Bundesbank contro l'ottimismo di Bonn di Tito Sansa
Bundesbank contro l'ottimismo di Bonn Bundesbank contro l'ottimismo di Bonn Klasen sottolinea la gravità del momento ed invita ad una « ferrea disciplina per prezzi e salari » (Dal nostro corrispondente) Bonn, 18 agosto. Il governo tedesco, che continua a ostentare una sicurezza perfino esagerata (tanto da ritenere superflua una riunione straordinaria di gabinetto per esaminare le conseguenze delle misure economiche e monetarie americane) intende proporre domani a Bruxelles, durante la riunione straordinaria dei ministri economici del Mec, una fluttuazione comune delle valute della Comunità mediante un « fronte del floating ». Verrebbe rimessa cioè sul tappeto la proposta fatta dal ministro dell'Economia Karl Schiller il 9 maggio (e respinta, soprattutto per l'opposizione francese). Secondo gli intendimenti tedeschi, la fissazione di parità all'interno della Cee e un contemporaneo «floating» comune delle monete del Mec (al quale potrebbe forse associarsi la sterlina inglese), permetterebbe non solo di rimettere provvisoriamente ordine negli scambi all'interno della Comunità e in quelli di essa con Paesi terzi, ma anche di aprire un proficuo negoziato con gli Stati Uniti, in attesa della riunione del Fondo monetario internazionale, fissata per il 27 settem- bre « in casa del malato », a Washington. Gli avvenimenti odierni, in una giornata ancora nervosa e incerta, sono stati i seguenti: riunione del consiglio centrale della Banca Federale, a Francoforte, riunione di un consiglio dei ministri ristretto (senza il cancelliere Brandt, asserite a bella posta, per controbattere gli allarmismi), rialzo dei titoli alla Borsa valori, apertura di una polemica piuttosto accesa tra coloro che considerano le misure americane una « rovina » e coloro che invece tendono a sdrammatizzare la situazione. Banca Federale — Non ha preso alcuna decisione, ma ha contribuito ad aumentare la preoccupazione. Il presidente dell'Istituto di emissione, Karl Klasen, ha rivolto un appello ai lavoratori e agli imprenditori, ricordando la serietà del momento e li ha invitati a una « ferrea disciplina dei salari e dei prezzi». Ha poi ammonito a «non sottovalutare la portata delle misure americane per l'economia tedesca », delle quali non è possibile calcolare la portata. Governo federale — Ha fissato il ruolino di marcia per Karl Schiller domani a Bruxelles. Il cancelliere Willy Brandt, dal canto suo, ha detto in un'intervista di essere assolutamente contrario all'applicazione di un blocco dei prezzi e dei salari (come quello ordinato per 90 giorni da Nixon), Borsa valori di Francoforte — La maggior parte dei titoli si è ripresa in seguito alla sdrammatizzazione delle notizie riguardanti le difficoltà per le esportazioni tedesche negli Stati Uniti. La ripresa più energica è stata proprio quella delle azioni che sembravano maggiormente minacciate (automobilistiche, elettriche, chimiche, insieme con quelle delle banche, cresciute di circa 5 marchi). Si torna, insomma, verso la normalità. I giornali continuano ad attaccare l'« egoismo americano », mentre 1 sindacati siallearla con il - governo per minimizzare le conseguenze delle misure americane per l'economia tedesca e accusano gli ambienti industriali di Bonn e soprattutto il presidente della Bundesbank, Karl Klasen, di « drammatizzare smisuratamente » la situazione, con « l'evidente obiettivo di tarpare le ali ai lavoratori e impedire loro il raggiungimento degli obiettivi salariali ». Le notizie provenienti da Parigi, secondo cui la Francia non adotterà in alcun caso il « floating » del franco, non hanno minimamente turbato i tedeschi. « La situazione è identica a quella successiva all'incontro Brandt-Pompidou di luglio a Bonn », ci ha detto un portavoce del governo. Tito Sansa
Persone citate: Brandt, Karl Klasen, Karl Schiller, Nixon, Pompidou, Willy Brandt
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