Dopo le ferie vedono la fabbrica trasferita

Dopo le ferie vedono la fabbrica trasferita Sessanta operai presso Milano Dopo le ferie vedono la fabbrica trasferita Vivaci reazioni delle maestranze - Tentativi per risolvere la vertenza alla Bernocchi (7 fabbriche chiuse, più di mille dipendenti in cassa integrazione) (Dal nostro corrispondente) Milano, 23 agosto. Situazione molto tesa a Settimo Milanese davanti alla « Knoll International », una fabbrica che aveva chiuso ai primi di agosto per le ferie. Stamane, quando i 60 operai si sono recati al lavoro, hanno trovato i cancelli chiusi ed un cartello con la scritta: « Per ragioni tecniche la ditta è trasferita a Foligno ». Gli operai sono andati su tutte le furie e hanno tentato di forzare gli ingressi. Sono intervenuti i carabinieri che hanno riportato la calma. I sindacati sostengono che la direzione della fabbrica, prima della chiusura per le ferie, non aveva informato le maestranze della decisione. Soltanto oggi, infatti, i dipendenti della « Knoll » hanno ricevuto una lettera del consigliere delegato, Giulio Sangorgio, con la quale si comunica che la società è stata incorporata dalla « Gavina Spa n e che pertanto le « attività verranno trasferite nello stabilimento di Foligno ». La lettera conclude avvertendo gli interessati che, a partire dal 3 settembre, il posto di lavoro è a Foligno. Sembra che gli operai intendano fare una « marcia di protesta » a Milano, in via Montenapoleone, dove c'è una sede della « Knoll ». Tensione anche nei 7 stabilimenti del gruppo « Bernocchi » (1381 dipendenti): sabato scorso il consiglio di amministrazione ha comunicato che le fabbriche del gruppo a Legnano, Cerro Maggiore, San Vittore Olona, Nerviano e Angera, Cogozzo e Besnate sospenderanno la loro attività a partire da giovedì prossimo e che i dipendenti saranno posti in cassa integrazione. Il presidente della società, dott. Bernocchi, ha definito il provvedimento « indispensabile e inevitabile », a causa delle difficoltà in cui è venuto a trovarsi il settore; ha chiesto l'intervento delle amministrazioni comunali presso i ministeri competenti per una sollecita concessione del finanziamento necessario a risolvere le sorti dell'azienda. Il provvedimento ha però provocato la reazione del personale: stamane i 370 dipendenti dello stabilimento di Legnano hanno deciso di astenersi dal lavoro per tutto il giorno e si sono riuniti davanti alla fabbrica, che costeggia la statale del Sempione. Un tentativo di bloccare il traffico stradale da parte degli operai è subito rientrato per l'intervento dei carabinieri. Non si sono avuti incidenti. Successivamente gruppi di operai si sono recati in municipio, dove una delegazione è stata ricevuta dal sindaco Luigi Accorsi, il quale ha reso noto che è imminente una riunione a Legnano di tutti i sindaci dei comuni nei quali opera la azienda. Tornati in fabbrica gli operai si sono riuniti in assemblea. g. m.

Persone citate: Bernocchi, Giulio Sangorgio, Knoll, Luigi Accorsi