Disordini e barricate nell'Irlanda del Nord

Disordini e barricate nell'Irlanda del Nord Ancora lontano un accordo politico Disordini e barricate nell'Irlanda del Nord Feriti due soldati inglesi - Una dura lettera di Heath al sindaco di Belfast Belfast, 26 agosto. Ancora disordini e ancora sangue nell'Irlanda del Nord. La notte scorsa ad Armagh, un centro ad una cinquantina di chilometri a sud-ovest di Belfast, due soldati inglesi sono rimasti feriti mentre erano impegnati a disperdere una folla di cattolici scontratasi con la truppa. Quattro civili sono stati tratti in arresto. I disordini si sono avuti dopo che qualcuno, salito su un podio durante una manifestazione di cattolici, aveva esortato i presenti ad elevare barricate nelle strade, allo scopo di tener lontano i soldati inglesi. Subito un centinaio di persone bloccava nove strade, fra cui la strada principale che conduce al confine con la Repubblica d'Irlanda, distante una quindicina di chilometri. Le truppe intervenivano immediatamente, allo scopo di riaprire al traffico la strada, sparando proiettili di gomma contro la folla. Qual- a l n n i ) i, cimo tra la folla ha reagito sparando colpi d'arma da fuoco contro i soldati, due dei quali rimanevano feriti. I soldati facevano, quindi, un largo uso di gas lacrimogeni per impedire da parte dei dimostranti la ricostruzione delle barricate da poco demolite. A Belfast, l'impressione per l'attentato di ieri negli uffici dell'ente per l'elettricità dell'Irlanda del Nord, in cui una persona ha perso la vita e altre 32 sono rimaste ferite, permane profonda, e la paura di nuovi attentati del genere si è ormai impadronita di tutti. II premier britannico, Edward Heath, ha inquadrato l'atto dinamitardo di ieri in « un tentativo di distruggere la società nell'Irlanda del Nord ». In un messaggio al sindaco di Belfast, Joe Cairns, che al momento dell'atto dinamitardo era sul punto di andarlo a trovare nella residenza di campagna dei Chequers, Heath ha parlato di « attacchi spietati contro gente innocente », dicendo che « non è sufficiente condannare la violenza: occorre uno sforzo comune per assicurare alla giustizia chi perpetra crimini simili ». Si è appreso, intanto, da Belfast che gli internati detenuti a bordo della naveprigione Maidstone, ancorata nel porto di tale città, hanno cominciato un'altra manifestazione collettiva di protesta: essi hanno cessato lo sciopero della fame, che avevano cominciato lunedì scorso, e ne hanno cominciato uno della posta: non si riceveranno né scriveranno lettere, influendo con ciò sul morale dei loro famigliari ed amici. Si tratta di centoquindici cattolici irlandesi, internati a tempo indefinito e senza processo, perché fortemente sospettati di attività definite terroristiche, in base alle leggi speciali applicate nell'Ulster il 9 agosto scorso. (Ansa)

Persone citate: Edward Heath, Joe Cairns