Sono inferiori alle previsioni le entrate tributarie in Italia

Sono inferiori alle previsioni le entrate tributarie in Italia Sono inferiori alle previsioni le entrate tributarie in Italia A fine luglio ammontavano a 6323 miliardi, con un aumento del 9,3c'o sul luglio 1970 - Rispetto al previsto, però, mancano 625 miliardi (Nostro servizio particolare) Roma, 27 agosto. (m.s.) L'anno scorso lo Stato italiano ha incassato 10.391 miliardi di lire con il prelievo fiscale (imposte dirette e indirette). Quest'anno, nei primi sette mesi, le entrate tributarie ammontano già a 6323,1 miliardi, con un aumento di 538,9 miliardi, pa ri al 9,3 per cento, sullo stes- ' so periodo '70. Il gettito, che risulta dalle elaborazioni della ragioneria generale dello Stato, è però inferiore alle previsioni di 625 miliardi, pari al 9 per cento meno di quanto ci si attendeva. Il divario non può sorprendere, dato il diverso clima in cui il bilancio di previsione venne formulato. Può sorprendere, caso mai che, nonostante il ristagno dell'economia, con una produzione industriale addirittura inferiore a quella dell'anno scorso, con un andamento « stanco » del commercio e degli affari in genere, le entrate dello Stato continuino a salire. In una serie di dichiarazioni, il ministro delle Finanze ha fatto rilevare che, rispetto alle previsioni, tutti i settori hanno reso di meno. La differenza però è stata mini ma nel settore delle tasse e imposte indirette sugli affari; rilevante è stata invece nel settore delle imposte sul patrimonio e sul reddito e ancor più rilevante nel settore delle imposte sulla produzione e sui consumi, con particolare riguardo agli olii minerali e ai tabacchi. E' pre- vedibile che, in relazione ai fattori stagionali, alla fine dell'anno la differenza percentuale in meno tra le effettive entrate e le previsioni risulti inferiore all'attuale 9,14. Ma in senso assoluto tale differenza presumibilmente crescerà fino a circa 700 miliardi. Il panorama continua perciò ad essere tut- t'altro che confortante. Vie ne confermato che, per quan to riguarda il rapporto tra previsioni e entrate effettive, il 1971 è l'anno meno felice del dopoguerra. D'altro lato — ha fatto rilevare il ministro — non potrebbe essere diversamente. Infatti le entrate tributarie risentono ovunque dell'andamento del sistema economico; e poiché la stagnazione continua, purtroppo, a caratterizzare il nostro paese, non si può pretendere che l'apparato fiscale renda di più. Abbiamo sottolineato sino alla noia — ha aggiunto Preti — che è urgente e indispensabile, per l'avvenire del nostro paese, ima ripresa della produttività. Troppa gente, con ima faciloneria degna di migliore causa, crede che si possano migliorare le condizioni di vaste categorie e realizzare costose riforme, anche se il reddito nazionale non aumenta e se le entrate tributarie deludono. E' auspicabile che la recente tempesta del dollaro induca certi ambienti politici, economici e sindacali a riflettere sulla inderogabile necessità di ima svolta. ,

Persone citate: Preti

Luoghi citati: Italia, Roma