Chiedono 50 milioni per liberare il ragazzo genovese sequestrato

Chiedono 50 milioni per liberare il ragazzo genovese sequestrato Indiscrezioni sul rapimento avvenuto in Calabria Chiedono 50 milioni per liberare il ragazzo genovese sequestrato E' Francesco Bagalà, 21 anni - Il padre avrebbe detto ai banditi di essere disposto a sborsare non più di 20 milioni - Il giovane fu «catturato» dai fuorilegge otto giorni or sono (Dal nostro corrispondente) Reggio Cai., 24 agosto. Il comandante Giuseppe Bagalà si sarebbe messo in contatto con i rapitori del figlio, Francesco. Un emissario dei banditi gli avrebbe chiesto cinquanta milioni per il riscatto. Il Bagalà avrebbe dichiarato di essere disposto a sborsare non più di venti milioni. L'indiscrezione non è confermata dai familiari dello studente genovese, 21 anni, sequestrato otto giorni or sono alla periferia di San Ferdinando di Rosarno. Mancano anche notizie ufficiali di Giuseppe Galloro, 21 anni, di San Nicola di Crissa, rapito venti giorni fa al bivio di Maierato. La sua auto fu trovata presso una diga. Secondo indiscrezioni, i banditi avrebbero chiesto per liberarlo 15 milioni, ma c'è anche chi parla di 30. Il vicecapo della Criminalpol, dottor Testa, giunto a Reggio Calabria per coordinare le indagini, si è incontrato con il questore Santino, con il tenente colonnello Puglisi, comandante il gruppo carabinieri, e con il maggiore Orienti, comandante la compagnia carabinieri di Palmi. Insieme hanno esaminato le ricerche sul « caso Bagalà ». Attualmente, dopo che è stato messo in libertà Pasquale Fuduli. il fruttivendolo di Rosarno accusato dalla moglie di essersi allontanato da casa la notte del sequestro dello studente genovese, restano in stato di fermo Ignazio Polimei, di 32 anni, originario di Melito Porto Salvo, e Alfredo Spezzano, di 28, da Campo Calabro, entrambi residenti a Villa San Giovanni. I due sono stati chiusi nelle carceri di Palmi come «indiziati di reato». Secondo gli investigatori, il Polimei e lo Spezzano potrebbero aver procurato ai banditi l'auto usata per il rapimento di Francesco Bagalà. Il Polimei e lo Spezzano sono stati fermati due giorni fa alla periferia di Villa San Giovanni mentre erano su una «Giulia» appartenente al Polimei. Sulla vettura furono trovate due pistole automatiche, prive di matricola, con caricatore completo e proiettile in canna e tre paia di guanti neri di nailon. Nell'abitazione del Polimei, gli investigatori trovarono il libretto di circolazione di una «Giulia» targata Reggio Calabria, intestata a Mario Longo, di 44 anni, da Locri, il quale ne aveva denunciato il furto il 26 luglio scorso. Il Polimei e lo Spezzano hanno dichiarato di aver acquistato la vettura da persone a loro sconosciute: l'auto, sempre secondo ie dichiarazioni dei due, si sarebbe poi incendiata. Gli inquirenti stanno svolgendo indagini per accertare la posizione dei due fermati. Il Polimei qualche anno fa fu denunciato per associazione per delinquere. Si sta esaminando anche tutto il vasto dossier relativo alle ultime rapine nelle banche calabresi. A Vibo Valentia, il vicecapo della Criminalpol si è incontrato con il vicequestore Ciulla, e il capitano Galatà, che dirigono le ricerche sul « caso Galloro». Il dottor Testa ha avuto anche un incontro a Catanzaro con il questore Maselli e il comandante la legione carabinieri, colonnello Ippolito. Agenti di pubblica sicurezza e carabinieri, con l'appoggio di gruppi cinofili, hanno compiuto una vasta battuta ne'.la zona fra Polistena e Cinquefrondi nel Vibonese. e. 1. mento erano stati il 10 agosto scorso i difensori dell'attore, avvocati Filippo Ungaro e Paolo Appella, i quali, in subordine avevano chiesto la concessione della libertà provvisoria. I due penalisti, ricordando che Clementi era stato arrestato in un appartamento di via dei Banchi Nuovi insieme con la sua amica Maria Lauricella, imputata a sua volta di detenzione di stupefacenti, confutavano le tesi accusatorie, sostenendo che nulla provava la responsabilità di Clementi, e che la sostanza stupefacente si trovava nell'appartamento a insaputa dell'attore. Contro la decisione sarà presentato ricorso alla sezione istruttoria. (Ansa)