato l'esperto — ma" noi diamo per le strutture esterne delle nostre villette una garanzia di 10 anni. Non si avrà nessun inconveniente ed anche in seguito sarà sempre tutto perfettamente in ordine se la casa sarà conservata con cura-dai proprietari. La manutenzione del legname usato non presenta difficoltà, perché in pratica non esiste. Anche per questo noi diamo una garanzia: 50-60 anni. Il legname è trattato con prodotti speciali e la sua conservazione è sicura. Tutt'al più si potrà dare per i primi due anni ima mano di olio di lino cotto, ma è tutto quanto richiede ». In quanto al timore che la villa perda la sua leggiadria realizzandola di più ampie proporzioni, crediamo di poter tranquillizzare i due lettori. La ditta da noi consultata presenta villette anche di notevoli dimensioni, ma ogni modello studiato per assolvere ai problemi di funzionalità e di spazio è piacevole e armonico. A Franco e a Renata consigliamo di farsi inviare i dépliants illustrativi della ditta (inviamo I a parte l'indirizzo) affinché si rendano conto di persona che la loro scelta può essere varia e | non sarà mai sbagliata. I prefabbricati portano l'impronta di buon gusto e qualità degli architetti che li hanno creati. Poche fra le nostre casette in muratura possono competere efficacemente con le strutture nordiche di spiccata personalità. Bianca, Pier Carlo e il caffè alla turca Reduci dalle vacanze in Romania, Bianca e Pier Carlo sono disposti a farci una relazione dettagliatissima su « paesaggi e villaggi incantevoli, gente cordiale, spiagge meravigliose» e così via. « Mancano solo i ristoranti lungo la strada — scrivono — per evitare ai poveri turisti di patire la fame». Oltre al caciocavallo (ne¬ 11 ■ 1111111 ■ 11111 ■ 1111 t 1111 i 1111111 ^ 11111 i 11 < 111 nza - La grave malattia che insidia una splen meglio - In cucina con il caffè in molti modi nie con cui i romeni chiamano qualsiasi tipo di formaggio), i due sposi hanno gustato in Romania « un ottimo caffè turco su ricetta originale del paese die gli ha dato il nome ». A questo proposito nota il cuoco di Venezia: « Solo i turchi riescono ad eguagliarci nella preparazione del caffè che fanno con squisita raffinatezza. Senza l'aiuto della macchina espresso il loro kahvé risulta eccitante e non lascia l bruciori di stomaco di certe nostre miscele ». Il caffè serve a parecchie preparazioni di cucina, Sorzio ce ne manda alcune: Irish coffee (caffè irlandese) Per 4 persone, preparate 4 tazzine di caffè normale, circa 200 gr. di panna fresca e mantenuta in frigo fino al tempo di usarla, e qualche bicchierino di whisky possibilmente irlandese. Versate il caffè, molto caldo, in 4 bicchieri di vetro spesso, con un cucchiaino dentro per evitare rotture. Aggiungere lo zucchero ed il whisky, più o meno secondo i gusti. Mescolare e lasciare riposare per qualche secondo. Ora versate la crema facendola colare lentamente sul cucchiaino capovolto e freddo, in maniera che la panna rimanga sulla superficie del caffè, per circa un centimetro. Bere il caffè, senza mescolare, attraverso la crema. Colazione stimolante - Versare un tuorlo d'uovo in un bicchiere con due cucchiaini di zucchero. Con un « frustino » o un cuc¬ chiaio, montare il tuorlo lincile diviene spumoso e soffice. Versarvi dentro una tazzina di caffè. Mescolare lentamente e bere. Contro la sete estiva - Una tazza di caffè tiepido e amaro. Spremere dentro mezzo limone e., bere. Questa bevanda ed il te caldo sono le preferite dai cuochi, che sono sottoposti per il loro lavoro, ad alte temperature. D'estate la media è di 40-45 gradi. Gelalo al caffè ■ Questa ricetta potete farvela preparare al ristorante durante le vacanze. In un bicchiere di vetro spesso, lasciate cadere una pallina di gelato vaniglia, versare sopra un bicchierino di whisky o altro liquore, quindi una tazzina di caffè caldo. Bere adagio senza mescolare. Piccola posta •k Gianna De Cao ha sentito parlare di « una " clioucroute " biologica ». « So che si fa fermentare cavolo tagliato a pezzetti con altri ingredienti che non conosco. Pare che questa " choucroute " sia un vero farmaco naturale per le infiammazioni gastrointestinali ». Vorrebbe la ricetta. * Una nonna di Valenza Po chiede indicazioni sullo yogurt fatto in casa. Saremmo lieti di inviarle quanto abbiamo già pubblicato in proposito, ma se indirizziamo a « una nonna di Valenza Po » crede che arrivi? Simonetta 11111 ) 11111111 11111111111111E11 ( I J < 111 ! IE11111 < 11 1 ! 111M t 111111111E111111 ! 111 [ 111 [ 111 ]

Persone citate: Giacomo Piccarolo, Gianna De Cao, Mario Palenzona, Pietrino Careddu, Renata Maionl