L'Ambasciata americana si scusa per le accuse ai poliziotti francesi

L'Ambasciata americana si scusa per le accuse ai poliziotti francesi Continua la polemica sul traffico di stupefacenti L'Ambasciata americana si scusa per le accuse ai poliziotti francesi Rivelati cinque nomi di « big » della droga residenti a Marsiglia, da dove proviene quasi tutta l'eroina contrabbandata in Usa - I personaggi citati avrebbero avuto anche contatti politici (Dal nostro corrispondente) Parigi, 28 agosto. La polemica franco-americana, una tra le tante, sui traffici internazionali di droga, non è ancor chiusa. In gestazione da tempo, essa è esplosa tre giorni fa, allorché un alto funzionario dell'Ufficio federale statunitense dei narcotici, John Cusack, ha espresso pubblicamente l'opinione che la polizia della Quinta Repubblica (ben cara al ministro Marcellìn) sia un po' fiacca e inefficiente nella lotta al contrabbando, e si astenga dal colpire il male alla radice, limitandosi all'arresto di qualche spacciatore anziché indagare sui fabbricanti. L'ambasciata americana di Parigi ha gettato oggi un po' d'acqua sul fuoco, divulgando una nota di scusa, in cui si spiega che le dichiarazioni di Cusack non vanno intesellllll1lllllllllllll1ll1llllllllllll1l1lllltllllll1IHIIlll come una critica diffamatoria della polizia francese in generale e di quella di Marsiglia in particolare. Ma, nello stesso tempo, la disputa si è riaccesa dall'altra sponda dell'Atlantico. La «Brigata antidroghe» di Marsiglia, chiamata in causa da Cusack, aveva replicato dicendo che, se gli americani conoscevano nomi di trafficanti francesi ignoti ai suoi agenti, ebbene li svelassero: gli americani, con premura polemica, ne hanno adesso forniti cinque, apparsi in un rapporto della Commissione federale sui problemi mondiali dell'eroina. Sono nomi di còrsi residenti a Marsiglia, città dalla quale proverrebbe l'80 per cento dell'eroina contrabbandata negli Stati Uniti. La relazione, compilata tre mesi fa, menziona i fratelli Jean e Dominique Venturi, Marcel Francisi, Antoine Guerini e Joseph Orsini, quest'ultimo pure imprigionato e poi espulso dall'America nel 1958. « Elementi di queste quattro famiglie — aggiunge il rapporto — sono al centro della produzione illegale di eroina a Marsiglia ». In più si accenna a contatti politici di almeno uno dei personaggi citati. Parrebbe insomma che le autorità d'oltre Atlantico siano meglio informate di quelle francesi su quel che avviene a Marsiglia. Dalle vicende degli ultimi giorni, al di là della disputa, dovrebbe però nascere qualcosa di positivo, nella forma di una collaborazione internazionale più efficace. Questa cooperazione, come è noto, è stata sollecitata su scala europea dal presidente Pompidou, che in proposito ha inviato una lettera personale ai capi di governo del Mec ed al premier britannico. L'America sarebbe ora disposta a dare il suo appoggio tecnico, fornendo mezzi più « sofisticati »: per esempio i nuovi detectors elettronici, che, installati su elicotteri, permettono di individuare dall'alto i laboratori clandestini che producono eroina ed allucinogeni. Carlo Cavicchiolì Raymond Marccllin

Persone citate: Antoine Guerini, Carlo Cavicchiolì Raymond Marccllin, Cusack, Dominique Venturi, John Cusack, Joseph Orsini, Marcel Francisi, Pompidou