Colombo invita all'intesa cattolici, laici e socialisti di Fausto De Luca

Colombo invita all'intesa cattolici, laici e socialisti Nell'anniversario della morte di De Gasperi Colombo invita all'intesa cattolici, laici e socialisti Rimane valido il programma degasperiano: rinnovamento dello Stato, europeismo, solidarietà democratica - Abbandonarla significherebbe «ritornare all'Italia prefascista, il cui epilogo fu il fascismo» 1 | (Nostro servizio particolare) Roma, 19 agosto. Per il 1"" anniversario della morte di Alcide De Gasperi, alcuni dei principali esponenti della de si sono ritrovati, come gli anni scorsi, nella chiesa di San Lorenzo al Vcrano per assistere ad una Messa di suffragio. Erano presenti Fanfani. Colombo, Forlani, Restivo, Sullo, Galloni, Spataro, Morlino, Gonella e numerosi altri parlamentari. Dopo il rito religioso il presidente del Consiglio Colombo ha pronunciato un discorso, rivolto ad un gruppo di giovani de, illustrando il significato politico dell'opera di | De Gasperi e l'eredità che | egli ha lasciato alla de. Secondo Colombo, nella pòi litica di De Gasperi si indi| viduano quattro componenti fondamentali: « Il primato spirituale ed ideale anche nell'azione politica: la politica di solidarietà democratica in un'alleanza di fondo, in un incontro operoso sul terreno della libertà, fra le forze cattoliche e quelle di democrazia laica e socialista; l'europeismo, come scelta che si esprime non solo in una nuova politica estera, ma in un rinnovamento radicale delle vecchie strutture dello Stato fascista e prefascista; tuia visione sociale, non affidata alla retorica e al massimalismo, ma calata razionalmente nella situazione concreta del paese ». Il Presidente del j Consiglio ha esaltato come ; pienamente attuale la sostanI za dell'opera di De Gasperi, | insistendo soprattutto sul | concetto che «la libertà è un e valore irrinunciabile » e sul- . 2 n, 5 , 8 , 1 , 4 , 7 onè rel r roo la politica di solidarietà democratica tra cattolici, laici e socialisti. Con questi suoi richiami, il Presidente del Consiglio si è esplicitamente collegato ai due pericoli che minacciano la stabilità politica italiana: il referendum sul divorzio, che potrebbe rompere l'alleanza tra cattolici e laici, e l'indebolimento della solidarietà democratica che ricondurrebbe a radicalizzare lo scontrò politico. « Ritornare alle guerre ideologiche o alle contrapposizioni aspre fra le componenti essenziali della nostra comunità nazionale vorrebbe dire, ha affermato Colombo, ritornare all'Italia prefascista, il cui epilogo I fu il fascismo. Soprattutto nelle divisioni, nelle incomprensioni, nelle lotte tra queste forze, il fascismo trovò la sua facile entrata. La solidarietà democratica ebbe per De Gasperi, come ha ancora oggi, un forte valore antifascista ». « Viviamo oggi un periodo, ha proseguito, in cui la politica di solidarietà democratica corre il rischio di essere minata dalle sue spinte autodistruttive. Di fronte a questa spinta torna a muoversi nel Paese un'indifferenza, a volte un'avversione per la libertà, che costituiscono il presupposto vero del fascismo. Richiamarci oggi a De Gasperi vuol dire ripensare a quello che siamo e dobbiamo continuare ad essere, se non vogliamo tornare a percorrere strade che De Gasperi aveva rifiutato ». Nella prospettiva del Consiglio nazionale (che si riunirà a metà settembre), la presa di posizione di Colombo rafforza i gruppi interni che si oppongono ad una evoluzione antisocialista della politica de, la quale provocherebbe la orisi del governo e della linea di Centro Sinistra. Sembrano avvicinarsi le posizioni di Colombo, di Moro e delle correnti di sinistra, mentre dall'altra parte ci sono gruppi che aspirano a costituire una maggioranza di centro-destra. Delie prospettive politiche generali parla anche l'on. La Malfa, in un'intervista ad Oggi. In settembre torneranno in Parlamento tutte le leggi di riforma, mentre il governo approverà la riforma sanitaria. « Le complicazioni politiche, evitate prima delle vacanze — dice La Malfa — si potrebbero ripresentare dopo, e in un momento nel quale sì è assai vicini all'elezione del nuovo Presidente della Repubblica ». La Malfa si dichiara contro una crisi nell'autunno e ricorda la linea del pri: « Dopo il semestre bianco e la nomina del nuovo Presidente della Repubblica chiederemo alle altre forze di Centro Sinistra un riesame generale della situazione istituzionale, economica, sociale e finanziaria del paese e lo studio dei mezzi per fronteggiarla. Se gli altri partiti ascolteranno i nostri suggerimenti, rimarremo nella coalizione; altrimenti passeremo all'opposizione ». Da parte socialista, il senatore Vittorelli osserva che se le tendenze per una rigida delimitazione a sinistra (intesa non come chiusura verso i comunisti, ma come rifiuto del dialogo con « il movimento operaio » e le « istanze dì rinnovamento » ) prevalessero nella de, ci sarebbe anche la fine deir«arjertjtra a sinistra». cioè della collaborazione tra de e psi. Si rischia, a giudizio di Vittorelli, « una guerra per errore », che ricostituirebbe anche lo « storico steccato » tra socialisti e cattolici. « Senza preclusioni di sorta — dice Vittorelli — la de e il psi devono in settembre studiare i modi di evitare la guerra per errore. Forse in tal modo non vi sarà guerra tra de e psi ». Fausto De Luca

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