Disobbedienza dvile nell'Irlanda il premier Faulkner sotto accusa

Disobbedienza dvile nell'Irlanda il premier Faulkner sotto accusa Fermi tutti i servizi pubblici, chiusi i negozi Disobbedienza dvile nell'Irlanda il premier Faulkner sotto accusa Scissione nel partito di governo: l'ala destra si batterà perché l'Ulster rimanga provincia inglese - Ancora disordini e violenze a Belfast e Londonderry Belfast, 17 agosto. Un nuovo clamoroso sviluppo dalle imprevedibili ripercussioni nella travagliata vita sociale e politica dell'Irlanda del Nord. L'ala di destra del partito dell'Unione, attualmente al governo, è uscita dal partito, ed ha dato vita ad un nuovo còncentramento politico con scopo dichiarato di battersi perché il Paese continui ad essere una provincia inglese. Un duro colpo per il già precario equilibrio del governo del primo ministro, Brian Faulkner, accusato di non essere in grado di fronteggiare adeguatamente la situazione. Le finalità del nuòvo partito sono state illustrate da Desmond Boal, espulso a suo tempo dal partito dell'Unione per le sue idee estremiste. « Un partito il nostro — ha detto — protestante, unionista, fedele all'Inghilterra, che si batterà contro un'eventuale unione fra l'Eire e l'Ulster, e farà sì che l'Ulster continui ad essere quello che è stato negli ultimi cinquant'anni ». « I timori per il 'nostro futuro costituzionale e la paura che il governo, che oggi si sta dimostrando indeciso e che nel passato fu anche codardo, possa tradire le aspirazioni di coloro che lo hanno sostenuto per tradizione — ha esclamato Boal — sono alla base della nostra decisione. Non abbiamo intenzione di definire il nostro un nuovo partito politico. E ciò che intendiamo fare è di dimostrare che l'amministrazione Faulkner è incapace di fronteggiare l'attuale crisi. Secondo il nuovo concentramento politico l'Ulster dovrà rimanere sotto la bandiera inglese, e non dovrà essere unificato con l'Eire, a differenza di quanto vogliono invece i cattolici ». Non vi è dubbio che la scissione del partito dell'Unione, la cui compattezza era stata sino a ieri uno dei pochi elementi positivi nelle sanguinose vicende irlandesi, contribuisce ad aggiungere caos al caos. Per quanto riguarda il panorama generale della situazione, sia a Belfast, sia a Londonderry si registra una certa calma. Un centinaio di profughi, che la settimana scorsa avevano preferito rifugiarsi nella vicina Repubblica di Dublino, sono tornati oggi nelle loro abitazioni. A Londonderry il lavoro è ripreso in numerosi stabilimenti industriali; a Belfast, unico episodio di rilievo sono due rapine compiute da membri dell'Ira che hanno fatto irruzione in due banche e sono riusciti ad impadronirsi di diverse migliaia di sterline. Durante la scorsa notte una serie di esplosioni e una breve sparatoria hanno turbato l'incerta pace che è scesa da sabato scorso su tutto l'Ulster. Il comando dell'esercito inglese ha inoltre annunciato che otto esplosioni si sono avute a Londonderry, Armagh e Belfast, con notevoli danni agli edifìci ma senza vittime. Una sparatoria si è avuta a Belfast quando un reparto dell'esercito inglese ha aperto il fuoco contro un uomo che sembrava armato di fucile. A Londonderry franchi tiratori hanno aperto il fuoco contro i reparti inglesi, mentre questi stavano abbattendo le barricate erette nei quartieri cattolici. Le truppe si sono difese rispondendo al fuoco, e hanno poi affrontato bande di giovani sparando con proiettili di gomma. I disordini si sono protratti per circa un'ora. Ha avuto inizio in tutto il Paese la campagna per la disobbedienza civile, proclamata ieri da cattolici, socialisti ed altri fautori del movimento dei diritti civili. Centinaia di persone si sono astenute dal lavoro, provocando nelle maggiori città la sospensione della maggior parte dei servizi pubblici. Anche buona parte dei negozi sono rimasti chiusi per tutto il giorno. Negli ambienti governativi si è molto preocupati per questa forma di protesta. Si teme soprattutto che possa dare un colpo definitivo all'economia, già estremamente provata da una serie così lunga di disordini. Inoltre la popolazione, sia cattolica, sia protestante è stata invitata dagli estremisti dell'Ira a non pagare più i fitti delle case e le tasse. « Spero che la gente dia prova di buon senso — ha dichiarato il ministro dello Sviluppo economico, Roy Bradford. — La popolazione si deve rendere conto che è con il suo denaro che si pagano l'acqua, le fognature e così via. Ma se smetteranno di pagare fitti e tasse, si accorgeranno ben presto che la disobbedienza civile è un'arma a doppio taglio ». (Ansa-Ap) -*- dgirsresg

Persone citate: Boal, Brian Faulkner, Desmond Boal, Faulkner, Roy Bradford