Quaranta donne per Hassan II

Quaranta donne per Hassan II Come nelle « Mille e una notte... » Quaranta donne per Hassan II L'harem del monarca comprende sei mogli e più di trenta concubine - Punizioni severe a chi tenta di vederle dal corrispondente Parigi, lunedì mattina. «Se Hassan II fosse morto nell'attentato della settimana scorsa, avrebbe lasciato una quarantina di vedo ve», diceva ieri un marocchi no molto francesizzato discutendo in un caffè del quartiere arabo* di Parigi, ai piedi di Montmartre. Sembrava molto informato, mentre precisava: «A dir il vero, le vedove autentiche sarebbero state soltanto sei Le altre donne — più di tren ta — non sono mogli ma concubine». Gli astanti erano sbalorditi: quasi quaranta donne... La religione musulmana lo permette. Il numero di donne che un arabo può avere nell'harem, o nella catapecchia, dipende dal denaro di cui dispone per comperarle. Molte francesi che, sposatesi in Francia con un arabo, l'hanno seguito nel suo paese ne hanno fatta l'esperienza; e ogni tanto una riesce a rimpatriare, non volendo accettare rivali sotto il proprio tetto. Il Corano, tuttavia, autorizza soltanto quattro mogli legali. Le altre sono concubine. Il caso di Hassan II è particolare. Egli non è soltanto ricchissimo e re del Marocco, ma anche «Iman» dei musulmani, discendente di Maometto, e tale titolo di capo religioso gli dà diritto i è l » e i o a due mogli supplementari. Aveva già parecchie donne nel suo harem quando si sposò la prima volta a trentadue anni, nel febbraio 1961. Durante un viaggio nel sud del Marocco, era stato ospite del pascià Hamou, capo della tribù Zaiana, e si era innamorato di sua figlia. Latifa, non ancora tredicenne. Il padre la chiamava «la gazzella». Il giovane, che allora era soltanto principe ereditario, non ebbe il coraggio di imporre al pascià Hamou di dargli sua figlia, e propose quindi lo sposalizio, che avvenne poco dopo. Hassan ascese al trono un mese dopo; l'anno successivo Latita dette alla luce una bambina, poi nacque un maschietto, diventato il principe ereditario Mohammed, che ha oggi nove anni. Due anni dopo lo sposalizio con Latita, il sovrano ricevette in regalo dal pascià di Marrakesc una graziosa undicenne, Aiscia Lallah, e la sposò. Poi sposò un'araba che ha la pelle nerissima e forme scultoree, poi ancora una mulatta. Aveva diritto di sposarne altre due, per le ragioni che abbiamo indicate, e ne volle usufruire. Perciò si unì ad una ballerina di Meknes, Fawzia, e di recente con la figlia di un capo di Taza. Alle sei mogli si aggiungono più di trenta concubine appartenenti a famiglie dell'aristocrazia berbera. Il numero delle concubine è variabile: possono essere mandate via quando il re ne è sazio. Ed infatti pare che le cambi spesso. Tutte queste donne vivono nell'harem strettamente sorvegliato, dotato di aria condizionata, piscina, sala per i giochi, palestra, giardino... Ogni tanto una compagnia teatrale, un circo equestre, un balletto, dà spettacolo su richiesta del sovrano, e le donne — mogli o concubine — vi assistono insieme ai dignitari ma nessuno vede il loro volto. Re Hassan è gelosissimo. Anche quando le donne viaggiano al seguito del sovrano, chiuse in un veicolo dai finestrini coi vetri opachi, le guardie reali vigilano affinché nessuno si possa avvicinare. I marocchini lo sanno, e quando passa il convoglio dell'harem girano le spalle per non commettere un reato. C'è pericolo di botte a guardare quel convoglio; e la disavventura capita ogni tanto ai turisti ignari. Loris Mannucci Hassan del Marocco

Persone citate: Latifa, Loris Mannucci Hassan, Re Hassan

Luoghi citati: Francia, Marocco, Meknes, Parigi