Con un coltello in mano rapina e violenta una ragazza americana in un albergo di Roma
Con un coltello in mano rapina e violenta una ragazza americana in un albergo di Roma SI RIPETONO LE AGGRESSIONI ALLE GIOVANI TURISTE STRANIERE Con un coltello in mano rapina e violenta una ragazza americana in un albergo di Roma La giovane ha 23 anni come l'aggressore - Dopo a\erla tenuta per tutta la notte nella stanza dell'hotel, al mattino è uscito puntandole l'arma a un fianco - Un passante, notatili, ha fatto arrestare il bruto nostro servizio Roma, lunedì mattina. Una ragazza americana di ventitré anni, Vittoria S., da otto mesi a Roma, è stata violentata e rapinata in una camera d'albergo da un giovane ex dipendente dell'hotel che ha continuato a minacciarla con un coltello fino al mattino dopo quando la sventurata, uscita con lui, è riuscita a fuggire chiedendo soccorso ad un passante. L'aggressore, il ventitreenne Carlo Di Cuffa, è stato arrestato e si trova ora rinchiuso nelle carceri di Regina Coeli. Il brutale episodio segue di poco quello di cui è rimasta vittima nei giorni scorsi Angela Sibilla, la diciannovenne di Imperia venuta nella capitale in cerca di lavoro e qleingcstcdgqcdpnfdscavtrtenuta prigioniera per tre I pgiorni in una baracca della Vborgata Alessandrina da cin- ' nl que uomini i quali, dopo aver-1 le usato violenza, l'avevano | indotta a prostituirsi. Da qualche tempo fatti del genere si ripetono purtroppo con preoccupante frequenza, soprattutto a Roma. Più volte la cronaca si è dovuta occupare di ragazze seviziate da gruppi di giovani: uno degli ultimi casi clamorosi fu quello della fanciulla americana brutalizzata da sette individui ai quali si era rivolta per chiedere una informazione. Sembra quasi che al «gal fatto più di parole audaci e di sguardi ammiccanti, ne stia subentrando, almeno in certi ambienti di giovani, un altro ben più pericoloso. Prova ne sia che a restarne vittime sono il più delle volte ragazze straniere. L'episodio, di cui è stata protagonista la ventitreenne Vittoria S., è accaduto nella notte tra giovedì e venerdì lismo» di qualche anno fa, I via Quattro Novembre dove la giovane alloggiava dal gior- scorso nellalbergo « Cosmo polita », un piccolo hotel di no del suo arrivo nella capitale. Vittoria era rientrata da poco. Si trovava in vestaglia e stava fumando una sigaretta quando senti bussare alla porta della camera. « Apra subito, sono il direttore », disse una voce. La giovane aprì e si trovò dinanzi il Di Cuffa. Impugnava un coltello. « Mi servono 70 mila lire, dammi la borsel la », le disse in tono minac¬ cioso. Vittoria rispose di ave re con sé solo tremila lire, ma il tono e l'attegiamento del Di Cuffa erano tali che, nel tentativo di calmarlo, aggiunse: « Ho dei traveller's cheques. Posso cambiarli domattina ». Il Di Cuffa la guardò. « Mi piaci, spogliati e vai a letto », le ingiunse. Poi, sempre puntandole il coltello alla gola, fa la fece uscire con lui, cir condandole i fianchi con una cominciò ad abusare di lei. La mattina dopo il Di Cufmano in cui teneva nascosto il coltello. Nessuno si accorse di nulla. Giunti alla stazione Termini, la ragazza cercò di attirare con lo sguardo l'attenzione di un passante; Antonio Valeri, ventisei anni, generico cinematografico. Costui, dapprima incuriosito poi preoccupato, cominciò a seguire la coppia. Si rivolse anche al posto fisso dei carabinieri ma c'era soltanto un militare e questi lo consigliò di rivolgersi alla polizia. Due agenti seguirono per un po' i due desistendo quando videro che la ragazza ed il giovane, che la teneva sempre per la vita, stavano dirigendosi di nuovo verso via Marsala. Antonio Valeri invece non si dette per vinto. La ragazza continuava infatti a lanciargli ogni tanto oc¬ chiate imploranti e alla fine Vittoria trovò il coraggio di divincolarsi dalla stretta e a correre verso il Valeri. Il Di Cuffa non poteva far altro che darsi alla fuga ma veniva rintracciato più tardi dalla polizia che lo arrestava denunciandolo per violenza e rapina a mano armata. g. fr. *
Persone citate: Angela Sibilla, Antonio Valeri, Carlo Di Cuffa, Vittoria S.
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