Attacchi di psdi e pri al documento socialista di Luca Giurato

Attacchi di psdi e pri al documento socialista Si rompe la tregua nella maggioranza Attacchi di psdi e pri al documento socialista Sotto accusa anche Moro e le sinistre de - Dalle giunte la polemica si allarga al diritto di sciopero - Inattesa «avance» del liberale Veronesi verso i socialisti nostro servizio Roma, lunedì mattina. A poche ore dal voto su casa e fisco, i partiti della maggioranza sembrano colti da un « fenomeno di rigetto » verso la compattezza che ha permesso alle due leggi d'essere finalmente approvate dopo ima lunga battaglia. La tregua di Ferragosto si è rotta addirittura prima di cominciare, anche se le vacanze del Parlamento e dei maggiori « leaders » politici contribuiscono notevolmente ad attutire le nuove polemiche. Da ieri, ai gravi e delicati problemi, tutti aperti, delle giunte, del referendum e delle elezioni presidenziali, si sono aggiunti come elementi di tensione nel Centro Sinistra questi due fatti: il documento socialista reso noto dopo il voto al Senato e il testo del discorso dl Moro con la critica alla de. Repubblicani e socialdemocratici reagiscono in modo molto duro e anche se da oggi a settembre molta acqua potrà essere versata sul fuoco delle polemiche (Colombo sa muoversi con abilità e pazienza in ogni opera di mediazione) sul voto di settembre alla Camera, per casa e fisco, incombono incertezze che sembravano definitivamente superate. Per il pri. ha parlato ieri l'on. Biasini: « La risoluzione della direzione del psi prova Quanto illusoria fosse la convinzione (mai condivisa dai repubblicani) che l'accordo intervenuto su due pur importanti provvedimenti legislativi potesse segnare l'inizio di un chiarimento, di fondo... Il documento sostituisce ad ogni tentativo di analisi seria dei problemi, affermazioni vacue e demagogiche ». I repubblicani (ed anche i socialdemocratici, con Preti e Cariglia) accusano i socialisti di ignorare le difficoltà economiche del momento e di ipotizzare uno schieramen- to che considera integrato il pei. « Di nuovo — conclude Biasini — c'è la squallida astuzìa levantina di ritardare la pubblicazione di un documento tanto provocatorio che, se si conosceva con chiarezza, avrebbe creato gravi difficoltà alla ricerca delle oneste intese sui provvedimenti in discussione al Senato ». Il ministro delle Finanze Preti attacca psi, Moro e le sinistre de. «StupL^e — ha detto a Bologna — che l'on. Moro si associ alle pretese del psi. quando egli non ha mai preso posizione contro l'esclusione dei socialdemocratici dalle giunte e contro l'alleanza del psi nei Comuni e nelle Province, ove esisteva la possibilità del Centro Sinistra ». I socialdemocratici allargano la polemica anche sugli articoli 39 e 40 della Costituzione (diritto di sciopero). In risposta ai socialisti che hanno ribadito il loro « no » all'attuazione dei due articoli, Preti ha detto: «Coloro i quali, come i socialdemocratici hanno manifestato l'opinione che gli articoli 39 e 40 dovrebbero essere attuati, lo hanno fatto non solo per correttezza costituzionale, ma anche perché si rendono conto delle necessità di arrivare al più presto possibile ad una tregua sindacale ». Cariglia è ancora più duro. Il vicesegretario del psdi afferma che i socialisti vogliono sfasciare la de per spianare la strada al pei. Quindi aggiunge: « La contraddizione e la sconclusionatezza del documento sono ancora più evidenti quando si afferma essere provocatorio il rispetto degli articoli 39 e 40 della Costituzione ». Mentre anche la destra de riprende a farsi polemica (ie ri Elkan, della Corrente di Sceiba, ha detto che « i socialisti rifiutano la logica della coalizione governativa ») i liberali, continuando nel new look apertosi con le famose ed inattese dichiarazioni di Mancini in tv, sono sempre più cauti e prudenti nei confronti delle forze di Centro Sinistra ed in particolare dello stesso psi. « Noi liberali — ha detto ieri testualmente il senatore Veronesi — riteniamo che non si debba dare troppo peso all'ultimo documento politico della direzione del psi, che trova spiegazione in una necessità di coprirsi a sinistra ». A un certo punto il tono del discorso di Veronesi è questo: « Vorrei che non se ne avessero a male, i socialisti, se affermo che essi hanno dei complessi di inferiorità che non dovrebbero più sussistere, sia nei confronti dei comunisti, sia nei confronti di noi liberali... L'invito che noi rivolgiamo ai socialisti è di mettersi tranquilli, di non guardare a quei settori della de che nascondono un innato integralismo medioevale ». Per una coincidenza sconcertante, ma comunque non sorprendente in vicende tanto complesse come quelle della politica italiana, liberali e comunisti si sono trovati ieri alleati nelle « avances » al psi. Nel documento socialista, ha detto ieri l'on. Cossutta, della segreteria del pei, « sono presenti gli elementi per costruire una reale convergenza di forze democratiche e antifasciste. Convergenza che rappresenta in verità l'unica alternativa alla pressione reazionaria ». Luca Giurato

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